I consiglieri del Partito democratico, Cardile, Sciutteri e Interdonato, chiedono di rivedere il provvedimento che crea solo disagi all'utenza
I messinesi rischiano di non poter liberamente far visita ai propri cari defunti a causa della carenza di dipendenti comunali addetti all’apertura e chiusura dei cimiteri. Con una interrogazione al sindaco, Giuseppe Buzzanca, e all’assessore Elvira Amata, i consiglieri del Partito democratico, Claudio Cardile, Antonino Sciutteri e Santi Interdonato, hanno chiesto l’intervento dell’amministrazione per risolvere questa problematica. Il numero esiguo dei cosiddetti “custodi”, infatti, ha portato alla chiusura a turno di numerosi cimiteri suburbani con grossissimi disagi per l’utenza. È il caso del cimitero di Cumia Superiore nella III Circoscrizione, ma anche di Pezzolo, S. Paolo Briga, Mili S. Marco, S. Margherita, S. Stefano e Giampilieri nella zona sud di Messina.
Nella migliore delle ipotesi i giorni di chiusura saranno “solo” due, nella peggiore tre, con un turno di chiusura domenicale per ogni cimitero ogni sette settimane.
«Da un comunicato preso in visione presso il Dipartimento Cimiteri – continuano i tre consiglieri – si apprende, ad esempio, che nella settimana in corso (dal 16 al 22 Aprile 2012) il cimitero rurale di Cumia resterà chiuso nei giorni di martedì, giovedì e domenica, mentre quello di Pezzolo nei giorni di lunedì, giovedì e sabato».
Una gestione a dir poco complicata e confusa, che non permette di informare i cittadini sulle continue variazioni dei turni con il rischio che molti visitatori, abituali e soprattutto occasionali restino dietro i cancelli chiusi. Impensabile, inoltre, utilizzare internet o altro mezzo informatico per comunicare al vecchietto il giorno di apertura.
Notevoli disagi saranno causati alle ditte di manutenzione ordinaria e straordinaria che operano all’interno dei cimiteri, costrette a lavorare in base ai turni di apertura e quindi a fare i conti con il costo della manovalanza anche in giorni in cui non è possibile lavorare.
Il sindaco – concludono Cardile, Sciutteri e Interdonato – ha dimostrato e continua a dimostrare di non saper gestire il personale a disposizione, in quanto è impensabile che, alla luce dell’elevatissimo numero di dipendenti del Comune di Messina, non si riescano a trovare le unità necessarie da impiegare nei cimiteri.
Forse al Comune non lo sanno,ma esiste una cosa chiamata “mobilità”,cioè spostare il personale dove è necessario