A febbraio oltre 1 milione di kg in meno di rifiuti in discarica, si risparmiano 200mila euro

A febbraio oltre 1 milione di kg in meno di rifiuti in discarica, si risparmiano 200mila euro

Francesca Stornante

A febbraio oltre 1 milione di kg in meno di rifiuti in discarica, si risparmiano 200mila euro

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martedì 04 Marzo 2014 - 00:23

Se questo trend positivo si confermasse nei prossimi mesi si potrebbe fin da ora parlare di differenziata già al 17%. Un dato isolato non può certo far statistica ma ci ha dato la possibilità di capire quanto si risparmierebbe. Contestualmente però si dovranno potenziare le isole ecologiche.

Una rondine non fa primavera, ma è quasi sempre un primo segnale della bella stagione che sta arrivando. E se dunque un solo dato positivo non può certamente fare statistica, si può però decidere quale lettura dare. Partiamo dunque dal dato: nel mese di febbraio 2014 Messinambiente ha portato alla discarica di Motta Sant’Anastasia un totale di 7.639.180 kg di immondizia. Fino a qui è solo un numero che dice che la città nel mese di febbraio che si è appena concluso ha gettato nei cassonetti indifferenziati una media di 270 tonnellate al giorno di spazzatura. Per capire perché questo dato può essere importante basta recuperare le tabelle dello scorso anno e mettere a confronto i numeri: nel febbraio 2013 Messinambiente aveva portato nella discarica di Mazzarrà S. Andrea ben 9.306.620 kg di immondizia. A distanza di un anno esatto dunque i messinesi hanno buttato nei cassonetti 1.667.440 kg in meno di rifiuti,che non sono stati raccolti, trasportati e scaricati.

Ad aver raccolto questi dati è Messinambiente che, nonostante la bufera giudiziaria e mediatica che l’ha travolta, per adesso continua a lavorare e dunque anche a monitorare l’andamento del servizio. Da questo monitoraggio costante è saltato fuori che ormai da qualche mese si è iniziato a registrare un trend positivo che ha lentamente portato a diminuire il numero delle tonnellate di spazzatura indifferenziata. Purtroppo se prendiamo il mese di gennaio 2014 il totale supera i 9.574.400 kg, ma il commissario Armando Di Maria ricorda che proprio a gennaio si arrivava da una delle tante situazioni di emergenza e dunque l’accumularsi dei rifiuti per strada ha inevitabilmente falsato un dato che invece ultimamente stava andando verso una direzione positiva.

Tornando al confronto tra i dati di febbraio 2013 e 2014 si può facilmente dedurre che con una così netta diminuzione di rifiuti da portare in discarica si abbassano vertiginosamente i costi legati a questi servizi. Prendendo come riferimento le cifre riportate nel piano finanziario approvato nelle scorse settimane dalla giunta Accorinti per i primi 4 mesi del 2014, sappiamo che il costo medio della Oikos, società che gestisce il sito di Motta, è pari a 0,10523 euro al kg. Ciò significa che nel mese di febbraio per scaricare 7.639.180 kg di immondizia sono stati spesi 803.870.911 mila euro per scaricare a Motta, contro una media mensile di circa 1.045.302,46 euro prevista nel piano finanziario proprio per il mese di febbraio. Ben duecentomila euro in meno. Se questo trend si riconfermasse nei mesi successivi il Comune potrebbe chiudere il 2014 con un risparmio sulle spese della discarica che si aggira intorno ai 2 milioni di euro. Se poi a breve si tornerà a scaricare a Mazzarrà il risparmio sarebbe ancora maggiore. Sempre il piano finanziario dice che il costo presunto per i mesi di marzo e aprile per scaricare nel sito gestito da Tirrenoambiente si attesta sui 0,08193 euro al kg, quindi facendo lo stesso calcolo per 7.639.180 kg il costo sarebbe sceso addirittura a 625.878.017 euro. A queste cifre si devono poi sommare le spese di trasporto che sostiene Messinambiente: in questo momento un viaggio in discarica costa circa 370 euro. A febbraio 2014 sono stati effettuati 340 viaggi, quando invece le quantità superano quota 9 milioni di kg si arriva anche a 400 viaggi.

Basterebbero solo questi calcoli per capire che l’unica soluzione per iniziare a risparmiare sul costo dei rifiuti è gettare il meno possibile nei cassonetti. Anche perché la spazzatura in questo mese non è certo sparita, ma è solo stata differenziata. Il commissario Di Maria e i dirigenti di Messinambiente il mese prossimo dovranno fornire al Comune i dati che riguardano tutti i cittadini che hanno usufruito delle isole ecologiche. Ancora non ci sono dati ufficiali, ciò che è certo è che in tutti i centri di raccolta comunali c’è stato un boom di presenze. A risvegliare la coscienza civica dei messinesi è stata indiscutibilmente la Tares, ma se questo è servito per far partire finalmente la differenziata in città si può anche dire che “non tutti i mali vengono per nuocere”. Adesso però sarebbe il momento di sfruttare questa scia positiva. Le isole però non sono ancora state informatizzate, nonostante se ne parli da mesi, l’assessore Daniele Ialacqua ha garantito che ormai è questione di pochi giorni perché la ditta è già stata incaricata, fatto sta che al momento proprio le isole ecologiche devono diventare punto di forza di un nuovo modo di concepire i rifiuti.

Abbiamo detto che quel dato iniziale non può far statistica. Ma se lo isolassimo, ha spiegato Di Maria, potremmo già parlare di raccolta differenziata al 17% da quel 5% di appena pochissimi mesi fa. Questa sarebbe davvero una rivoluzione per Messina. E tutti i cittadini se ne accorgerebbero a partire dalla bolletta.

Francesca Stornante

Martedì, 4 marzo, 2014 – 02:23

9 commenti

  1. Cara e sempre più brava Francesca STORNANTE, permettimi di puntualizzare il tuo articolo. Nel suo ultimo rapporto rifiuti urbani, quello del 2012, l’ISPRA pesa la nostra produzione annua in 124.093t(tonnellate), e la raccolta differenziata al 3,8% (4.715t) I dati recenti da te pubblicati sono di ATOME3 e MessinAmbiente, possiamo fidarci? Rispondiamo per adesso di SI. Secondo DI MARIA la differenza con il mese di febbraio 2013 è di 1.667t mensili( 9.306t – 7.639t), su base annua (1667t x 11mesi= 18.337t), il 14,8% e non il 17% di DI MARIA. Il 14,8% è un dato interessante per una città inchiodata al 3,8%(ISPRA) e 5%(DI MARIA), comunque siamo ancora a percentuali basse di RD per ambire a risparmi significativi sul costo del servizio e conseguenti ricavi CONAI, da te valutati in DUE MILIONI di euro l’anno, comunque non sono noccioline. Come sai i numeri parlano, quel 14,8% di RD su base annua ci dice di utenze non domestiche UND che non facciano raccolta differenziata, anzitutto quelle più produttrici di rifiuti, come i ristoranti, pizzerie, mense, pasticcerie, bar, mercati, ortofrutta, pescherie, fiori, macellerie, supermercati, categorie premiate dai Consiglieri Comunali due volte, una prima volta con la vecchia e illegittima ripartizione TARSU del costo del servizio, UD 70% e UND 30%, una seconda volta obbligando la Giunta ACCORINTI ad un aumento delle tariffe per le altre categorie UND, scontando le tariffe, a quelle del mio elenco, del 30% fino al 44%. FIGLI E FIGLIASTRI.

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  2. E ci credo che i rifiuti sono di meno, la gente non ha piu nulla da mangiare, fra poco iniziera’ la fase del cannibalismo!

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  3. Cara Francesca STORNANTE, ADESSO I MIEI DUBBI, affidati a un tuo chiarimento. PRODUZIONE TOTALE RIFIUTI 124.093t, dato ISPRA 2012, è ancora valido? Per DI MARIA la risposta è NO, cerchiamo insieme di capire il perchè. Anno 2013, mese di febbraio 9306t in discarica, su base annua 111.672t, se il dato ISPRA fosse ancora valido, 124.093t-111.672t=12.837t di RD, corrisponderebbe un 10,3% di raccolta differenziata, come vedi non è il 5% di DI MARIA e il 3,8% di ISPRA. JAMES ci dice che i messinesi hanno poco da mangiare, quindi calano consumi e vendite, non centra un fico secco l’isola pedonale, gli vogliamo dire a JAMES quante tonnellate di rifiuti abbiamo prodotto nel 2013? Cara Francesca STORNANTE, il liquidatore (in tutti i sensi) DI MARIA fa capire di avere la possibilità di pesare esattamente i nostri rifiuti, in questo caso la legge consente a Messina, come avviene in molte città, di affidare alla società titolare del servizio, la futura MULTISERVIZI MESSINA, la gestione diretta del piano tarifario, a copertura integrale del costo del servizio, e la riscossione del tributo, liberare così la spesa corrente del Comune da questo vincolo e dalla responsabilità della riscossione, come sai i residui attivi TARSU/TARES/TARI sono elevatissimi e l’evasione pure, e lasciare alla Giunta e al Consiglio Comunale, poteri di controllo e di verifica, sia della congruità del tributo che del rispetto della convenzione e qualità del servizio. Potresti intervistare amministratori e consiglieri su questa mia considerazione. GRAZIE

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  4. LANCIO UN’ALLARME,invito TempoStretto a farsene carico. Nel mese di gennaio,come molti di voi,ho pagato la miniIMU relativa all’abitazione principale,€47,il 2 per mille,cioè la differenza tra l’aliquota massima del 6(Buzzanca/Croce) e quella base del 4(Monti).I decreti IMU/TASI del duo LETTA/RENZI,prevedono che le detrazioni o le altre misure sulla TASI dovranno garantire “che gli effetti sul carico dell’imposta TASI siano equivalenti a quelli dell’IMU prima casa.” L’interpretazione letterale della frase dovrebbe escludere che la TASI costi più dell’IMU,ma di quale IMU,quella frutto dell’accordo tra partiti di governo valido solo per il 2013,le mie €47,oppure quella prevista dalle norme generali? Il nostro Comune,per le note vicende di pre dissesto finanziario,è obbligato a mantenere l’aliquota IMU massima del 6 per mille? Facciamo insieme un pò di calcoli. La mia IMU al 6 per mille è di € 152, quindi la TASI 2014 non dovrebbe superare questa cifra.Ipotizzando una TASI massima del 3,3 per mille,il mio tributo TASI sarebbe di €193 senza nessuna detrazione. Ipotizzando una TASI base del 2,5 il tributo sarebbe di €147. Cosa decideranno nei casi simili al mio,una detrazione fino al raggiungimento di €152 o di €147? In ogni caso rispetto al 2013 pagherei in più €105 (TASI €152- €47miniIMU) oppure €100 (TASI €147- €47 miniIMU), per una imposta prima casa differente solo nell’acronimo, da IMU a TASI. Diranno che sia indispensabile per finanziare i servizi indivisibili del Comune, polizia locale, ufficio tecnico, anagrafe, illuminazione pubblica, istruzione, verde pubblico e manutenzione strade, insomma se non è zuppa è pan bagnato. Il PARTITO DEMOCRATICO e FORZA ITALIA ci hanno imposto un federalismo tributario e fiscale non più strisciante,ma alla luce del sole,i trasferimenti di Stato e Regione,già ridotti drasticamente,saranno portati a percentuali da prefisso telefonico,ma le proteste dei cittadini se le beccheranno i sindaci,a Messina RENATO sindaco. Per la miseria come ci possiamo difendere da questa aggressione?

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  5. Personalmente questi “dati ufficiali” lasciano sempre forti dubbi in quanto li considero sempre “di parte” e guarda caso saltano fuori sempre nel momento più utile a chi deve far digerire l’amaro alla popolazione.
    La raccolta differenziata? A Messina, purtroppo, è ancora molto indietro e male attuata. Ci sono pocchi ed incompleti raccoglitori per le vie cittadine, spesso assistiamo a raccoglitori pieni che non vengono vuotati per lungo tempo e allora il cittadino o lascia a terra il differenziato, con le logiche conseguenze, o la getta nei raccoglittori generali.
    Si deve e si può migliorare il sistema anche aprendo ai privati per portare posti di lavoro e guadagno per chi è interessato a questo campo.

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  6. Questo calcolo non andava fatto fine a se stesso ma andava incrociato con i dati relativi alle cure mediche o al maggior numero di medicinali che si verifica quando la gente è costretta a risparmiare su cibo e riscaldamento!

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  7. La penso come IZZIO, parlai nei mesi scorsi di aprire ai privati la RACCOLTA DIFFERENZIATA, so di alcune aziende operanti a Messina nel settore del CARTONE SELEZIONATO, lo fanno in presenza di un vuoto regolamentare, senza una convenzione con il Comune, hanno riempito uno spazio lasciato colpevolmente vuoto dalle due società in liquidazione, MessinAmbiente e ATOME3, esse hanno fallito clamorosamente nella RD. Ha tagione IZZIO bisogna cambiare registro, semmai ai privati bisogna chiedere garanzie sull’applicazione dei contratti di lavoro per i loro dipendenti.

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  8. E gli inerti?
    Nel mio garage ho, da circa 6 mesi, 10 sacchetti di plastica contenente materiale inerte (50kg circa) “frutto” di piccoli lavori di ripristino murario eseguiti personalmente.
    Sono stato in due isole ecologiche ma non li hanno ritirati, anzi, chiedendo al personale come comportarmi hanno fatto “spallucce” e, esplicitandomi la loro impotenza, mi hanno fatto capire di “arrangiarmi”.
    Nella migliore delle ipotesi aspetterò altro tempo fino a quando troverò nelle vicinanze un cassone per inerti e sarò costretto a pregare chi lo ha noleggiato di farmi sversare i miei.

    Altrimenti dovrei farmi un viaggio fino alla apposita discarica ove, almeno così mi è stato detto, dovrei chiedere anche un favore dato che possono scaricare solo gli autorizzati.

    Di legale cosa mi resta da fare? e di illegale?
    C’è qualcuno che si è mai posto questo problema?

    Per evitare tutto ciò (che per me è anche un fastidio mentale) le isole ecologiche non potrebbero essere dotate di cassoni per inerti ove conferire esclusivamente modiche quantità?
    Sarebbe un sollievo!

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  9. Molto più semplicemente si consuma meno perchè alle famiglie normali mancano gli euro.

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