4 milioni 800mila euro ai quali aggiungere 1 milione del Comune e 11 milioni da parte di soggetti privati. La Regione ha chiesto notizie a Palazzo Zanca nello scorso mese di ottobre. Ora il vicepresidente del Consiglio comunale, Nino Interdonato, vuole vederci chiaro
Con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti numero 293 del 28 luglio 2011, sono stati resi disponibili 6 milioni 665mila euro per la Regione Sicilia sul programma “Riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”. Il 30 % di queste somme (circa 2 milioni) è riservato ai Comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti, il 70 % per gli altri Comuni (circa 4 milioni 665mila euro ai quali aggiungere 218mila euro reperiti a seguito delle revoche dei finanziamenti assegnati ai Comuni di Acicatena e Porto Empedocle).
Lo ricorda il vicepresidente del Consiglio comunale, Nino Interdonato, che sottolinea ancora: “Il primo Comune collocato in posizione utile è quello di Messina che ha presentato un programma ammesso a finanziamento per un importo complessivo di 20 milioni 400mila euro, dei quali 8 milioni 180mila euro quale contributo Stato-Regione, 1 milione 44mila euro quale cofinanziamento comunale e 11 milioni 178mila euro quale contributo da soggetti privati. Con queste risorse è possibile operare uno scorrimento della graduatoria di cui al programma. La disponibilità finanziaria di 4 milioni 818mila euro (il 70 % di 6 milioni 883mila euro) è sufficiente all’intera copertura del contributo Stato-Regione”.
Lo scorso 27 ottobre l’assessorato regionale alle Infrastrutture ha chiesto al Comune di Messina se c’è ancora l’interesse alla realizzazione del programma e la volontà di cofinanziare l’intervento per l’importo di 1 milione e 44mila euro. Per questo, Interdonato interroga il sindaco Accorinti. “Gli uffici regionali mi hanno detto di non aver ricevuto tutta la documentazione necessaria – conclude -. Un milione di euro doveva essere individuato con la compartecipazione del privato. C’era un accordo con la Demoter, prima del fallimento, e a quel punto bisognava sostituire il socio privato ma poi non si è saputo più nulla. E’ un’occasione da non perdere per costruire nuovi alloggi o riqualificarne altri di proprietà comunale”.