L’ex candidato a sindaco per il movimento Reset esprime la sua preoccupazione per quanto appreso da consulenti del precedente Governo regionale. E teme che i vincitori della gara per la realizzazione del Palagiustizia allo Zir possano chiedere un risarcimento milionario. Perplessità sul piano regolatore portuale, il punto franco va spostato a Giammoro
Ex ospedale Margherita, palagiustizia e zona falcata. Argomenti al centro del dibattito nella settimana in cui la giunta regionale ha fatto visita in città. Le decisioni sembrano andare nella direzione della realizzazione del secondo palazzo di giustizia nei locali della Casa dello Studente e di quest’ultima nei locali dell’ex Margherita. Per la zona falcata, invece, il prossimo 31 ottobre Regione e Autorità Portuale firmeranno un accordo per il rilancio e lo sviluppo tramite il piano regolatore portuale.
L’ex candidato a sindaco per il movimento Reset, Alessandro Tinaglia, interviene su questi argomenti per manifestare le sue perplessità. “L’idea del secondo palazzo di giustizia alla Casa dello Studente – scrive – è stata sposata da Ordini professionali, Assessori regionali e comunali, dal Sindaco e dal Presidente della Regione, dall'Università e addirittura da una delegazione di parlamentari regionali. A parte la scelta discutibile di localizzare ancora una volta nel cuore della città una struttura come il Palagiustizia, ammesso che i vincitori della gara (la Gmc, ndr) per la realizzazione dello stesso alla ZIR non chiedano un risarcimento milionario, ed ammesso che si riesca ad adeguare la struttura della Casa dello Studente e che quindi sia sufficiente a svolgere l'attività immaginata sia in termini di spazi interni, sia in termini di dotazione di parcheggi e condizioni di sicurezza, ammesso tutto ciò, nella prossima settimana verificherò una notizia, della quale però non ho ancora la documentazione e che quindi prego di prendere con le molle. Mi riferiscono da Palermo, alcuni consulenti che lavoravano all'assessorato durante la vecchia legislatura, che l'ex ospedale Margherita sia utilizzabile esclusivamente a fini sanitari poiché disponibile nel patrimonio ragionale a seguito di una donazione che ne vincola l'utilizzo in tal senso. Non ho atteso ad intervenire solo perché i tempi sono molto stretti ed invito dunque il Sindaco e l'Amministrazione Comunale ad attivarsi per verificare tale eventualità presso l'Assessorato regionale competente”.
Altro argomento, la zona falcata. “Credo sia giustissimo – spiega Tinaglia – smantellare l’Ente Porto. Credo però che l’attuazione della legge del 1951 che istituiva il Punto Franco a Messina continui ad essere una grande opportunità. L’area produttiva ideale è quella di Giammoro, proprio lì dove l’Autorità Portuale sta realizzando il nuovo pontile”. Infine, un’ultima precisazione: “Si sostiene che il piano regolatore portuale sia stato approvato, ma non è vero. Non lo è stato proprio a seguito della presenza nell’area dell’Ente Porto. Prima di fare proclami e promesse, sarebbe bene capire come stanno le cose effettivamente”.