Servizi sociali, l'analisi di Daniela Faranda: "Troppa confusione e approssimazione"

Servizi sociali, l’analisi di Daniela Faranda: “Troppa confusione e approssimazione”

Servizi sociali, l’analisi di Daniela Faranda: “Troppa confusione e approssimazione”

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mercoledì 20 Maggio 2015 - 16:51

La consigliera Ncd passa in rassegna tutte le carenze del settore dei servizi sociali e mette in luce le difficoltà di un Dipartimento che opera con gravi carenze di personale. Per il Sindaco Accorinti una sfilza di interrogativi sulla gestione da parte dell'assessore Nino Mantineo, dai fondi persi ai prossimi Stati Generali.

I servizi sociali finiscono di nuovo sotto la lente della consigliera comunale Daniela Faranda che alla luce della perdita di molti finanziamenti indispensabili per la gestione di servizi a favore di minori, anziani e diversamente abili non nasconde una forte preoccupazione per come viene gestito l’intero settore. Non bastano neanche le rassicurazioni dell’assessore Nino Mantineo a convincere l’esponente Ncd: per la Faranda i servizi sociali messinesi sono caratterizzati da approssimazione e confusione nell’organizzazione interna del Dipartimento ed appaiono poco chiari i compiti, le responsabilità, le modalità di gestione ed il coordinamento.

“Occorre far rilevare che il Dipartimento Servizi Sociali di Messina gode della presenza di personale tecnico (assistenti sociali) di grande esperienza e professionalità ma in numero di gran lunga insufficiente rispetto alla popolazione, motivo per cui le assistenti sociali non riescono ad espletare i compiti loro attribuiti per legge, che non possono essere delegati a soggetti esterni al Dipartimento stesso” scrive la consigliera che dunque accende I riflettori sulle croniche carenze degli uffici comunali dedicati ai servizi sociali, carenze che in questi due anni lo stesso Dirigente Giovanni Bruno ha più volte lamentato. La consigliera ricorda anche che la legge Regionale 22/86 prevede la presenza di Assistenti Sociali e altre figure professionali secondo il numero di cittadini, mentre al Comune di Messina risultano in servizio pochissime assistenti sociali di cui alcune in part-time, a fronte di circa 150 assistenti dei comuni di Catania e Palermo.

Per Daniela Faranda sono troppi i casi in cui questa gestione ha dimostrato di non essere all’altezza delle esigenze della città: difficoltà di accedere ai finanziamenti regionali indispensabili al buon funzionamento del “Sistema di sostegno sociale” alle fasce deboli della città (Fondi Asili Nido Comunali, Fondi PAC, Fondi per i migranti minori non accompagnati, Fondi 328 prima e seconda triennalità); mancanza di progettazione per intercettare fondi europei che avrebbero potuto dare respiro alle asfittiche casse comunali; ritardo con cui il Servizio Sociale del Comune di Messina risponde ai quesiti posti dall’Autorità Giudiziaria a favore dei minori determinando difficoltà per lo stesso Tribunale dei Minori ad esitare Provvedimenti ed Ordinanze a tutela dei bambini in situazione di abbandono, povertà e rischio sociale a quello con con cui gli uffici predispongono e trasmettono le valutazioni per l’acquisizione dell’idoneità all’adozione; gestione dei migranti minori non accompagnati; dispersione scolastica ed interventi sui minori in situazione di rischio sociale che necessitano del collocamento in Comunità; recenti gare d’appalto in seguito alle quali sono stati affidati i servizi a cooperative con ribasso al 100% che, per quanto legittimo, potrebbe pregiudicare la qualità di alcuni servizi e potrebbe essere fonte di danno erariale.

Alla luce di tutto ciò la consigliera si rivolge direttamente al Sindaco per sapere se sia stato costituito un gruppo delegato alla progettazione ed al reperimento di finanziamenti regionali, ministeriali e/o europei da destinare ai servizi sociali, l’eventuale coordinatore di questo gruppo di lavoro e l’eventuale riconoscimento di emolumenti per lavoro straordinario al personale coinvolto nel reperimento di risorse. Chiede se sia stato assegnato personale tecnico e/o amministrativo per il monitoraggio ed il controllo dei servizi forniti dalle cooperative per conto del Comune, con particolare riguardo alla qualità dei servizi offerti all’utenza, al rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori ed al pagamento regolare delle loro spettanze. E poi vuole fare chiarezza sul numero di assistenti sociali realmente in servizio, sull’organizzazione del Dipartimento, per provare a capire come eventualmente superare tutte le difficoltà che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Poi c’è il delicatissimo capitolo migranti che, nonostante ormai sia gestito secondo le Linee Guida della Prefettura, non può rimanere fuori dal calderone dei servizi sociali. Al Sindaco la consigliera chiede se siano stati assegnati compiti specifici in questo ambito ed in caso quante assistenti sociali e quanto personale amministrativo e con quali compiti.

Infine i tanto attesi “Stati generali” che si terranno la prossima settimana: Daniela Faranda vuole capire chi ha coadiuvato l’assessore in questo percorso e sapere se il supporto tecnico dei funzionari comunali sia stato tenuto in considerazione.

Un’analisi a 360 gradi che mette ancora sotto la lente d’ingrandimento l’operato e la gestione di un settore difficilissimo in cui, ad oggi, sono state davvero poche le cose rivoluzionarie messe in atto dall’amministrazione.

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