Ben Harper: «A Taormina assorbirò l’energia dell’Etna»

Ben Harper: «A Taormina assorbirò l’energia dell’Etna»

francesco musolino

Ben Harper: «A Taormina assorbirò l’energia dell’Etna»

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mercoledì 04 Luglio 2012 - 07:58

Intervista con il grande artista californiano che il prossimo 25 luglio suonerà nel Teatro antico accompagnato dalla sua band. <>

Ad attendere con trepidazione il concerto di Ben Harper del 25 luglio nel Teatro Antico – evento organizzato da Musica da Bere in collaborazione con Taormina Arte e con il patrocinio del Comune della Perla dello Jonio – non è soltanto il suo pubblico, ma lo stesso artista californiano, che ha confessato di essere stato folgorato dalla Sicilia durante una breve visita, parecchi anni fa.

“In quell’occasione – ha detto – compresi quanto quest’Isola sia meravigliosa, ricca di storia, con una natura rigogliosa e una grande tradizione di civiltà. Fui molto sorpreso da ciò che vidi: la luminosità degli sguardi, il calore, i palazzi, le chiese, le piazze. Erano anni in cui, negli Stati Uniti, se sentivi parlare di Sicilia venivano subito in mente gli spaghetti e la mafia. Oggi, invece, che tutti i posti del mondo sono vicini tra loro grazie alle tecnologie digitali, al web, si accede molto facilmente alle informazioni su una terra, si scoprono le immagini, i panorami, i volti della gente, le storie. E la conoscenza cancella i pregiudizi”.

La straordinaria bellezza di Taormina Ben Harper l’ha scoperta attraverso le immagini del web, e attende con emozione il momento in cui suonerà nel Teatro antico, anche perché gli è stato raccontato che venne utilizzato da Federico II imperatore come una vera e propria reggia all’aperto, per impressionare dei principi arabi. E da allora l’artista californiano si sta predisponendo a suonare in questo spazio così affascinante, tra l’Etna e il mare dei miti greci.

“Credo sarà davvero difficile non lasciarsi influenzare dall’energia di quell’immenso vulcano che domina il teatro. Mi piacerebbe assorbirla per trasmetterla a tutti: ogni concerto è un’alchimia, una magia, che ha come ingredienti chi suona, chi ascolta e il luogo in cui tutto questo avviene. Un posto così speciale come il Teatro di Taormina merita senza dubbio il massimo. Cercherò di dare il meglio di me stesso. Cerco sempre di farlo: voglio essere ogni giorno una persona migliore di quella del giorno precedente. Ecco perché sto pensando e ripensando a quali brani suonare. Punterò, certo, su quelli più noti del mio repertorio, dai più vecchi a quelli recentissimi, però…”.

Tra i brani, con ogni probabilità, ci sarà anche Save the hammer for the man, una work song scritta da Ben Harper con il chitarrista di origine italiana Tom Morello che è diventata una sorta di inno di Occupy Wall Street, gli Indignados americani. Ma sulla tracklist, per il momento, Harper non si sbottona. E si concentra sul pubblico: lo ha colpito la scoperta che tanti ragazzi europei abbiano scelto proprioTaormina, il suo unico concerto nel Sud Italia, per incontrare lui e la sua musica.

“Più vado avanti negli anni, più mi stupisco, in positivo, di ciò che vedo guardando il pubblico da un palco. Sono certo che quello di Taormina sarà un concerto speciale, e voglio fare di tutto per creare una bella atmosfera, per coinvolgere tutti gli spettatori. Anche i tanti non italiani”.

Gli ultimi biglietti per il concerto – i prezzi variano dai 46 ai 95 euro – sono in vendita nei negozi del Circuito Box Office Sicilia. Possibile l’acquisto on-line ( www.ctbox.it o www.boxol.it).

Ma non si vive di sola musica, e Ben Harper è piuttosto incuriosito – e interessato – dalla fama della Sicilia come patria di dolci antichi e rinomati come la cassata, che ha compiuto il suo millesimo anno d’età, e i gelati, inventati nell’Isola dagli arabi.

“Avevo capito – confessa – che in Sicilia si ama la buona tavola, come del resto in ogni parte d’Italia. È una cultura vera e propria. Ovviamente sono determinato ad assaggiare questi dolci così famosi. E spero non siano così buoni come dicono, anche se temo di sì: non vorrei portarmi dietro, come ricordo di questa splendida terra, dei chili di troppo”.

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