Sul caso indagano gli agenti della Squadra Mobile di Messina che, anche questa mattina, sono tornati nella Scuola Albino Luciani per raccogliere altre testimonianze.
Ha preferito trincerarsi dietro il silenzio la professoressa Grazia Patanè, preside della Scuola Albino Luciani di Fondo Fucile, che stamani ha ricevuto in privato la visita di solidarietà dell’assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Panarello. Nessun commento, dunque, su ciò che è accaduto ieri mattina quando, intorno alle 9.30, qualcuno ha preso una bottiglia di plastica piena di benzina ed ha appiccato il fuoco sulla sua Citroen C3 azzurrina, posteggiata a poche decine di metri dall’ingresso principale del plesso.
Un incendio di breve durata, mirato, che ha causato danni circoscritti solo alla parte posteriore ed al parabrezza anche grazie all’intervento tempestivo di alcuni residenti della zona che poi hanno allertato i Vigili del Fuoco. Sul caso indaga la Squadra Mobile di Messina che, anche questa mattina, è tornata nell’istituto per raccogliere testimonianze e dichiarazioni su quello che è il secondo atto incendiario, in soli 8 giorni, che colpisce in maniera diretta alcuni insegnanti della Scuola Albino Luciani.
Nessun dubbio sul fatto che entrambi gli episodi siano da ricollegare all’ambiente scolastico, probabilmente a screzi e bocciature avvenute lo scorso anno, così come non vi è alcun dubbio che il responsabile non sia lo stesso 13enne che, lo scorso martedì, aveva dato alle fiamme la Bmw di un pensionato della zona e la Mercedes Cabrio di una docente, peraltro sbagliando obiettivo per ben due volte. Ieri mattina, infatti, il ragazzino si trovava a scuola ed ha testimoni che possono confermarlo.
Saranno ancora una volta gli inquirenti a chiarire i contorni di questo episodio, consumato sempre nella stessa zona, in un contesto più e più volte evidenziato come “difficile”, costellato da “storie di disagio” e carenze di dialogo, educazione alla socialità ed alla legalità. Un contesto in cui una scuola che dovrebbe esser baluardo dei valori civili più alti nonché portatrice di dialogo, coscienza e cultura, una scuola che dovrebbe capire ed ascoltare la realtà in cui vive e agisce, diviene invece unico bersaglio di atti violenti, per di più commessi da chi, in quello stesso istituto, frequenta ogni giorno.
“E’ doveroso ripristinare nella scuola – è stato il commento dell’assessore Panarello – un clima di coesione e solidarietà sociale attraverso il coinvolgimento di istituzioni, dirigenti, docenti, operatori scolastici, studenti e delle loro famiglie. La scuola deve sempre impegnarsi in prima linea per la cultura della legalità e l’unica strada da percorrere è continuare, come sempre, ad insegnare il valore della legge, della sana convivenza civile e del reale significato di democrazia. Nel Patto territoriale i progetti su educazione e legalità sono stati preferiti dagli istituti comprensivi di Messina e ciò è indice della sensibilità e della necessità da parte di dirigenti e docenti di educare gli alunni al rispetto degli altri e delle regole”. Ed anche il Sindaco Renato Accorinti, seppur impegnato a Palermo per motivi istituzionali, ha voluto esprimere la propria solidarietà. “Sono profondamente amareggiato – ha dichiarato – per quanto accaduto nell’arco temporale di sette giorni; è motivo di maggiore tristezza per chi, come me, crede fortemente nel rilancio della società civile attraverso la cultura e gli insegnamenti provenienti dalle scuole, che formano i cittadini del futuro. Non bisogna assolutamente scoraggiarsi, ma reagire e continuare a lavorare nella direzione giusta, integrando sempre di più quei giovani che vivono un disagio sociale. Nei primi anni della mia carriera ho insegnato in quella scuola e conservo bei ricordi. Gesti simili colpiscono non solo chi li subisce, ma soprattutto la collettività messinese e l’intero panorama scolastico”. (Veronica Crocitti)
siamo ritornati nella cloaca massima,ed è difficile uscirne
siamo ritornati nella cloaca massima,ed è difficile uscirne
Fantastiche parole d solidarietà , ma nei fatti cosa verrà fatto per cambiare le cose? La mia risposta è nulla!!! I prof ,lavorano per stipendi da fame, non hanno alcun tipo di indennità ne tantomeno esiste uno Stato che gli risarcerà la macchina bruciata. Infine la scuola per anni è stata completamente smantellata ,denigrata, ed ora che gli effetti, di questa politica folle , sono sotto gli occhi di tutti ancora oggi non vi è nessun cambio radicale di direzione.
Fantastiche parole d solidarietà , ma nei fatti cosa verrà fatto per cambiare le cose? La mia risposta è nulla!!! I prof ,lavorano per stipendi da fame, non hanno alcun tipo di indennità ne tantomeno esiste uno Stato che gli risarcerà la macchina bruciata. Infine la scuola per anni è stata completamente smantellata ,denigrata, ed ora che gli effetti, di questa politica folle , sono sotto gli occhi di tutti ancora oggi non vi è nessun cambio radicale di direzione.
Ma che tipo di indennità dovrebbero richiedere i prof. e poi smettiamola di dire che tutti questi statali prendono stipendi da fame… non prendiamoci in giro!!! Dalle forze dell’ordine tutte, ai prof, ai dipendenti comunali ecc. ecc. gli stipendi li prendono eccome!!! e pure puntuali.. Provate a chiedergli il Cud e vedrete che belle cifre girano..
Ma che tipo di indennità dovrebbero richiedere i prof. e poi smettiamola di dire che tutti questi statali prendono stipendi da fame… non prendiamoci in giro!!! Dalle forze dell’ordine tutte, ai prof, ai dipendenti comunali ecc. ecc. gli stipendi li prendono eccome!!! e pure puntuali.. Provate a chiedergli il Cud e vedrete che belle cifre girano..