Si pone l’obiettivo di unire il noir alla commedia – aggiungendoci anche le tinte rose richiamante dal titolo per esteso – lo spettacolo Il Commissario Calamaro, andato in scena ieri al Teatro dei 3 Mestieri e in programma anche stasera. Obiettivo non facile, perché se è vero che i due generi sono probabilmente i preferiti dal cosiddetto “grande pubblico”, è altrettanto vero che sono anche due generi in cui l’equilibrio è fondamentale, e a passare dal troppo poco al troppo basta un attimo, una battuta, una pausa.
Anche la struttura scelta da Paolo Gubello, autore e regista dell’opera, oltre che interprete, porta con sé dei rischi. Il Commissario Calamaro presenta infatti cinque episodi che vanno a comporre una ideale prima stagione delle avventure del protagonista.
Si ha la sensazione che l’equilibrio di cui sopra non sia stato raggiunto fino in fondo, e che alcune ripetizioni e altre pause non aggiungano valore alla rappresentazione. A far supporre che lo spettacolo, con alcune modifiche al testo, potrebbe essere ancora più coinvolgente è la bravura degli attori, che si muovono con disinvoltura tra equivoci e paradossi.
Nei panni del Commissario Calamaro il già citato Paolo Gubello, che in alcune pose ricorda il tenente Alfredo Bonghi interpretato da Celentano nel secondo episodio di Sing Sing. Gubello si è detto in passato appassionato di Dylan Dog, e in effetti i lettori dell’”indagatore dell’incubo” ritroveranno ne Il Commissario Calamaro il sapore delle atmosfere di Tiziano Sclavi. A Luigi Tagliente tocca un personaggio diverso per ogni episodio, e l’attore trova sempre – anche durante i saluti conclusivi – la chiave per farsi apprezzare dagli spettatori. Anche Annarita De Michele interpreta, oltre all’assistente Molly, altri ruoli, mostrandosi capace di far ridere, di sedurre, e di rendere credibili lo sgomento e la delusione.
Nonostante l’idea che possa essere ancora più efficace, Il Commissario Calamaro è uno spettacolo piacevole, durante cui si ride molto, bene accompagnato da musiche appropriate, e di cui non si può non apprezzare il coraggio.