Il progetto CISAS dirà esattamente in che modo le conseguenze delle attività industriali impattano sull'ecosistema e sugli abitanti della valle
“Ricercheremo la relazione causa-effetto tra l’inquinamento ambientale e le sue conseguenze sulla salute e sull’ecosistema della valle del Mela“. Così il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, ha presentato il progetto CISAS, che dovrebbe fornire in 3 anni il quadro definitivo delle conseguenze dell’inquinamento industriale nel SIN – Sito di interesse nazionale. L’evento si è svolto al teatro Trifiletti, e ha visto la partecipazione di diversi ricercatori del CNR e del dirigente dell’Osservatorio epidemiologico regionale Salvatore Scondotto.
“Per 3 anni i migliori scienziati studieranno i problemi dei poli industriali di Milazzo, Augusta-Priolo e Cosenza” – ha spiegato Mario Sprovieri, coordinatore del progetto – “analizzeremo ogni aspetto, reinterpretando anche vecchi dati che hanno bisogno di essere aggiornati. Fondamentale sarà l’utilizzo di piccoli animali come “rilevatori”: cozze, lumache e pesci zebra saranno le nostre sentinelle, e ci permetteranno di capire le conseguenze dell’inquinamento sugli esseri viventi”. Il ricercatore ha aggiunto che “la soluzione non è la chiusura dei poli industriali” e che “oggi è possibile realizzare progetti sostenibili”.
Alcuni membri del progetto hanno poi approfondito la metodologia che verrà impiegata. Pasquale Andaloro (OMS) ha ripercorso in sintesi i principali studi su salute e ambiente nella valle del Mela; Angela Cuttitta (CNR) si occuperà dello studio della fauna ittica nelle zone impattate dalle industrie; Fabrizio Bianchi (CNR) analizzerà l’area dal punto di vista epidemiologico; Francesco Squadrito (UniMe) approfondirà i rischi legati all’insorgenza di malattie della tiroide; Andrea De Gaetano (CNR) dovrà poi fare una sintesi, attraverso modelli matematici, del lavoro svolto. Particolarmente importante sarà infine il lavoro di Fabio Cibella che, con la collaborazione dei reparti di ginecologia e delle future mamme, porterà avanti dei monitoraggi sui neonati, dalla nascita fino ai due anni.
Il progetto sembra però tardivo, visto che arriva oltre un decennio dopo che l’area intorno alla zona industriale di Milazzo è stata dichiarata Sito di interesse nazionale. Né potrà giovarsi del sofisticato sistema di monitoraggio che sarebbe stato collocato nei Giardini di Federico: nonostante una sentenza del TAR, che condannava la regione Sicilia a restituire 10 milioni di euro scippati a Milazzo e destinati altrove, l’amministrazione Formica ha preferito “dimenticare” l’accaduto e accontentarsi di una somma, ben più modesta, ottenuta grazie al Masterplan.
Lontana sembra anche la prospettiva delle bonifiche. “Si suppone che, se un sito viene dichiarato da bonificare, prima o poi verrà bonificato” – ha sottolineato con amara semplicità il professor Bianchi – “purtroppo ci sono in gioco interessi pubblici e privati, e quindi la questione si complica”. Se poi i fondi per le bonifiche giacciono nei cassetti della regione per anni, ecco che le stesse diventano un miraggio.
Tuttavia, lo studio sarà importante per avere risposte definitive su ipotesi che, seppur supportate da numerose correlazioni, non sono ancora state del tutto accertate. Il progetto potrà essere monitorato sul sito www.cisas.cnr.it.