L'assessore al Patrimonio comunale, Carmelo Giardina, sta organizzando una serie di incontri con i proprietari dell'immobile per riaprire il sito culturale. Bisognerà eliminare le infiltrazioni d'acqua nel soffitto e rimettere in sicurezza l'intero edificio.
Il progetto di risanamento del Museo civico di Storia naturale di Giardini Naxos prevedrà un impegno di spesa di ben 670 mila euro. Ma per rimetterlo in sicurezza e riaprirlo definitivamente, dopo 6 anni trascorsi “in standby”, l’Amministrazione comunale del sindaco Nello Lo Turco dovrà essere “aiutata” anche dai proprietari dello stabile. Una notizia, questa, che era già nell’aria da tempo, visto che i residenti degli appartamenti vicini, nei mesi scorsi, erano stati invitati a partecipare a Palazzo dei Naxioti a degli incontri interlocutori, programmati dall’assessore al Patrimonio comunale, Carmelo Giardina. Riunioni che non avevano prodotto intese vere e proprie tra le parti, ma soltanto accordi preliminari che adesso potrebbero diventare definitivi. Secondo lo stesso vicesindaco, la situazione al Museo rimane ancora fortemente “impelagata”, ma l’ottimismo non si è mai veramente perso, visto che già da cinque anni a questa parte la prima Amministrazione “Lo Turco” si era interessata alla messa in sicurezza del sito.
Una volontà che sta crescendo sempre più, considerato che nei primi anni di vita il Museo era stato preso di mira da importanti flussi di visitatori. Gruppi che potrebbero ritornare, tra non molto, ad ammirare i numerosi reperti etno-antropologici che, per il momento, rimangono completamente “al buio”. I vertici comunali, ed in modo particolare Giardina, stanno infatti programmando prima di tutto un’ulteriore serie di appuntamenti con gli inquilini dell’edificio e nello stesso tempo hanno intenzione di individuare, tramite professionisti, ogni tipo di finanziamento europeo o regionale che possa servire per eliminare le infiltrazioni d’acqua al soffitto dello stabile. Ma non si esclude la possibilità di ottenere fondi tramite sponsor privati. Una probabilità che l’Amministrazione non vorrebbe lasciarsi scappare, qualora si presentasse. Tutto questo nell’attesa che a Palermo si muova qualcosa.
Enrico Scandurra