L'incontro, inizialmente previsto per domani, si svolgerà nel corso della prossima settimana. Verranno coinvolti tutti i deputati regionali e nazionali, compreso il ministro D’Alia, per fare da tramite con la presidenza del Consiglio dei ministri. Qualche giorno di ritardo, intanto, per l’installazione della segnaletica per i tir a Villa San Giovanni. Si inizierà giovedì. Ma sorgono problemi anche per l'attesa dei mezzi pesanti
“E’ la prima volta che la Politica si riunisce per una cosa così importante: la continuità territoriale nell’area dello Stretto”. Il sindaco Accorinti lo ha ribadito più volte. L’ultima nel corso della conferenza stampa a proposito dell’ordinanza integrativa anti tir (vedi video nella parte destra della home page).
Adesso, dalle parole si passa ai fatti. L'incontro era previsto per domani, ma è slittato alla prossima settimana. Saranno presenti i sindaci di tutti i Comuni dell’area dello Stretto e i rappresentanti delle due Province. “Faremo un primo accordo con i sindaci – ha anticipato Accorinti -, ma ho già parlato col presidente della nostra Regione, Crocetta, con gli assessori ai trasporti delle due Regioni, Bartolotta e Fedele, e coinvolgeremo tutti i deputati regionali e nazionali, compreso il ministro D’Alia. Metteremo nero su bianco le nostre richieste di diritti e porteremo il tutto alla presidenza del Consiglio dei ministri. E’ un’azione che porterà sviluppo e posti di lavoro. Vogliamo fare un salto di qualità in un’ottica veramente grande. Ad esempio, per il nuovo bando della Metromare chiederemo un pezzettino di continuità territoriale. Ma non basta, alziamo il tiro e vogliamo quello che ci spetta, un diritto costituzionale mai richiesto dall’intera politica dell’area dello Stretto”.
Un piccolo assaggio si avrà oggi pomeriggio, quando il sindaco Accorinti e l'assessore Cacciola incontreranno il presidente della provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. Si parlerà della Rete degli Stretti Europei, una possibilità di accedere ai finanziamenti europei 2014-2020 per le città che si affacciano su uno Stretto. Si discuterà anche dell'integrazione dei trasporti tra le due sponde.
Ma cosa vuol dire chiedere il diritto alla continuità territoriale? Si tratta di uno strumento legislativo europeo che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti in regioni separate dal mare rispetto alla nazione a cui appartengono. I trasporti sono solitamente per via aerea o via mare. Viene bandita una gara europea, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, per l’aggiudicazione delle rotte che vengono concesse in esclusiva, in deroga al principio di libero mercato.
In Italia, la continuità territoriale è riconosciuta alla regione Sardegna ed alle isole di Pantelleria e Lampedusa. Consente di godere di tariffe scontate rispetto al normale costo del biglietto. L’obiettivo è dunque quello di fare lo stesso nell’area dello Stretto di Messina, garantendo al contempo tutti quei servizi di trasporto e mobilità connessi. Un esempio su tutti: Metromare, il collegamento veloce tra le due sponde. Il servizio, in scadenza al 30 giugno 2013, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2013. A breve, è previsto un nuovo incontro ministeriale per valutare un nuovo bando triennale che, però, a questo punto, è molto difficile che parta dal 1 gennaio, in prosecuzione di quello attuale. Col riconoscimento della continuità territoriale, non servirà più “elemosinare” nuovi bandi, ma si tratterà di un servizio dovuto e necessario.
A proposito di area dello Stretto, oggi doveva essere (si era detto “molto probabilmente”, ndr) il giorno dell’entrata in vigore dell’ordinanza anti tir anche per i mezzi provenienti da Villa San Giovanni. Al momento, infatti, l’obbligo sussiste solo per chi proviene dalla tangenziale di Messina e deve imbarcarsi verso la Calabria. Per far sì che il meccanismo si attivi anche in direzione opposta, è necessaria l’installazione della segnaletica sulla sponda calabra. Ma si perderà ancora qualche giorno. "Oggi l’impresa che si occupa della segnaletica – ci dice il dirigente del dipartimento comunale Mobilità Urbana e Viabilità, Mario Pizzino – lavora ancora a Messina e completerà il tutto entro domani. Da giovedì si interverrà in Calabria".
Il problema è che anche in quel momento l'ordinanza potrebbe tardare a partire. Perché a Villa San Giovanni lo spazio di attesa per i tir, nel caso di code fino a 60 minuti (oltre i quali scatta la deroga per sbarcare alla rada San Francesco o al porto storico), potrebbe non bastare, creando intasamenti fino al sottopasso ferroviario ed alla zona davanti alla stazione centrale. La soluzione ci sarebbe anche: l'area di stoccaggio dello svincolo di Campo Calabro. Che, però, resterà chiuso almeno fino a fine novembre per i lavori che stanno interessando l'A3.
In merito alla continuità territoriale, invece, abbiamo sentito anche l’assessore Cacciola, che ribadisce anch’egli l’importanza dell’incontro: “Si mettono insieme tutte le realtà dello Stretto – spiega – per individuare le proposte da sottoporre a livello nazionale con l’obiettivo di migliorare i trasporti dell’area”.
Ed a proposito di trasporti, ci sono novità sul fronte Atm? “Stiamo lavorando per recuperare i contributi regionali – afferma Cacciola – e per ottimizzare orari e servizi. Siamo anche in fase di monitoraggio per l’iniziativa Andiamo a scuola in Tpl. Il primo bilancio è positivo anche se c’è qualcosa da aggiustare. Probabilmente sposteremo un autobus, quello che parte in corrispondenza dalla fermata del tram Municipio. I ragazzi, almeno per ora che c’è bel tempo, preferiscono spostarsi in centro a piedi”.
Riproposta, poi, la collaborazione con la Polizia Provinciale per contrastare la sosta vietata soprattutto sul corso Cavour. E’ possibile – gli chiediamo – pensare di ripristinare i cordoli? “Lo escludo – risponde Cacciola -. Sarà la Polizia Municipale a sanzionare le auto in divieto di sosta. Ed ho sollecitato la Polizia Provinciale ad essere presente quotidianamente”.
L’assessore Cacciola, infine, ci tiene a sottolineare che si sta lavorando su più fronti ma che non si possono avere risultati dall’oggi al domani. “Faccio l’esempio dell’istituzione della nuova pista ciclabile, ma vale anche per altro – conclude -. Abbiamo attivato tutta una procedura che non consente di far partire il servizio immediatamente. Proponiamo una nostra strategia d’intervento ma dev’essere chiaro che per mettere in pratica le azioni previste ci vuole del tempo”.
(Marco Ipsale)
” per mettere in pratica tutte le azioni previste ci vuole tempo”. Ragionevole. Ci vuole tempo . Dobbiamo avere pazienza ed aspettare che finalmente lo Stato ci riconosca i vantaggi derivanti dal riconoscimento del ” diritto alla continuità territoriale…come la Sardegna , Pantelleria e Lampedusa”. In attesa di ” diventare” anche noi uguali alla…Sardegna, Pantelleria e Lampedusa…attendiamo fiduciosi e con pazienza. Buon lavoro a tutti.
Continuità Territoriale: ovvero PONTE SULLO STRETTO. Non ci sono alternative: le navi e la metroferrovia costano 20 milioni di euro all’anno. Il progetto è pronto, definitivo. Facciamolo partire. Sul ponte passano i treni che danno sviluppo e in due minuti ci uniscono all’Europa. Senza i treni siamo fuori da tutto: dal commercio, dall’industria, dal turismo. Ad Istanbul hanno realizzato un tunnel di 11 km e una ferrovia di 76 km in 5 anni. Solo i folli ed i soggetti in malafede non lo vogliono capire. Budapest e New York sono diventate citta uniche solo dopo la costruzione dei ponti. Prima c’erano Buda e Pest, New York e l’isola di Manhattan.
MA PERCHE’ conferenze e tavoli di concertazione per chiedere una cosa che già gli stranieri hanno?
Con il servizio di “raccattamigranti” istituito dalla Guardia Costiera già la continuità territoriale è assicurata con tutto il NordAfrica e arriva pure fino alla Siria.
PIUTTOSTO perché la continuità territoriale non vale anche per le Eolie?
Intanto continuano a spernacchiarti tutti, padroni padroncini e vettori.
Basta trascorrere quarantacinque minuti al semaforo di via Libertà e Torrente Giostra.
Si arricchiscono tutti, mentre i disagi sono dei cittadini.
Comunque l’occasione di questa polemica è servita ad Accorinti per riconoscere ufficialmente i padroni della città.
Caro mio ragionevole amico. Lei si scontra contro un mostro invincibile . Deve rendersi conto che .Il ponte e’ un Tabù e contro i Tabù non serve la ragione e nemmeno lo “spirito” solidaristico , di generosità sociale e attenzione verso i ceti più disagiati. Questo tabù e’ alimentato da forti poteri trasversali che ci vogliono poveri e sottosviluppati. Non si spigherebbero altrimenti il “silenzio” sui tanti fondi( quanto 10 ponti) impegnati per l’avvio delle grandi opere al Nord spesso inutili ( Tav- Mose- Expo etc..etc) Abili SPIN DOCTOR sono riusciti a conficcarci nel cervello che l’unica opera inutile e’ il Ponte di MESSINA che serve per la tanto conclamata( a chiacchiere) continuità territoriale.Il tabù Ponte si insedia e trova interessata ospitalità nelle menti delle classi che campano di assistenzialismo pubblico e di rendita parassitaria. A Messina la classe dirigente viene espressa da questo ceto sociale che tira a galleggiare nel mare tranquillo del proprio personale benessere . Ma fino a quando?
Fino a quando non ci sarà un progetto serio di rivolta sociale. La informo che sta per partire …