Rizzo: “Senza Ponte non esiste Città metropolitana dello Stretto”

Rizzo: “Senza Ponte non esiste Città metropolitana dello Stretto”

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martedì 14 Marzo 2017 - 09:44

Aeroporto di Reggio Calabria, alta velocità ferroviaria, Autorità Portuali. Per il presidente della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, senza Ponte il futuro di Messina è nero

“Il triste e inevitabile epilogo dell’aeroporto di Reggio Calabria fa comprendere come senza collegamenti stabili, senza ponte e ferrovie a lunga percorrenza, il destino di infrastrutture strategiche tra loro sconnesse, costruite come cattedrali nel deserto, è segnato”. Lo dice Fernando Rizzo, presidente della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno.

“Dichiarata fallita la Sogas concessionaria dell’aeroporto “Minniti” a ottobre, e cancellati dall’ Alitalia i voli a decorrere dal 27 marzo – prosegue Rizzo -, l’aeroporto di Reggio si estingue per mancanza di passeggeri e perdite per 6 milioni di euro annui della compagnia nazionale, impossibilitata a riempire 56 voli settimanali malgrado il potenziale di 1,2 milioni di passeggeri contro le 80 partenze giornaliere medie di Fontanarossa. Ma il destino dell’aeroporto mette la parola fine anche all’imbroglio ideologico no pontista, a dispetto della ragione e dell’intelligenza, che si possa creare un’Area Integrata dello Stretto, un’Area vasta, una Città Metropolitana o una Regione dello Stretto senza infrastruttura stabili di collegamento: soli 3 km di mare rappresentano una diga, un muro insuperabile per merci, treni, passeggeri, turisti. La Sicilia è regione improduttiva perché chiusa su sé stessa, annientata da un’economia aperta su scala globale, dove non contano le distanze ma i tempi e i costi di collegamento. Mentre si crea l’alta velocità coprendo 700 km in 2h e 50 m, tra il centro di Roma e quello di Milano, quasi nello stesso tempo si attraversa in treno lo Stretto per soli 3 km con il doppio dei costi e la rottura del carico. Nessuno investe in regioni prive di infrastrutture strategiche collegate stabilmente con il centro dei consumi. Chi ancora dipinge le rive dello Stretto come “le magnifiche sorti e progressive” di una area conurbata senza ponte o è in malafede o ha bisogno urgente di un medico. Negare l’evidenza conduce solo alla desertificazione economica e sociale non solo di Messina e Reggio sempre più divise ed emarginate, ma anche dell’intera Sicilia, estromesse dall’Europa. Messina priva di aeroporto e di treni a lunga percorrenza, non ha alcun futuro economico, industriale, artigianale, turistico e ha prodotto l’emigrazione di 10mila giovani negli ultimi 4 anni”.

Secondo Rizzo, sarà ancora peggio quando l’Autorità Portuale di Messina-Milazzo sarà unita a quella di Gioia Tauro. “Se sarà confermato l’accorpamento – conclude -, senza rete ferroviaria ad alta capacità neppure progettata, il destino dei porti di Messina – Milazzo consisterà nella depredazione delle risorse. Guarda caso Alitalia perde 6 milioni di euro l’anno mentre Milazzo produce avanzi di cassa per 9 milioni. Acquisire il bacino di Milazzo consentirebbe alla Regione Calabria di liberare risorse e sperperare fondi sull’aeroporto di Reggio Calabria utili al governo per le politiche clientelari dei lavoratori del porto e dell’aeroporto producendo zero in termini di produttività e di crescita dell’area dello Stretto. Fallimento assoluto di ogni prospettiva socio economica di Messina usata solo come carta bancomat da politici locali impresentabili”.

2 commenti

  1. Benedetto XVII 14 Marzo 2017 12:04

    Quanti giovani devono scappare, quanto deve crescere il livello di disoccupazione, quanti esercizi commerciali devono chiudere perché si capisca questa elementare verità? Come si può credere nella Città metropolitana di Messina e Reggio se con l’auspicato spostamento a Tremestieri la distanza tra Calabria e Sicilia è addirittura raddoppiata. Su La Sicilia di ieri, Messina è stata definita “la città metropolitana più scalcagnata d’Europa” ma, naturalmente, è solo invidia per le meraviglie dello Stretto. Auguri a chi ci crede

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  2. Benedetto XVII 14 Marzo 2017 12:04

    Quanti giovani devono scappare, quanto deve crescere il livello di disoccupazione, quanti esercizi commerciali devono chiudere perché si capisca questa elementare verità? Come si può credere nella Città metropolitana di Messina e Reggio se con l’auspicato spostamento a Tremestieri la distanza tra Calabria e Sicilia è addirittura raddoppiata. Su La Sicilia di ieri, Messina è stata definita “la città metropolitana più scalcagnata d’Europa” ma, naturalmente, è solo invidia per le meraviglie dello Stretto. Auguri a chi ci crede

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