Ad intervenire, inoltre, con un'importante precisazione anche il docente universitario del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Messina e Presidente Ricerca Consorzio Filiera Carni, il prof Vincenzo Chiofalo, che ha voluto chiarire la netta differenza tra sistemi produttivi e sistemi di controllo degli stessi
In seguito alle ricerche effettuate dall'Oms sul consumo di carne rossa, il responsabile Adoc Sicilia Sanità e Presidente del Comitato dell'Organismo di Controllo Consorzio Filiera Carni, Giuseppe Abate, fa presente la diffusione di un eccessivo allarmismo inutile creatosi tra i consumatori. Ad intervenire sulla questione, anche il docente universitario del Dipartimento di Scienze Veterinare dell'Università di Messina e Presidente Ricerca Consorzio Filiera Carni, prof Vincenzo Chiofalo, che chiarisce la differenza tra sistemi produttivi e sistemi di controllo degli stessi.
Come ben si sa, le televisioni nazionali ci hanno recentemente e, letteralmente, bombardato di notizie relative al consumo di carne rossa e le terribili conseguenze che ne possono derivare dall'assunzione di quest'alimento; alimento che nutre il pianeta da secoli.
Il responsabile dell'Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori (Adoc Sicilia Sanità) e Presidente del Comitato dell'Organismo di Controllo Consorzio Filiera Carni, Giuseppe Abate, interviene sulla questione relativa al consumo di carne rossa, in seguito alla pubblicazione della ricerca dell'Oms e dichiara: "L'Oms non ha nient'altro che ufficializzato un'allerta relativa alla quantità di consumo, ma esistono ampie prove scientifiche sui benefici del consumo di carne nell'ambito di una dieta sana. Si è generato un allarmismo eccessivo sui rischi collegati allo sviluppo di cancerogeni".
In realtà, infatti, la pubblicazione della ricerca effettuata dall'Oms ha creato quasi il panico tra i consumatori, ma l'obiettivo principale della notizia doveva essere vista, secondo l'Adoc, come un'opportunità per fare chiarezza sulle proprietà di un alimento che è stato da sempre fondamentale per la storia dell'uomo.
La dieta mediterranea, di cui la carne è protagonista, ha infatti da sempre rappresentato un giusto equilibrio ed uno dei migliori esempi di alimentazione che mira a salvaguardare la salute dell'uomo.
Secondo l'associazione, la carne è un alimento che ha nutrito il pianeta per anni; sarebbe perciò importante approfondire le indagini svolte e non limitarsi allo "scalpore della notizia".
Ad intervenire, inoltre, con un'importante precisazione anche il docente universitario del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Messina e Presidente Ricerca Consorzio Filiera Carni, il prof Vincenzo Chiofalo, che ha voluto chiarire la netta differenza tra sistemi produttivi e sistemi di controllo degli stessi.
"Gli strumenti per garantire la salute del consumatore sono le norme di sicurezza alimentare ed i sistemi volontari di certificazione, che rappresentano il vero e netto confine tra un'alimentazione a rischio ed una sicura" dice Chiofalo. "Il controllo sulla filiera è riferito a sistemi di allevamento che tutelino il benessere animale, quesito fondamentale per la sanità dell'animale e dell'intero allevamento".
Secondo il docente universitario, dunque, esistono sistemi produttivi controllati e certificati, attraverso i quali al consumatore viene garantita non solo la certezza dell'origine, ma anche la registrazione dettagliata e trasparente di "tutta la storia che ha portato a quella fetta di carne bovina".
La carne rossa, dunque, e gli insaccati in generale, se perfettamente bilanciati ed inseriti all'interno di una dieta sana ed equilibrata, in dosi corrette, possono soltanto regalare al consumatore benefici e benessere alimentari, per la salute e per il palato.
Come tutto del resto, basta semplicemente non abusarne.
Silvia Mondì
Non emerge però nulla che smentisca, neanche in parte, le conclusioni degli studi medici ripresi dall’OMS. L’impressione è che sia una difesa dell’Industria italiana alimentare senza approfondire quali possano essere i pericoli alla salute pubblica legati alla presenza dei conservanti nelle carni, quali prosciutti, salami ed insaccati in generale. Ci saremmo aspettati da questi luminari interventi tecnicamente molto più argomentati.
Non emerge però nulla che smentisca, neanche in parte, le conclusioni degli studi medici ripresi dall’OMS. L’impressione è che sia una difesa dell’Industria italiana alimentare senza approfondire quali possano essere i pericoli alla salute pubblica legati alla presenza dei conservanti nelle carni, quali prosciutti, salami ed insaccati in generale. Ci saremmo aspettati da questi luminari interventi tecnicamente molto più argomentati.
Gettare in pasto ai lettori le notizie senza un adeguato commento può generare interpretazioni fuorvianti, specie da parte di chi non è introdotto sull’argomento. Per questo tipo di notizie non dovrebbero esistere i titoli “urlati” ed a 5 colonne, utili solo ad attrarre l’attenzione e sollecitare la memoria di chi non legge a fondo l’articolo e non ha la voglia di documentarsi ulteriormente. Purtroppo i vari mezzi di comunicazione (TV, giornali ed ora anche i blog)fanno di tutto per attrarre spettatori e lettori, contribuendo non poco alla diffusione di informazioni non esatte e/o incomplete.
Gettare in pasto ai lettori le notizie senza un adeguato commento può generare interpretazioni fuorvianti, specie da parte di chi non è introdotto sull’argomento. Per questo tipo di notizie non dovrebbero esistere i titoli “urlati” ed a 5 colonne, utili solo ad attrarre l’attenzione e sollecitare la memoria di chi non legge a fondo l’articolo e non ha la voglia di documentarsi ulteriormente. Purtroppo i vari mezzi di comunicazione (TV, giornali ed ora anche i blog)fanno di tutto per attrarre spettatori e lettori, contribuendo non poco alla diffusione di informazioni non esatte e/o incomplete.