Il capogruppo di Risorgimento Messinese sulla vertenza Servirail: colpevole silenzio dei vari governi che si sono succeduti
Un processo inesorabile. Le Ferrovie proseguono il loro lungo addio allo Stretto e alla Sicilia e quanto sta accadendo in questi giorni genera rabbia e frustrazione. «La vertenza Servirail – interviene il capogruppo in consiglio comunale di Risorgimento Messinese, Nino Carreri – è l’ultima, in ordine di tempo, tra quelle che hanno coinvolto la grande famiglia dei ferrovieri, impegnati da anni in una lotta senza tregua contro i continui progetti aziendali di Ferrovie Siciliane voluti dall’amministratore delegato Mauro Moretti. I vari governi che si sono succeduti, di qualunque estrazione politica, hanno avallato con il loro colpevole silenzio, il lento ed oculato smantellamento di quello che era il nodo ferroviario più importante del Sud Italia, creando un danno occupazionale ed economico al nostro tessuto sociale gravissimo».
«I sacrifici che stanno facendo i ragazzi licenziati dalla Servirail – aggiunge Carreri – meritano l’attenzione e la mobilitazione da parte di tutte le forze politiche e sociali della Città e dell’intera Regione. In coerenza con l’appello alla mobilitazione lanciato dal governatoreRaffaele Lombardo occorre rivendicare il diritto alla mobilità ed alla continuità territoriale passando dall’impegno “formale” alla lotta dura a fianco dei licenziati e dei ferrovieri per quelle che sono le rivendicazioni del territorio e per contrastare le politiche aziendali che tutelano gli interessi del nord e di gruppi imprenditoriali monopolistici. Parta dalla Sicilia un grande messaggio ed una domanda per il governo nazionale: “La Sicilia è ancora parte integrante del nostro Paese?”».