Piazza del Popolo: caos, sporcizia, un'autentica "galleria del degrado"

Piazza del Popolo: caos, sporcizia, un’autentica “galleria del degrado”

Cesare Giorgianni

Piazza del Popolo: caos, sporcizia, un’autentica “galleria del degrado”

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lunedì 27 Agosto 2018 - 06:21

Le condizioni di una delle piazze più centrali e storiche di Messina sono intollerabili.

In moltissime città italiane e soprattutto in quelle europee, le gallerie pedonali urbane rappresentano, in genere, curatissimi siti stilisticamente prestigiosi in cui trovano posto attività commerciali, bar o ritrovi di altro genere spesso di un certo livello. Autentici gioielli architettonici, punti d’incontro o di aggregazione sociale per i cittadini, quindi, in cui poter trascorrere momenti in tutta tranquillità, magari gustando qualche specialità gastronomica locale o facendo shopping.

A Messina, oltre la bistrattata e storica “Vittorio Emanuele III” di piazza Antonello o quella dell’Inps che praticamente collega il Duomo a Palazzo Zanca (sede del Comune) da decenni chiusa e non resa fruibile, un capitolo a parte merita la galleria suddivisa in quattro parti che “incornicia” Piazza del Popolo (anticamente così chiamata perché frequentata da tanta gente richiamata dal mercato che ospitava), detta più recentemente anche Francesco Lo Sardo perché dedicata al politico italiano originario di Naso che fu il primo comunista siciliano ad accedere alla Camera dei Deputati e strenuo oppositore del Fascismo.

Al suo centro, uno degli slarghi più vetusti della nostra città (antecedente al terremoto del 28 dicembre 1908), si trovava, tra l’altro, la magnifica fontana ottocentesca in pietra calcarea finemente lavorata che dopo il sisma venne collocata nella rotonda di Granatari, adesso senza acqua e nel degrado più totale.

Oggi, purtroppo, anche la “passeggiata coperta” di Piazza del Popolo o Lo Sardo che dir si voglia, rimane abbandonata e soprattutto non adeguatamente utilizzata… anzi. Sotto quei portici inesorabilmente scrostati perché senza manutenzione e ormai sfregiati dalla mano dell’uomo anche per via di obbrobriosi graffiti, regna infatti il caos: a parte le carenze strutturali di ogni tipo, questi sono infatti giornalmente scambiati per orinatoi “en plein air” o rifugi per clochard.

Ma c’è di più: mentre ci chiediamo da tempo con quali criteri ciò sia stato reso possibile, nella galleria trovano “regolare” ubicazione rumorose officine meccaniche che sporcano i marciapiedi dissestati con olii e vernici e negozi di frutta e verdura gestiti anche da stranieri i cui titolari non esitano a occuparne il suolo pubblico con antiestetiche cassette di legno e banchetti di vario genere.

Un’autentica “galleria del degrado” in pieno centro cittadino, insomma, dove incuria e totale disinteresse per il bene comune la fanno da padrone. Residenti e turisti, inoltre, non possono non rimanere allibiti nell’osservare, in alcuni angoli, depositi di rifiuti, di materiali inerti, muretti abusivi, antiestetici condizionatori d’aria con “allegati” bidoni di scarico e bottiglie di vetro abbandonate.

Sul sito, però, sembra aleggiare un’aria di compiacente immunità per chi sta distruggendo quella che, viceversa, se ben sfruttata, potrebbe costituire un grande punto di attrazione e rilancio socio-economico. A tal proposito abbiamo sentito parlare, negli anni, di “imminenti” progetti di ristrutturazione del centralissimo slargo e in particolare dei suoi portici. Noi crediamo poco alle parole. Occorrono i fatti.

Intanto, in attesa di un fin adesso fantomatico piano di restyling oggi solo sulla carta, ci piacerebbe registrare qualche controllo, anche “en passant”, magari di una pattuglia di vigili urbani, sul regolare utilizzo del suolo della galleria.

In quella Piazza che, oggi, non è più del… Popolo.

Cesare Giorgianni

2 commenti

  1. arcangelofranco 27 Agosto 2018 10:02

    Cesare, guarda che “negozi di frutta e verdura gestiti anche da stranieri” sa un po’ di razzismo.
    Magari ti è scappato…. Vedi tu.

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  2. Carissimo, ti assicuro che non sono razzista. Neanche un poco. Come leggi, ho scritto “negozi di frutta e verdura gestiti ANCHE da stranieri”. So bene che a causare questo scempio sono stati soprattutto i nostri concittadini… Che bisogna quindi cercare di richiamare a corretti stili di vita, per il bene di tutta la collettività. Ma ANCHE i cittadini provenienti da altri Paesi, quindi ospiti di Messina, sono chiamati a mantenere comportamenti idonei per tutelare l’immagine di una città, la nostra, da tempo alla deriva, purtroppo, in tema di educazione… ambientale.

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