Le pochissime precipitazioni cadute negli ultimi mesi nell'area etnea stanno riducendo in "magra" i principali corsi d'acqua che scendono dal vulcano, se non arriveranno piogge abbondanti ci aspetta un'estate molto difficile per quel che riguarda l'erogazione idrica
L’inverno 2017/2018 si avvicina al suo giro di boa e si cominciano a fare un po' i conti. I risultati che vengono fuori, soprattutto dal punto di vista pluviometrico, sono davvero allarmanti. Nonostante il messinese, e in modo particolare l’area più ristretta dei Peloritani attorno la città di Messina, hanno ricevuto precipitazioni quasi in linea con le medie stagionali di riferimento, sul resto del territorio siciliano la situazione rischia di farsi drammatica a causa del perdurare della fase siccitosa, in quello che dovrebbe essere il periodo più piovoso dell’anno. Negli ultimi mesi, la mancanza di perturbazioni organizzate ha portato ad una drastica riduzione delle precipitazioni, specie sull’area etnea dove, a parte qualche breve fase precipitativa e qualche modesta nevicata a quote alte sull’Etna, non si è registrato alcun tipo di evento precipitativo degno di nota. L’assenza di precipitazioni, ma soprattutto la persistenza di temperature sopra la media anche in alta quota ha fatto fondere buona parte del manto nevoso presente sulla cima dell’Etna.
Lo scarsissimo innevamento del vulcano, che oggi si presenta spoglio di neve anche a quote elevate, contribuirà a causare un drastico calo della portata del Fiumefreddo e dell’Alcantara, che in questo periodo stanno registrando una “eccezionale” fase di magra. Se la già prolungata fase siccitosa si protrarrà anche nelle prossime settimane da qui all’inizio della primavera si rischia di avere una notevole diminuzione del flusso d’acqua diretto verso la città di Messina. In tal caso, se l’assenza di precipitazioni diverrà cronica pure nei mesi primaverili, in estate si potrebbero verificare significativi disagi per gli approvvigionamenti idrici della città. Del resto la siccità è un fenomeno davvero “subdolo” ed imprevedibile nel lungo periodo, visto che molto spesso un inverno molto piovoso non basta per controbilanciare il seccume dei mesi estivi, caratterizzati da una cronica assenza di precipitazioni. Per la città di Messina ciò si tradurrebbe in una nuova “emergenza idrica” in vista del periodo estivo. Un po' come avviene anche nella città di Palermo. Nel capoluogo isolano infatti fra meno di 70 giorni si andrà verso il razionamento dell’acqua, a seguito delle scarsissime riserve d’acqua presenti nei grandi invasi isolani che non vedono precipitazioni diffuse e significative dal gennaio del 2017. Ben un anno fa.
Daniele Ingemi
MALIGNAMENTE DICO PENSO E SOSTENGO QUESTO: MESSINESI PREPARATEVI AL PEGGIO.