Ok della Regione al Piano straordinario per le aree a rischio, c'è anche Milazzo

Ok della Regione al Piano straordinario per le aree a rischio, c’è anche Milazzo

F.St.

Ok della Regione al Piano straordinario per le aree a rischio, c’è anche Milazzo

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sabato 28 Settembre 2013 - 08:33

Sono Milazzo, Gela e Augusta-Priolo le tre zone inserite nel Piano di interventi sanitari curato dall'Assessore Borsellino e approvato dalla Giunta regionale. L'obiettivo è potenziare la rete sanitaria e i controlli in queste aree in cui è altissimo il tasso di inquinamento industriale.

Anni di battaglie delle associazioni ambientaliste, esposti, report e numeri allarmanti trovano finalmente l’attenzione delle Istituzioni. L’area di Milazzo, e dunque della Valle del Mela, sarà particolarmente attenzionata dalla Regione che durante l’ultima seduta di Giunta ha approvato il Piano straordinario di interventi sanitari nelle aree a rischio ambientale della Sicilia. A finire nel piano, insieme a Milazzo, per l’alto tasso di inquinamento industriale ci sono Gela e la zona di Augusta-Priolo, i tre siti siciliani che hanno il triste primato di figurare tra le 44 zone più inquinate d’Italia, secondo un recente dossier del Ministero della Salute.

L’obiettivo del nuovo strumento, elaborato dall’Assessorato alla Salute di Lucia Borsellino, è il potenziamento della rete sanitaria in queste zone dove è altissima l’incidenza delle patologie connesse alle condizioni ambientali tra le quali quelle oncologiche, neurodegenerative, malformazioni.

Dieci le linee di intervento previste nel programma, ha spiegato l’assessore Borsellino, che comprendono specifiche attività di sorveglianza e valutazione epidemiologica, di monitoraggio, interventi di prevenzione primaria e secondaria, sorveglianza sanitaria per ex esposti all'amianto, miglioramento della qualità dell'offerta diagnostico-assistenziale, attività di comunicazione, sensibilizzazione della popolazione e coinvolgimento dei medici di medicina generale e sorveglianza della catena alimentare, compresi i controlli sulle acque destinate al consumo umano e sugli allevamenti.

Si tratta di interventi sanitari integrati previsti dalla legge 5/2009 di riforma del sistema sanitario, per i quali saranno destinate risorse specifiche. Dovrebbero essere circa 3 i milioni di euro previsti per il periodo 2013-2014, serviranno per organizzare una rete più operativa e specializzata sui tre territori affinché si possa finalmente iniziare quel percorso di controllo, prevenzione e cura che da decenni gli abitanti di queste zone invocano. Sarà effettuata anche attività periodica di monitoraggio delle attività previste nel piano e valutazione del raggiungimento degli obiettivi.

Il lavoro è stato definito dal Tavolo Tecnico interistituzionale insediatosi il 7 giugno 2013 su mandato della Giunta, costituito dai Commissari Straordinari delle tre Aziende interessate, dai responsabili dei Servizi competenti di questo Assessorato nonché da esperti del Ministero della Salute, del Ministero dell'Ambiente, dell'Istituto Superiore di Sanità, da un esperto di Epidemiologia Ambientale del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, dai referenti dell'Arpa e
dell'Assessorato Territorio ed Ambiente.

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