La consigliera Ncd motiva la sua assenza in Consiglio comunale durante la seduta fiume di martedì sera durante la quale l'aula ha detto sì alla modifica dello statuto Amam che rende la società capace di aprirsi alla gestione rifiuti. Daniela Faranda spiega dubbi e interrogativi ancora aperti.
Un’assenza non casuale ma frutto di una precisa scelta politica che vuole sottolineare che rispetto a quel passato oggi tanto demonizzato in realtà non ci sia stato nessun reale cambio di rotta. La consigliera di Ncd Daniela Faranda esce allo scoperto e motiva la sua assenza alla seduta fiume di martedì che ha portato il Consiglio comunale ad approvare la modifica dello statuto Amam e l’ampliamento del suo oggetto sociale inserendo la possibilità di gestione del settore ambientale (VEDI QUI). Anche questa volta, come hanno fatto anche altri colleghi che però hanno preferito dirlo direttamente in aula, Daniela Faranda stigmatizza il ritardo con cui vengono proposti atti di vitale importanza per la città, atteggiamento che rispecchia un modus operandi ormai consolidato di questa amministrazione.
La consigliera fa una breve cronistoria per inquadrare bene la questione: “La precedente amministrazione aveva messo in liquidazione le due società per un preciso obbligo di legge e con la previsione futura di costituire una New Co con partecipazione maggioritaria privata da reperire a mezzo procedura ad evidenza pubblica di risonanza comunitaria, o di affidare il servizio in concessione. Sono stati persi ben tre anni per arrivare alle ultime ore utili per la mobilità dei dipendenti, utilizzando la disperazione di chi corre il serio rischio di perdere il posto di lavoro per una scelta gestionale sbagliata. Vero è che la delibera avente per oggetto "Controllo analogo – Modifica statuto AMAM", è stata depositata a dicembre 2014, ma è altresì vero che, non a caso, il 30 giugno scorso la Giunta ha approvato "l'emendamento" che, di fatto, modifica integralmente la precedente delibera e solo la settimana scorsa approda in commissione. La data è quella di cessazione dell'ATO3. Ma guarda caso proprio ieri sera il governo regionale, come peraltro era prevedibile, concede un’ulteriore proroga di ben 6 mesi agli ATO siciliani”.
Ma la contestazione si spinge oltre e tocca punti salienti del provvedimento portato in aula dalla giunta e votato dal Consiglio comunale. Per Daniela Faranda non si può limitare il dibattito alla sola modifica dello statuto Amam: “Per valutare le ricadute delle scelte politiche occorreva predisporre preliminarmente un piano industriale che dimostrasse la capacità finanziaria della società che, ad oggi, non è certamente delle migliori, dati gli importanti investimenti necessari per migliorare il servizio”. Un piano finanziario che in realtà l’amministrazione ha già predisposto ma che i consiglieri non hanno ancora avuto il tempo di esaminare (VEDI QUI).
Sono sotto gli occhi di tutti le indecorose condizioni della città, sia per la raccolta dei rifiuti che per lo spazzamento, e questo sia a causa di mezzi e attrezzature obsolete, ed a parità di personale, con realtà di uguale dimensioni, sia per improvvide scelte gestionali”.
La consigliera è convinta che, per le ricadute economiche sulla cittadinanza ormai allo stremo, che sopporta il 100% del costo del servizio e per una migliore qualità dello stesso, sarebbe stato necessario immaginare un percorso diverso. E ha scelto di essere assente perché il provvedimento lascia troppi punti interrogativi senza risposte.
“Troppo facile dichiarare di essere a favore dei lavoratori, strappare qualche applauso e qualche consenso, probabilmente, già incassato. Io invece credo, in tutta onestà, che il compito di un consigliere sia di rappresentare tutti i cittadini, nessuno escluso, dunque, anche dei lavoratori. Chi di noi potrebbe schierarsi contro i lavoratori? Essi sono anche e prima di tutto cittadini e le decisioni che assumiamo oggi ricadranno comunque su di essi e su tutti i messinesi. La modifica dello statuto è un atto politico forte che, nel bene e nel male, cambierà la sorte dei lavoratori e, soprattutto, dei cittadini e spero non riservi altre sorprese” scrive la consigliera che lascia aperti alcuni interrogativi: “Quali saranno le ricadute per le tasche dei contribuenti messinesi? Quali e quante risorse verranno impegnate per la mega operazione? Dove sono i contratti di servizio e i piani industriali? Ad oggi mi pare siano mancati totalmente i presupposti per una serena analisi di un atto politico di così importante rilevanza”.
Per tutti questi motivi Daniela Faranda ha ritenuto di non partecipare alla seduta del civico consesso, “consapevole del fatto che il mio voto non avrebbe potuto in alcun modo incidere a tutela dei cittadini ed avendo la maggioranza già assunto, in altre stanze, meno pubbliche, la decisone. Ho ritenuto di rispettare la fiducia dei messinesi che rappresento, non partecipando alla votazione di un atto di tale importanza ma che, a mio avviso contiene più ombre che luci”.
Risposte che probabilmente darà oggi stesso il vicesindaco Guido Signorino che ha convocato una conferenza stampa ad hoc proprio per spiegare quali saranno i prossimi passi da compiere in vista della “nuova” Amam.
Siete state elette per partecipare non uscire fuori dall’aula.
Facciamo un ipotesi; Con il suo voto si fosse respinta la delibera ? mi RISPONDA ???
A volte è meglio tacere ,noi cittadini non siamo stupidi e non vogliamo essere presi per tali.
Consigliera Faranda Lei stata votata per votare si o no, non per fuggire dal voto ,diciamolo come dice Fiorello.
Ha fatto come l’on.Germanà quando si votava la legge salva Italia (Monti-Fornero ) era assente in aula.Per cronaca, l’on.Garofalo era presente ha votato a favore Monti-Fornero.
Siete state elette per partecipare non uscire fuori dall’aula.
Facciamo un ipotesi; Con il suo voto si fosse respinta la delibera ? mi RISPONDA ???
A volte è meglio tacere ,noi cittadini non siamo stupidi e non vogliamo essere presi per tali.
Consigliera Faranda Lei stata votata per votare si o no, non per fuggire dal voto ,diciamolo come dice Fiorello.
Ha fatto come l’on.Germanà quando si votava la legge salva Italia (Monti-Fornero ) era assente in aula.Per cronaca, l’on.Garofalo era presente ha votato a favore Monti-Fornero.
Concordo con il Sig. Antonio, siete pagati per andar in aula e far sentire la vostra opinione, non bastano “improrogabili impegni” la callista, pardon, podologa e l’estetista possono attendere. In ogni caso questi comunicati stampa a posteriori servono solo all’ilarità.
Concordo con il Sig. Antonio, siete pagati per andar in aula e far sentire la vostra opinione, non bastano “improrogabili impegni” la callista, pardon, podologa e l’estetista possono attendere. In ogni caso questi comunicati stampa a posteriori servono solo all’ilarità.
ma possibile che nessuno ha visionato la delibera di nomina ed accorgersi che è illegittima?????
Bah!!!! un branco di scienziati questi consiglieri!!!!!!!!!!!!
Ridicoli!
ma possibile che nessuno ha visionato la delibera di nomina ed accorgersi che è illegittima?????
Bah!!!! un branco di scienziati questi consiglieri!!!!!!!!!!!!
Ridicoli!
Un politico che non si assume la responsabilità di scegliere, che decide di non presenziare una importantissima seduta, semplicemente non serve alla comunità, non adempie ai propri doveri, non compie il proprio lavoro in poche parole.
In ultima analisi non serve a nulla.
Salvatore
Un politico che non si assume la responsabilità di scegliere, che decide di non presenziare una importantissima seduta, semplicemente non serve alla comunità, non adempie ai propri doveri, non compie il proprio lavoro in poche parole.
In ultima analisi non serve a nulla.
Salvatore
Un potere concentrato tutto in un’unica società serve solo per non controllare nulla.
Si doveva dividere le società in 3 rami, ognuna seguiva un compito ben preciso.
Un potere concentrato tutto in un’unica società serve solo per non controllare nulla.
Si doveva dividere le società in 3 rami, ognuna seguiva un compito ben preciso.
Concordo, ma per amor di cronaca è giusto ricordare che nacque grande e passando di mano in mano…..divenne nano.
Concordo, ma per amor di cronaca è giusto ricordare che nacque grande e passando di mano in mano…..divenne nano.
praticamente….. Alfano !
praticamente….. Alfano !
Mi devo complimentare con il Consiglio Comunale per aver sposato, ancora una volta,l’indirizzo politico di RENATO sindaco,inoltre la delibera appena approvata merita anche l’elogio mio e dei messinesi di buon senso, in particolare dei nostri concittadini di AMAM, MESSINAMBIENTE, ATO3, FELUCA, confluenti in questa MULTISERVIZI, non più nani aziendali ma una società con più di mille dipendenti, con professionalità ben distribuite. Veramente l’idea iniziale di Antonio LE DONNE era geniale, una società ancora più grande, con dentro anche i servizi di energia e altri collegati, questo dovrà essere il punto di arrivo nel futuro prossimo. Il nano MESSINAMBIENTE era destinato a morire, per competere nel settore rifiuti bisogna pensare in grande.
Mi devo complimentare con il Consiglio Comunale per aver sposato, ancora una volta,l’indirizzo politico di RENATO sindaco,inoltre la delibera appena approvata merita anche l’elogio mio e dei messinesi di buon senso, in particolare dei nostri concittadini di AMAM, MESSINAMBIENTE, ATO3, FELUCA, confluenti in questa MULTISERVIZI, non più nani aziendali ma una società con più di mille dipendenti, con professionalità ben distribuite. Veramente l’idea iniziale di Antonio LE DONNE era geniale, una società ancora più grande, con dentro anche i servizi di energia e altri collegati, questo dovrà essere il punto di arrivo nel futuro prossimo. Il nano MESSINAMBIENTE era destinato a morire, per competere nel settore rifiuti bisogna pensare in grande.