Chi è davvero Luca Cordero di Montezemolo?

Chi è davvero Luca Cordero di Montezemolo?

francesco musolino

Chi è davvero Luca Cordero di Montezemolo?

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venerdì 16 Settembre 2011 - 10:44

Intervista con il giornalista Stefano Feltri, autore del libro "Il Candidato" (Aliberti editore)

Tutti lo tirano per la giacchetta e per molti potrebbe essere il salvatore della patria in un momento in cui le ideologie sono in piena crisi e troppo spesso si parla di necessarie convergenze. Ma chi è davvero Luca Cordero di Montezemolo? L’imprenditore bolognese, classe ’47, attuale presidente della Ferrari s.p.a, ex presidente della Luiss e di Confindustria e attuale presidente di NTV (Nuovo Trasporto Ferroviario), sembra ormai prossimo a scendere in pista e ad impegnarsi politicamente in prima persona, come conseguenza diretta della sua creatura Italia Futura. Ma quest’uomo capace di affascinare le masse e di figurare come possibile alternativa tanto per la destra che per la sinistra, come ha costruito la sua fortuna.

Il giornalista Stefano Feltri – già firma de La Stampa e Il Foglio e attuale responsabile della sezione economica de Il Fatto Quotidiano – ne indaga il passato e svela le sue probabili mosse future ne Il Candidato – Tutti conoscono Montezemolo. Nessuno sa chi è davvero (Aliberti editore; pp. 187; €15): un libro davvero graffiante e ricco di sorprese.

Tempostretto.it ha intervistato l’autore

Oggi Luca Cordero di Montezemolo è davvero pronto ad entrare in politica?

Secondo me ancora no, del resto i suoi collaboratori dicono chiaramente che ancora non c’è un campo, non c’è una pista pronta per lui. Ancora oggi lui non ha nessun incentivo che lo spinga ad impegnarsi e che possa eventualmente motivare una sua sconfitta. Il suo progetto originario era quello di rompere il bipolarismo e creare lo spazio necessario per una grossa forza di centro e voleva partire con una lista civica nazionale. Tuttavia, date le complicazioni, si è preferito seguire l’idea di Della Valle ovvero quella di fare un nuovo partito, una nuova forza politica, capace di rispettare gli accordi con il Terzo Polo e l’Udc, assumendo maggiore forza. Quasi certamente farà qualcosa nel 2013. Ma è ancora presto per capire cosa farà di preciso.

Quando si parla dei leader del futuro, Montezemolo salta fuori come possibile alternativa tanto per la destra che per la sinistra…

Sicuramente è un sintomo di grande confusione nella sinistra dove, molto spesso, si va alla ricerca del cosiddetto papa straniero ovvero figure del mondo economico che non hanno nulla a che fare con i valori del centro-sinistra. Così sono venuti fuori i nomi di Corrado Passera, Alessandro Profumo e Luca Cordero di Montezemolo. Quest’ambiguità si è superata nel momento in cui Montezemolo ha dato un profilo alla sua azione politica ed è decisamente lontano dalla visione maggioritaria del PD tuttavia ha già inglobato l’ala più liberista e riformista dello stesso PD. Montezemolo può essere inteso come “la destra della sinistra” ma è evidentemente un uomo che non ha nulla a che fare con la tradizionale sinistra italiana.

Ne “Il Candidato” lei analizza nel dettaglio tutta la carriera di Montezemolo che nel 1983 sarebbe già potuto entrare in politica, se non fosse stato per l’intervento dell’avvocato Agnelli…

Nell’76 scoprì la politica facendo campagna elettorale per Umberto Agnelli e nell’83 avrebbe voluto divenire parlamentare, dietro consiglio dell’amico Clemente Mastella ma Agnelli si mise di traverso. Perché? Non dimentichiamo che nell’82 Montezemolo fu scoperto a prendere soldi per introdurre discussi personaggi nel gruppo FIAT e per questo venne allontanato dai piani alti e dirottato alla Cinzano, dove si occuperà di spumante e marketing. In questo contesto, Agnelli non poteva certo permettere che questo personaggio rappresentasse la famiglia Agnelli a Roma. Ma da allora Montezemolo ha un’ambizione molto forte verso la politica, del resto ha sempre goduto di grande popolarità che è cresciuta esponenzialmente grazie a Confindustria e alla Ferrari.

L’investimento in NTV è un devastante e potenziale conflitto di interessi futuro per Montezemolo: cosa potrebbe accadere?

In Italia, il problema del conflitto d’interessi non lo si vuole risolvere davvero. A mio avviso, Montezemolo ha tutto l’interesse di mantenere un atteggiamento ambiguo perché le sue polemiche nei confronti di Mauro Moretti, l’a.d. delle Ferrovie dello Stato, hanno tutt’altro risalto se Montezemolo è già sui giornali nelle pagine di politica. Il suo rapporto con la Francia, che l’ha omaggiato della Legion d’onore, è davvero molto delicato. Quando Marco Travaglio sollevò questa obiezione, Montezemolo affermò che qualora venisse eletto aveva dinnanzi a se due scelte: o vendere le sue quote o affidarsi ad un blind trust ma questo non può non creare problemi con la Francia. Un blind trust è un’operazione inutile nel concreto e vendere le quote è problematico perché se le vendesse a Della Valle non sarebbe credibile un suo trattamento equo nei confronti di un ex-socio in tanti affari. D’altra parte non potrebbe venderle nemmeno alla Francia perché in tal caso lo stato italiano avrebbe speso moltissimi soldi per costruire l’alta velocità per poi cedere una posizione di grande vantaggio allo stato francese, dove si sono guardati bene dal liberalizzare il settore. Non sarebbe davvero il massimo. Lui può uscirne solo vendendo ad un soggetto terzo ma non credo proprio che lo farà. Ammesso che davvero decida di impegnarsi e che ottenga un risultato elettorale importante da cui derivi una posizione capace di influire sulle infrastrutture ferroviarie, il suo conflitto di interessi sarebbe meno grave di Berlusconi ma sarebbe comunque importante.

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