Gioveni: "Ok alla fusione Piemonte-Neurolesi. Ma deve restare il punto nascita"

Gioveni: “Ok alla fusione Piemonte-Neurolesi. Ma deve restare il punto nascita”

Gioveni: “Ok alla fusione Piemonte-Neurolesi. Ma deve restare il punto nascita”

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giovedì 14 Maggio 2015 - 08:10

L'esponente Udc evidenzia l'importanza di avere la struttura neonatale in centro città soprattutto perché ritiene “ingestibile e improponibile il fatto che i 1000 parti all'anno del Piemonte possano essere equamente ridistribuiti senza particolari riflessi al Policlinico (che "scoppia") o in parte al Papardo

"1000 parti all'anno che avvengono all'ospedale Piemonte non si possono buttare come se fossero un dato insignificante. Occorre trovare soluzioni che possano mantenere quella che per Messina rappresenta senz'altro una risorsa, non uno scarto". Con queste parole il consigliere comunale Libero Gioveni, in concomitanza con la presentazione ieri all'Ars del disegno di legge relativo all'accorpamento dell'Irccs Neurolesi con l'Ospedale Piemonte, ha ribadito in Commissione Sanità del Consiglio Comunale la necessità improcrastinabile di mantenere il prezioso punto nascita nel nosocomio di viale Europa o, comunque, nei dintorni.

Gioveni, che nelle scorse settimane si era fatto promotore di richiedere l'audizione in V^ Commissione dei vertici del Neurolesi per conoscere nei dettagli il progetto di fusione dei due presidi ospedalieri, si dice moderatamente soddisfatto di ciò che “apparentemente comporterà l'iniziativa parlamentare che ormai era rimasta l'unica che potesse salvare lo storico Piemonte; ma sebbene ciò che era stato sempre chiesto a gran voce in questa importante operazione sarà quasi certamente mantenuto (pronto soccorso, emergenza urgenza, medicina, chirurgia, ortopedia, cardiologia e rianimazione), la soppressione del punto nascita – afferma convinto il consigliere comunale – non può e non deve essere considerato il classico prezzo da pagare, anche e soprattutto per i numeri da capogiro che da sempre esso ha rappresentato per la città”.

L'esponente Udc evidenzia l'importanza di avere la struttura neonatale in centro città soprattutto perché ritiene “ingestibile e improponibile il fatto che i 1000 parti all'anno del Piemonte possano essere equamente ridistribuiti senza particolari riflessi al Policlinico (che "scoppia") o in parte al Papardo, anche perché il Piemonte, soprattutto per la sua invidiabile posizione strategica, ha rappresentato un validissimo punto di riferimento non soltanto per le puerpere di Messina città, ma anche dell'intera provincia”.

“Non si può non tenere conto – ricorda con piacere il consigliere – anche del sit in di protesta inscenato l'anno scorso davanti all'ospedale da parte di parecchie donne in stato di gravidanza, a dimostrazione di quanto stia a cuore il reparto di ostetricia e ginecologia e di quanta sicurezza esso trasmetta alle partorienti. Alla luce di tutto ciò, quindi – prosegue Gioveni – e nella consapevolezza che comunque questa importante operazione, se dalle parole si passerà davvero ai fatti, porterà dei benefici per la città a 360 gradi (avremo in centro città un grande centro di riabilitazione d'eccellenza e nuovi posti di lavoro), si rende necessario trovare una soluzione che riesca ad integrare in questo nuovo grande polo sanitario anche il punto nascita”.

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