"Adesso Musumeci chieda compensazioni da Roma", commenta la parlamentare azzurra. Ogni anno l'insularità costa ad ogni siciliano 1.300 euro
L’essere “isola” costa alla Sicilia, ogni anno, 6 miliardi e mezzo. C’è di più, perché questo costo grava sui singoli siciliani che pagano, indirettamente, una sorta di tassa occulta che si aggira sui 1.300 euro l’anno a persona (neonati compresi). E’ quanto emerso dallo studio della Regione sui costi dell’insularità realizzato attraverso il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e dal Servizio statistica e analisi economica dell’assessorato all’Economia, con il supporto dell’Istituto di ricerca Prometeia.
“Una tassa occulta”
Numeri illustrati dal governo Musumeci e sui quali accende i riflettori la parlamentare di Forza Italia Matilde Siracusano sottolineando una situazione. “I siciliani hanno un vero e proprio freno a mano tirato, una penalizzazione pesantissima rispetto al resto del Paese e rispetto all’Europa- commenta Siracusano- Ne risente il Pil dell’isola, ne risentono le opportunità per la crescita e per lo sviluppo, con particolare riferimento alle giovani generazioni”.
La parlamentare messinese invita il governo Musumeci a pretendere da Roma risposte adeguate dal punto di vista fiscale e per gli investimenti anche puntando a forme di compensazione (peraltro previste dallo Statuto e dalla Riforma del Titolo V della Costituzione). Per i siciliani l’essere isola è quindi, sotto questi profili, un danno e una beffa.