Ordinanza di protezione civile fantasma: il governo accusa la Regione che replica al sottosegretario Polillo

Ordinanza di protezione civile fantasma: il governo accusa la Regione che replica al sottosegretario Polillo

Ordinanza di protezione civile fantasma: il governo accusa la Regione che replica al sottosegretario Polillo

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domenica 29 Gennaio 2012 - 13:16

Il dirigente della Protezione Civile Regionale Lo Monaco risponde per filo e per segno alle affermazioni del sottosegretario Polillo. Intervengono Laccoto e Lo Monte

I difetti di comunicazioni, se così vogliamo o possiamo definirli, che interessano amministrazioni locali, regionali e nazionali, rasentano ormai il limite della pantomima. Se nei giorni scorsi “protagonista” del caos è stato il Ponte sullo Stretto, inutile tornare nel merito della questione, questa volta la confusione riguarda un argomento ben più importante, ovvero l’Ordinanza di Protezione Civile per l’alluvione dello scorso 22 novembre. In occasione dell’ultimo question time alla Camera, il sottosegretario Palillo nel rispondere, all’interrogazione dell’On. Garofalo, sul ritardo nell’emanazione dell’ordinanza avrebbe addossato ogni responsabilità alla Regione.
Che da parte propria però, per bocca del “rinominato” dirigente della protezione Civile regionale, Lo Monaco, rispedisce le accuse al mittente in una lunga nota in cui vengono specificati tutti i passaggi: “L’affermazione secondo la quale il ritardo dipenderebbe dalla mancanza della relazione tecnica con cui la Regione dovrebbe interessare il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, e’ destituita di ogni fondamento. Il presidente Lombardo – continua la nota – in riscontro ad una specifica richiesta del Dipartimento della Protezione Civile, gia’ il 7 dicembre scorso aveva chiarito, motivandolo adeguatamente, che la Regione Siciliana non e’ in grado di far fronte all’emergenza attingendo a fondi del proprio Bilancio, ne’ tanto meno e’ possibile e aumentare la pressione fiscale e, pertanto, cosi’ come previsto per legge, ha chiesto il finanziamento dell’Ordinanza attraverso l’utilizzo del Fondo Nazionale di Protezione Civile, trasmettendo, in allegato alla stessa nota, una “circostanziata relazione, sia tecnica che illustrativa, da cui e’ possibile evincere l’area complessivamente interessata dagli eventi calamitosi, nonche’ i danni gia’ rilevati in questa prima fase nei singoli territori dei Comuni coinvolti. Il Dipartimento Protezione Civile – prosegue il documento – in pari data, cosi’ come richiesto dal Presidente, ha inoltrato al MEF la richiesta corredata della opportuna documentazione. Lo stesso Dipartimento, il successivo 22 dicembre, non avendo ricevuto riscontro in ordine alla richiesta di finanziamento dell’Ordinanza, sollecitava il Ministero dell’Economia chiedendo, fra l’altro: “di attivare la procedura prevista cosi’ come avvenuto per gli eventi calamitosi che hanno colpito le province di La Spezia e Massa Carrara, ovvero prevedere in una apposita disposizione legislativa di prossima adozione una disposizione con cui reperire le risorse finanziarie occorrenti a fronteggiare l’evento calamitoso. Dalla lettura della corrispondenza agli atti si evince, pertanto – conclude la Regione -, che il Sottosegretario Palillo, quando ha risposto al quesito posto dall’On. Garofalo, non aveva acquisito tutte le informazioni e gli elementi necessari per una corretta ricostruzione dei fatti. Non si ritiene, infatti, che il Sottosegretario alle Finanze possa scaricare sulla Regione le responsabilita’ dei ritardi nell’emanazione dell’Ordinanza, adducendo come motivazione la mancanza di una relazione tecnica, che, cosi’ come si evince dalla nota del Dipartimento Protezione Civile, dovrebbe essere gia’ in suo possesso. Si auspica, quindi, che il MEF proceda, senza ulteriore indugio, a dare il necessario concerto, consentendo il finanziamento dell’Ordinanza attraverso il Fondo Nazionale di Protezione Civile cosi’ come, peraltro, condiviso dal Ministro degli Interni e dal Ministro dell’Ambiente in occasione dell’incontro svoltosi nella Prefettura di Messina il 23 novembre 2011”.
La vicenda, intanto, scatena prevedibili reazioni. Laccoto (Presidente commissione sanità all’Ars): “Le polemiche di questi giorni relative agli interventi per l’alluvione di Messina sono l’occasione per dare un ulteriore segnale di attenzione alle comunità locali, che non devono sentirsi abbandonate. In questo senso la nota della Protezione civile è rassicurante. Tuttavia le popolazioni colpite dall’alluvione e le amministrazioni hanno necessità di sentire concretamente vicina l’azione del governo regionale e nazionale. Non sono meno importanti della Liguria o della Toscana, soprattutto alla luce delle garanzie del Ministro degli Interni e dell’Ambiente, all’indomani delle tragedie, sul reperimento dei finanziamenti attraverso il Fondo Nazionale di Protezione Civile, modello già adottato per il Nord. Le calamità sono tutte dello stesso colore. Non si può perdere altro tempo con altalene di accuse Roma – Palermo, qui non deve prevalere il tornaconto, perchè le questioni in essere toccano l’esistenza stessa di migliaia di famiglie, che si aspettano risposte, infischiandosene della parte politica.
Sulla questione interviene anche il deputato Lo Monte (Mpa) con un ordine del giorno, , approvato dalla Camera, di cui è primo firmatario in cui si sollecita il governo Monti ad adottare con urgenza l’ordinanza prevista dall’articolo 5 della legge n. 225 del 1992 con le successive modifiche per ristabilire parità di trattamento tra la provincia di Messina e gli altri Centri italiani colpiti dagli stessi eventi atmosferici e ambientali.

3 commenti

  1. Il vero problema è che Messina e provincia non possono richiedere nulla, i senzatetto messinesi, i morti messinesi, vengono ignorati, non hanno alcun peso.
    I messinesi non hanno il diritto di chiedere aiuto, sono sottoposti prima alla regione, che può decidere di aiutare o ignorare le disgrazie messinesi,idem poi al governo nazionale.

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  2. Il governo accusa la regione, la regione accusa il governo ma la provincia messinese resta fuori, indifesa…
    Le richieste di aiuto dei messinesi non contano nulla senza la richiesta e la relazione della regione.
    Siamo proprio colonia.
    Inutile incolpare i nostri politici locali, non hanno colpa, sono impotenti.

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  3. sicuramente i politici locali sono “impotenti” in tutti i sensi.Se hanno questa impotenza,cosa stanno a fare al Parlamento? si fregano solo 15000 euro al mese e basta? Ma quali impotenti,questo se ne fregano dei messinesi e provincia,sono interessati solo quando verranno a chiedere i voti,ed i buddaci li voteranno pure..

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