Per i due giovani si sono adesso aperte le porte del carcere.
Hanno ammesso tutte le loro responsabilità, confermando che sabato notte erano stati proprio loro, due ragazzi di 17 anni, a lanciare dei massi dal cavalcavia dell’autostrada A20 Palermo-Catania, nella zona di Milazzo, colpendo e frantumando il parabrezza di una macchina che stava transitando sotto.
Dopo esser stati colti con “le mani” nel sacco dagli agenti della Polizia Stradale ed esser stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio, i ragazzi hanno avuto stamani il faccia a faccia con il GIP del Tribunale dei Minori Michele Saja. L’arresto è stato confermato al termine di un lungo interrogatorio in cui, assistiti dai difensori, i due diciassettenni del comune mamertino hanno confessato non solo quel gesto ma anche altri due precedenti. Avrebbero anche indicato, quale complice, un terzo diciassettenne la cui posizione è adesso al vaglio della magistratura. Per i due giovani si sono adesso aperte le porte del carcere. (Ve. Cro.)
era pure ovvio che restassero dentro, sperando che possano trovare delle persone qualificate per riabilitarle fargli capire l’errore , capire il perche del gesto e quali problemi ci sono di fondo . bisogna curare il malato non la malattia …… fondamentale
Sono d’accordo con Lei.Ma le famiglie dove sono? Recuperarli alla società è doveroso.Ma la pena va scontata.