Il giornalista e scrittore ha presentato in città il suo ultimo libro in cui dialoga con un grande studioso di mistica e di storia delle religioni, Marco Vannini, per scavare in profondità nella storia e nel mito della madre di Gesù. Con lui parliamo anche di televisione e di politica.
"Tra le varie figure celesti, divine, semidivine, santificate delle religioni mondiali, Maria è certamente la più complessa, tenera e commovente. Ragazza ebrea visitata dall’angelo, fidanzata e poi sposa di un uomo che non era il padre di suo figlio, vergine e madre di Dio, simbolo della grazia e Mater dolorosa che subisce il destino terribile di veder premorire la creatura da lei generata, poco citata nei Vangeli e quasi assente negli Atti degli apostoli e nelle lettere di Paolo, oggetto di un culto senza pari, concepita senza peccato originale e assunta in cielo: capire Maria significa penetrare nel cuore della fede cattolica".
Nel suo ultimo libro, “Inchiesta su Maria. La storia vera della fanciulla che divenne mito” (pp. 357, Rizzoli, 2013) (da cui abbiamo tratto quest'introduzione), presentato nei giorni scorsi a Messina, lo scrittore e giornalista Corrado Augias dialoga con un grande studioso di mistica e di storia delle religioni, Marco Vannini, per scavare in profondità nella storia e nel mito della Madonna, toccando tutti gli aspetti che mettono Maria al centro dell’esperienza culturale e religiosa della nostra civiltà: le fonti (dai vangeli canonici agli apocrifi), le ipotesi sulla biografia, il rapporto con la condizione femminile nella Palestina di duemila anni fa, con le altre donne della Bibbia e con la mitologia della Grande Madre, la nascita dei dogmi e lo sviluppo del culto, i miracoli e le apparizioni, la presenza costante della Madonna nella cultura e nell’arte.
Quello che ne risulta, com’era già successo con i due precedenti saggi dell’autore Inchiesta su Gesù, scritto con il teologo Mauro Pesce, e Inchiesta sul Cristianesimo scritto con Remo Cacitti, è un’appassionante fraseggio tra l’uomo che dubita e l’uomo che crede, tra la razionalità e l’elemento soprannaturale. Dalla sua posizione laica e antidogmatica, Corrado Augias intavola una discussione sulla figura di Maria, partendo dalle prime, esili, testimonianze contenute nei testi sacri e ricostruendo l’avventura di un personaggio che con il passare dei secoli, più per intercessione del popolo che per una precipua volontà della Chiesa cattolica, è diventata un mito. Augias, che a Messina nei giorni scorsi ha incontrato anche i ragazzi delle scuole, si è intrattenuto con noi in occasione di un firma-copie presso la Libreria Ciofalo.
Maria, non solo Madre di tutti i cristiani, ma anche, e soprattutto, personaggio storico. Com’è nato il desiderio di affrontare questo argomento con il professor Vannini?
«Il personaggio storico, come lei ha detto, è sproporzionato per difetto rispetto alla figura di Maria, madre di tutti noi. Nel senso, che il personaggio storico è scarno, e, nonostante ciò, Maria è diventato quasi il centro del culto cristiano».
Eppure, nelle Sacre Scritture, Maria non appare moltissime volte…
«Tra Vangelo e Atti degli Apostoli, Maria pronuncia tre frasi in tutto. Nel IV secolo, ci si comincia a rendere conto che nella teologia cristiana che stava sorgendo non c’era una figura femminile, e questa era una grave mancanza alla quale bisognava venire incontro. Da quel momento, infatti, ci sarà un apoteosi del culto a lei dedicato…»
Cosa trasmette la figura di Maria ad un non credente come lei?
«Consolazione, affetto, tenerezza. Lei è in una parola la “madre”».
Durante la sua carriera, ha provato a utilizzare la televisione per fare cultura e parlare di libri. Pensa che questo mezzo sia in grado di fare ciò?
«Sarebbe in grado. Basterebbe volerlo, e con risultati anche buoni, al contrario di quanto pensano alcuni dirigenti. Si può fare, e io l’ho fatto».
Come vede la politica italiana? Pensa venga data abbastanza speranza a chi è più giovane?
«Il momento è terribile, la politica annaspa. In più, abbiamo il parlamento inquinato da questo pregiudicato che non si decide ad uscire di scena e a lasciarci un po’ tranquilli. Però, questo governo, nei limiti angusti che ha, sta cercando di fare qualcosa. Il fatto che Letta sia riuscito a far organizzare a Roma il vertice europeo sulla disoccupazione, è, per esempio, un buon risultato. Speriamo serva a qualcosa».
Il “pregiudicato” a cui fa riferimento, nel 1994, la definì un «agente del KGB» per una domanda che non aveva gradito…
«Mi ero limitato a chiedergli, quando ha dato tre versioni diverse della sua appartenenza alla P2, quale fosse quella vera. Come vede, Berlusconi resta sempre attuale. Non so perché ma gli italiani si innamorano ogni vent’anni di qualcuno, poi dopo quest’amore finisce…»
Cosa si sente di dire ai lettori messinesi?
«I lettori messinesi non sono diversi dai lettori di Milano, di Roma. Siamo tutti nella stessa barca e tutti insieme dobbiamo cercare di farla ripartire, perché indubbiamente s’è fermata».
(CLAUDIO STAITI)
Corrado Augias (Roma, 26 gennaio 1935) è giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo. Tiene la rubrica quotidiana delle lettere su “Repubblica”. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo I segreti di Roma (2005), Inchiesta su Gesù (con Mauro Pesce, 2006), Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi (2007), Inchiesta sul cristianesimo (con Remo Cacitti, 2008), Disputa su Dio e dintorni (con Vito Mancuso, 2009) e I segreti del Vaticano (2010), tutti pubblicati con Mondadori. Per Rizzoli, ha pubblicato nel 2012 Il disagio della libertà e I segreti d’Italia e, nel 2013, Il Paese in vendita.