Dopo lo spettacolo “Fu...turisti”, un omaggio semiserio al movimento fondato da Marinetti oltre un secolo fa, con cui è andato in scena Sabato scorso al Palacultura, Elio, leader di Elio e le Storie Tese e noto volto TV, ha risposto alle nostre domande
Nel cartellone degli eventi promossi per quest’anno dall’Accademia Filarmonica e dall’Associazione “Vincenzo Bellini” di Messina, Sabato 10 è andato in scena al Palacultura lo spettacolo “Fu…Turisti”, scritto nel 2009 in occasione del centenario della nascita del movimento futurista, con la partecipazione di Elio. Spettacolo diviso in due parti: si inizia con “La magnifica spedizione fu…turista da Milano a Marechiaro per uccidere il chiaro di luna”, un racconto in dieci canzoni – composte da Nicola Campogrande con i testi di Elio e Piero Bodrato – di un immaginario e fallimentare viaggio che Marinetti e un gruppo di futuristi compiono da Milano a Napoli. Scopo della spedizione: uccidere il chiaro di luna a revolverate. Nella seconda parte dello spettacolo Elio alterna letture dallo spassoso –a tratti misogino– testo di Marinetti, “Come si seducono le donne” a brani di inizio XX secolo composti da uno dei più divertenti autori del varietà italiano, Rodolfo de Angelis. Oltre a i testi, c’è la bravura dei cinque musicisti che accompagnano Elio: Danilo Grassi, alle percussioni e alla bicicletta, Corrado Giuffredi al clarinetto, Giampaolo Bandini alla chitarra e al mandolino, Federico Marchesano al contrabbasso e Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica. Al termine dello spettacolo, Tempostretto.it ha incontrato Elio e gli ha posto qualche domanda.
Nel tuo spettacolo il Futurismo è riletto in chiave semiseria, tra lo storico e l’inventato, la tua è una passione reale per questo movimento?
Sì, perché penso che ci siano molti punti di contatto con quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo noi di Elio e le Storie Tese: l’amore per la trasgressione, la rottura con le regole precostituite, l’utilizzo delle parole per il suono piuttosto che per il significato, o l’invenzione di parole nuove. E poi non mi piace il fatto che il futurismo sia sempre stato considerato un movimento artistico di serie B, solo perché c’è il collegamento con il ventennio fascista. Che è indubbio, ma dopo molti anni possiamo vedere anche i lati positivi della cosa. Perciò siamo un po’ futuristi anche noi.
Alla luce di quello che hai detto, quanto lascia nell’immaginario collettivo, in particolare televisivo, la comparsa del tuo gruppo e, in particolare, l’esibizione nel Sanremo del ’96, quando, per attenervi al regolamento che per l’ultima sera prevedeva di non superare il minuto, cantaste tutta la canzone velocizzandola in solo 55 secondi?
Beh, son talmente poche, nella nostra epoca, le occasioni di trasgressione che basta poco per lasciare una traccia, ed è per questo che ancora oggi ci si ricorda di quell’esibizione, ma noi abbiamo fatto ben poco rispetto alle trasgressioni e alla rotture delle convenzioni attuate dai futuristi….
Elio, giudice di X Factor: tu, che hai fatto la gavetta, come ti senti a valutare ragazzi che aspirano invece ad ottenere la fama e la popolarità in modo immediato?
È vero, quello che faccio io ha il nome di “giudice” perché in trasmissione devo dire “No” o “Sì” ma, in realtà, la maggior parte del tempo io lo passo a cercare di insegnare cose, a consigliare. Ed è questo il motivo principale per cui ho accettato, insieme all’aspetto economico, è chiaro, perché offrono delle cifre per cui uno non può stare lì a cincischiare….
Secondo te il futuro della musica italiana può passare anche attraverso questi talent show?
Non è che può passare, ci passa a tutti gli effetti. Attualmente è l’unica occasione, o una delle pochissime occasioni, che ha un giovane per affermarsi. Quando abbiamo iniziato noi c’erano molte più occasioni extra televisive, mentre oggi ce ne sono molto poche…
Tu scrivi molti pezzi sull’attualità, quanto ci stai a comporre queste canzoni?
Il vantaggio è che lì siamo in tanti a scrivere, non sono solo io. Quindi ci mettiamo solo qualche ora, e poi gli spunti non mancano mai…
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I prossimi appuntamenti promossi dall’Accademia Filarmonica e dall’Associazione Bellini sono Giovedì 15 alle ore 17,00 presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea in via XXIV Maggio presso il Palazzo della Provincia con il concerto jazz “Scrap” e Sabato 17 Novembre alle ore 18,00 al Palacultura con il pianista Andrea Bacchetti.
(CLAUDIO STAITI)
Elio, nome d'arte di Stefano Roberto Ettore Belisari (30 luglio 1961), è un cantante, compositore e polistrumentista italiano, leader del gruppo Elio e le Storie Tese, da lui fondato nel 1979, all'età di 18 anni, insieme al batterista Pier Luigi Zuffellato, ingegnere. È voce solista del gruppo, ma si esibisce suonando anche la chitarra ed il flauto traverso, strumento in cui si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Alcune volte ha suonato anche il basso elettrico. Negli ultimi anni è stato interprete di partiture scritte per lui da compositori di provenienza classica, come Luca Lombardi o Nicola Campogrande. Dal 2010 è tra i giudici di X Factor, il noto talent show.