“Non voglio mettere guerra in famiglia, ma evidenziare, al netto di alcune dichiarazioni sul Ponte, come M5S e Lega non parlano la stessa lingua”. La parlamentare Ella Bucalo di Fratelli d’Italia ritorna così sulla manifestazione a cui ha partecipato sabato a Messina in merito alle tematiche delle infrastrutture. Il convegno, organizzato da Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno ha visto la presenza di diversi esponenti del governo nonché deputati.
“Se da una parte il Sen. Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture, della Lega, ha chiarito Sì al Ponte, definendola infrastruttura utile al Paese- evidenzia la Bucalo– dall’altra il capogruppo pentastellato alla Camera Francesco D’Uva ha ribadito che a prescindere dalle logiche politiche pre-elettorali, noi non prometteremo nulla. Passaggio soft, ma praticamente ha detto No al Ponte”.
La Bucalo riporta poi la posizione della senatrice del M5S Grazia D’Angelo che ha definito Il ponte “una sorta di ricatto che per decenni ha paralizzato lo sviluppo dell’intera regione”, posizione questa nettamente opposta a quella della Lega.
“La famosa <<quota 34>> negli investimenti è la certificazione di un’Italia a due velocità- spiega Ella Bucalo che è anche componente della Commissione lavoro della Camera- Perché il 34% è la popolazione che risiede nel Sud Italia, ma qui c’è una dotazione infrastrutturale addirittura inferiore rispetto ai paesi dell’est dell'Europa e ciò rappresenta un freno all'economia. Con il governo giallo-verde la questione meridionale è scomparsa dall’agenda politica. Il reddito di cittadinanza è la risposta sbagliata per il Sud, per chi lavora ed è sottopagato. Non andrà ai veri bisognosi, ma agli evasori, ai furbi ed agli immigrati. Per quanto mi riguarda, comunque, non arretrerò di un millimetro: Sì ponte, Sì grandi opere subito, Sì lavoro”.-
La Questione Meridionale deprime l’Italia
«Che esista una questione meridionale, nel significato economico e politico della parola, nessuno più mette in dubbio.
C’è fra il nord e il sud della penisola una grande sproporzione nel campo delle attività umane, nella intensità della vita collettiva, nella misura e nel genere della produzione, e, quindi, per gl’intimi legami che corrono tra il benessere e l’anima di un popolo, anche una profonda diversità fra le consuetudini, le tradizioni, il mondo intellettuale e morale.»
Giustino Fortunato
Il Mezzogiorno e lo stato italiano:
volume secondo, Laterza, Bari, 1911
Eserciti di politici meridionali ai vertici delle istituzioni e mai nessuno ha risolto la questione meridionale che porta al fallout l’Italia e l’Europa.
Meditate gente, meditate.
Poi, agite.
Basta stronzate.
Non c’è più tempo per stronzeggiare.