Il Governo valuta lo stato di calamità per Lipari. Garofalo bacchetta il ministro Catania

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venerdì 21 Settembre 2012 - 08:20

È avvenuto ieri – ha detto Garofalo -, attraverso una radio, che il ministro Catania abbia detto che si stavano accertando i danni e che questi danni, comunque, erano causati anche da una cattiva gestione del territorio. Suggerisco, quindi, allo stesso ministro e a chiunque si permetta di fare simili dichiarazioni, errate, di essere più prudente in futuro e di approfondire le conoscenze prima di parlare

Il Governo sta valutando in queste ore la sussistenza dei presupposti per la dichiarazione dello stato d’emergenza per Lipari. E’ quanto ha dichiarato, ieri pomeriggio in aula alla Camera dei deputati, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio D’Andrea, in risposta alla interpellanza urgente presentata dal deputato Enzo Garofalo e sottoscritta da altri 30 deputati.

Una interpellanza presentata tempestivamente per evitare – come evidenziato in aula dallo stesso deputato – “che si ripeta quanto è avvenuto in un precedente caso, ancora più grave sotto il profilo dei danni prodotti, verificatosi nel novembre 2011 nella provincia di Messina, nella zona tirrenica. Per quell’evento disastroso, i tempi di emanazione dell’ordinanza di Protezione civile, con la quale venivano destinati gli aiuti necessari e doverosi, a mio giudizio, sono stati così lunghi da creare una seria diffidenza da parte della popolazione”.

Secondo quanto emerso oggi sono in atto le verifiche tecniche sul territorio da parte della Regione alla quale spetta poi il compito di richiedere al Governo la dichiarazione dello stato di calamità.

L’onorevole Garofalo ha chiesto inoltre al Governo di consentire al Comune di Lipari di derogare al patto di stabilità sottolineando che “si trova nelle condizioni di non poter spendere somme destinate alla messa in sicurezza di parte del proprio territorio”.

Anche rispetto a questo punto il rappresentante del governo ha mostrato apertura affermando che: “Sull’argomento è in corso una riflessione, anche in considerazione, peraltro, delle deroghe già previste dalla normativa vigente in materia”.

L’interpellanza è stata anche l’occasione da parte di Garofalo per chiedere ad alcuni esponenti del Governo le scuse ufficiali per le dichiarazioni rilasciate immediatamente dopo l’alluvione. “Si sono registrate – ha dichiarato Garofalo – frettolose dichiarazioni da parte di qualche componente del Governo, che non conosce bene i luoghi e le situazioni. È avvenuto ieri, attraverso una radio, che il ministro Catania abbia detto che si stavano accertando i danni e che questi danni, comunque, erano causati anche da una cattiva gestione del territorio. Suggerisco, quindi, allo stesso ministro e a chiunque si permetta di fare simili dichiarazioni, errate, di essere più prudente in futuro (tra l’altro – ha continuato – sarebbe anche gradita una smentita immediata) e di approfondire le conoscenze prima di parlare. Nelle isole Eolie, è possibile costruire soltanto dopo aver rispettato rigidissimi vincoli paesaggistici ed ambientali, che garantiscono, pertanto, un risultato assolutamente idoneo a garantire proprio la sicurezza”.

Il deputato ha aperto il suo intervento sottolineando, la tempestività di azione della Protezione civile, ma anche di forestali, forze dell’ordine in genere, del Comune di Lipari, ed anche della popolazione. Una tempestività che ha consentito, “il quasi immediato ripristino delle normali condizioni di vita”.

2 commenti

  1. ovvio… quando una calamità accade al sud, è sempre colpa dell’abusivismo… Come a scaletta dove, secondo quel luminaare di Bertolaso, si era costruito sul torrente. Peccato che le case fossero distanti decine di metri e abitualmente il torrente fosse largo 2… sul sud si può aprire bocca e sparare a zero senza sapere di cosa si parla… è ora di dire basta!

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  2. invece garofalo i luoghi li conosce bene, si per raccogliere voti

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