Autorizzazioni illecite alla mafia per smaltire rifiuti: arrestato il dirigente regionale Mauro Verace

Autorizzazioni illecite alla mafia per smaltire rifiuti: arrestato il dirigente regionale Mauro Verace

Redazione Tirreno

Autorizzazioni illecite alla mafia per smaltire rifiuti: arrestato il dirigente regionale Mauro Verace

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mercoledì 15 Marzo 2017 - 16:16

Si tratta dello stesso dirigente che ha autorizzato un nuovo impianto di smaltimento di olii esausti nella zona Asi di San Pier Niceto: il progetto della ditta "Mare Pulito"

Avrebbe favorito per anni la criminalità organizzata in attività illecite di smaltimento rifiuti. Queste le accuse mosse al dirigente del Dipartimento acqua e rifiuti della Regione Sicilia, Mauro Verace; si tratta dello stesso funzionario che ha concesso l'autorizzazione a un nuovo impianto di smaltimento di olii esausti e altri rifiuti speciali – il progetto di "Mare pulito" – nella zona Asi di San Pier Niceto. Verace, arrestato in mattinata, si trova ora ai domiciliari.

L'indagine ha evidenziato un sistema per trafficare e trattare illecitamente tonnellate di rifiuti provenienti da ogni parte d'Italia, i cui principali beneficiari erano i fratelli Paratore, membri di cosa nostra catanese e probabili prestanome del boss Maurizio Zuccaro. I Paratore possedevano infatti un impianto di smaltimento e una discarica privata, gestiti tramite un'azienda, la Cisma Ambiente Spa, cui erano legate diverse altre attività satellite. Grazie alla connivenza di funzionari pubblici, che rilasciavano autorizzazioni senza troppe domande, le attività dei due fratelli hanno continuato a espandersi. Secondo gli inquirenti "i suddetti funzionari avevano nel tempo fornito il proprio contributo criminale, omettendo per anni di attivarsi, sebbene informati dagli organi di controllo della condotta della Cisma che, all'interno del sito, operava in assoluto disprezzo dei provvedimenti autorizzativi e della normativa ambientale".

Secondo le accuse Verace, da commissario ad Acta del TAR di Catania, avrebbe "violato il proprio mandato inserendo una modifica alla Valutazione di impatto ambientale senza avere titolo, e consentendo di conseguenza alla Cisma di ricevere e gestire rifiuti provenienti da aree diverse della provincia di Siracusa", come previsto invece dalla Conferenza dei Servizi che aveva concesso la VIA. Una curiosità riguarda i metodi utilizzati per lo smaltimento: sembra infatti che una delle alternative al conferimento in discarica fosse l'incenerimento indiscriminato. Sotto la lente della Dda di Catania sono finite così anche le possibili emissioni di diossina, i cui valori andranno ora accertati.

Sul caso è intervenuto anche il presidente Rosario Crocetta: "Saranno immediatamente sospesi i funzionari della Regione coinvolti nello scandalo. Non ci troviamo di fronte alla semplice corruzione ma a un danno alla salute dei cittadini e dell'ambiente. Non faremo sconti, i funzionari saranno sospesi nelle more della procedura di licenziamento".

E il progetto di Mare pulito? Al momento, pende al TAR un ricorso del Comune di San Pier Niceto proprio contro l'autorizzazione concessa all'impianto, che sarebbe stato indebitamente escluso dalla VIA, obbligatoria per tutte le aziende che si occupano di rifiuti speciali. La Valutazione di Impatto Ambientale si distingue infatti dalle altre tipologie di autorizzazione per la sua severità. Alcune associazioni ambientaliste stanno inoltre lavorando per sottolineare ulteriori caratteri di illegittimità.

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