Al progetto manca solo l'autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali. E su quella istituzioni e associazioni fanno affidamento per contrastare il progetto
La notizia del via libera, da parte del governo centrale, all'inceneritore del Mela ha provocato una levata di scudi delle istituzioni e associazioni contrarie al progetto. Mercoledì è stata indetta una manifestazione sotto la sede della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, che può ancora esprimere contrarietà al termovalorizzatore. Ma l'ultima parola spetterà comunque al governo nazionale.
Dal M5s arriva il richiamo al Piano Paesaggistico dell'ambito 9, e al ruolo della Soprintendenza: "Abbiamo richiesto un accesso agli atti per capire quali criteri abbiano usato per autorizzare l'impianto. Le previsioni del piano paesaggistico sono assolutamente inderogabili. Inoltre, la Soprintendenza di Messina si era già espressa negativamente a marzo. Da allora nulla è cambiato, se non il sovrintendente”.
Proprio il nuovo sovrintendente Orazio Micali, nominato dal governo Crocetta, è finito al centro delle polemiche per aver rifiutato un incontro con gli ambientalisti in quanto ritenuto inutile. "Il Ministero dell'Ambiente ha chiesto un nuovo parere al Ministero dei Beni Culturali, sebbene quest’ultimo avesse già dato parere negativo in precedenza. Solitamente il MiBACT gira la richiesta del parere alla Soprintendenza territorialmente competente, in questo caso quella di Messina. Proprio la Soprintendenza di Messina deve far sì che il Piano Paesaggistico venga applicato" – scrivono gli ambientalisti.