La Federazione Nuova Destra lancia un appello per costruire una "nuova antologia politica" che non usi più il linguaggio del trasformismo.
“Il popolo siciliano non usa verbi al futuro. Spesso si dice: ci vediamo domani. Dovremmo iniziare a parlare anche al futuro, creare soluzioni che non siano solo un copia-incolla, ma siano contestualizzate al momento storico ed alla realtà. Dobbiamo abituarci al senso di comunità”. Le riflessioni di Lucrezia Lorenzini, coordinatrice provinciale di Italia Unica concludono l’incontro voluto dalla Federazione Nuova Destra per aprire una finestra ad un dibattito che rischia di essere schiacciato tra “trasformismo buono” e “trasformismo deprecabile”, dimenticando invece che è una “perversione” della politica attuale che finisce con il perdere di vista i valori e gli ideali.
“I partiti sono stati occupati abusivamente. Vogliamo ridisegnare un’antologia politica più attinente ad un territorio che ha perso i pezzi migliori. Intendiamo fare qualcosa per poter riacquisire quella voce necessaria affinché i governi regionale e nazionale ci diano nuovamente ascolto”. Questa la dichiarazione d’intenti della Federazione nuova destra in vista del convegno organizzato con AmiAmo Messina, città che risorge, in programma il prossimo sabato 9 gennaio nel salone delle Bandiere del municipio.
“Dobbiamo passare dal potere assistenziale alla forza collegiale, ad una politica che non guardi più solo i partiti ormai sempre più distanti dalla gente e che hanno dimenticato i problemi reali- spiega Franco Tiano, portavoce FND in conferenza stampa- La radice dell’antipolitica è la crisi dei partiti. Oggi i giovani hanno un solo obiettivo: emulare i leader che inseguono solo il potere. Noi diciamo torniamo ad un diverso modo di fare politica che non sia quello di basarsi solo sui bacini elettorali da spostare da un partito ad un altro. Il nostro progetto è aperto a tutti i movimenti ed alle associazioni che vogliono condividerlo”.
Insieme a Franco Tiano, presenti oggi alla conferenza stampa di presentazione dell’evento Lucrezia Lorenzini, Dino Melluso e Filippo Clemente. Con loro, Giuseppe “Giuggio” Armone, per AmiAmo Messina, e Antonio Vita, per L’Altra Messina.
“Partiamo da noi”, lo slogan ripetuto da Tiano, riferendosi ad associazioni, movimenti, federazioni e gruppi vari che operano nel territorio peloritano, “per dare un nuovo e significativo senso alla politica, riportandola a una funzione di servizio sociale e amministrativo, finalizzato al bene comune”. Giuggio Armone ha ricordato la proposta di AmiAmo Messina relativa al cimitero per gli animali d’affezione e che ha registrato la totale adesione in consiglio comunale “noi vogliamo essere come i rilevatori delle fughe di gas, segnalare le cose, proporre, cambiare”.
Non poteva mancare il riferimento alla trasmigrazione dell’area Genovesiana dal Pd a Forza Italia ma anche ad un trasformismo diventato ormai “costume” nazionale.
“Il passaggio di Genovese in Forza Italia è solo l’esempio più recente, che segue quelli del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano o di Ala di Denis Verdini. Siamo contrari a unire le persone solo per l’ottenimento di vantaggi personali. Genovese è solo l’ultimo caso legato all’esercizio del potere praticato in Italia”, dicono Melluso, Vita e Clemente. “Siamo garantisti – precisa Tiano – ma la politica è inquinata. Chiediamo che chi è indagato, sebbene per reati gravi, si dimetta dagli incarichi pubblichi per potersi difendere in giudizio”.
Per la Lorenzini “si può essere alternativi senza essere avversativi. Sono 3 le direttrici da seguire: sviluppo, economia, lavoro. Messina ha un futuro che può allacciarsi ad un passato, quello degli anni ’90 che è stato quello delle eccellenze. Mi riferisco alla classe imprenditoriale ed industriale, a Messina come “città porta dell’isola”, al turismo, al ruolo di Messina come snodo del Mediterraneo. Non servono voli di fantasia, quelli li lasciamo ai sogni. Serve una visione reale per essere in grado di cogliere i segni di trasformazione”.
Appuntamento sabato 9 gennaio nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per il convegno della Federazione Nuova Destra dal tema: “Dal potere assistenziale alla forza collegiale”.
Rosaria Brancato