La vocazione religiosa delle suore cattoliche e delle pastori protestanti

La vocazione religiosa delle suore cattoliche e delle pastori protestanti

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domenica 15 Ottobre 2017 - 06:31

Relatrici la pastora della Chiesa Valdese e Battista di Catania Silvia Rapisarda e suor Tarcisia Carnieletto, francescana missionaria di Maria

Il ministero pastorale femminile nelle Chiese protestanti e la scelta delle suore cattoliche. Due modi diametralmente opposti di vivere la vocazione religiosa, il cui punto di incontro dal quale ripartire è comunque l’essere una donna. Questo il tema dell’incontro organizzato nei giorni scorsi dalla Chiesa Valdese di Messina, nell’ambito degli appuntamenti programmati per i festeggiamenti internazionali del 500° anniversario della Riforma di Martin Lutero. Relatrici la pastora della Chiesa Valdese e Battista di Catania Silvia Rapisarda e suor Tarcisia Carnieletto, francescana missionaria di Maria. Entrambe hanno raccontato come hanno vissuto la propria vita all’interno delle rispettive Chiese, sottolineando i diversi punti di vista. “Il contributo che le donne hanno dato alla riflessione teologia è stato su vari fronti –ha sottolineato la pastora Rapisarda- e uno di questi è stata la denuncia dell’idolatria del maschio, dell’uomo. Un’idolatria che nasce con i Padri della Chiesa che fanno delle affermazioni non bibliche, quando per esempio affermano che soltanto il maschio il quanto tale possiede in sé l’immagine di Dio mentre la donna la possiede solo se unita e sottomessa all’uomo. Un’idolatria che fa della mascolinità di Gesù occasione per deificare il maschio in quanto tale. Ancora oggi, se il sacerdozio femminile non è accettato in tutte le chiese cristiane il principio è proprio questo, la deificazione della mascolinità”.

“La Chiesa Cattolica ha difficoltà a riconoscersi in un cammino che faccia posto a tutti -ha dichiarato suor Carnieletto. Spesso abbiamo scambiato il servizio con l’autorità o, se volete, l’autorità è diventata un servizio. Ma il servizio demanda alla centralità dell’altro e non alla gestione del potere. Nel dibattito della ministerialità totale della donna nella Chiesa Cattolica, ho scritto che si tratta di avviare percorsi, più e prima che occupare dei posti. Sarebbe triste competere e prolungare i criteri di potere là dove ci è chiesto di servire”. Un dibattito che si è sviluppato su numerosi temi connessi a quello principale e che è stato seguita da un pubblico folto e attento.

Intanto oggi alle 17, sempre nella chiesa di via Laudamo 16, si terrà un concerto dell’organista Gabriele Giunchi, che eseguirà musiche di Bach, Vivaldi, Zipoli, Kerleo, Moretti, Vitslav III e Tiersen. Subito dopo il concerto, come di consueto, sarà offerto un piccolo rinfresco ai presenti.

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