Massimo Cacciari: «L’Università di Messina ultima? Classifiche all’ingrosso»

Massimo Cacciari: «L’Università di Messina ultima? Classifiche all’ingrosso»

Claudio Staiti

Massimo Cacciari: «L’Università di Messina ultima? Classifiche all’ingrosso»

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mercoledì 30 Ottobre 2013 - 19:29

Pomeriggio messinese per il noto e apprezzato filosofo che ha presentato, presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, un volume pubblicato in onore della prof.ssa Caterina Resta, sul tema dell’ospitalità, ed un altro, presso il Rettorato, a cura del prof. Nicola Aricò, sul lavoro dello scultore Montorsoli in città.

Si è svolto lo scorso 30 Ottobre, presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, in un’Aula Magna gremita di persone, il primo dei due appuntamenti che hanno visto protagonista il professor Massimo Cacciari, filosofo tra i più apprezzati all’interno dell’intero panorama accademico nazionale. L’intervento, programmato nell’ambito della presentazione del volume “L’evento dell’ospitalità tra etica, politica e geofilosofia”, pubblicato in onore della prof.ssa Caterina Resta e curato da numerosi docenti, e alla presenza della prof.ssa Marianna Gensabella, direttrice del dipartimento, ha avuto come tema la centralità della figura del maestro, l’importanza della vocazione all’insegnamento e le difficoltà che questo comporta.

Medesimo successo di pubblico anche nell’ambito del secondo incontro in programma subito dopo, presso l’Aula Magna del Rettorato. Alla presenza del Rettore, prof. Pietro Navarra, del prof. Enzo Bentivoglio, storico dell’Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, del prof. Giovanni Lombardo, docente di Estetica del nostro Ateneo, il prof. Cacciari è intervenuto per presentare il testo curato dal prof. Nicola Aricò: “Architettura del tardo Rinascimento in Sicilia. Giovannangelo Montorsoli a Messina (1547-57)”. Il volume prende spunto dal modello della fontana del Nettuno, la cui ispirazione politico-territoriale assunse per la città valore di testamento; un modello che fece scuola a Firenze, città natale del Montorsoli, ed anche a Bologna. Tempostretto.it ha colto l’occasione per un breve colloquio col filosofo veneziano.

OSPITALITA’

Iniziamo dal tema del primo incontro: l’ospitalità. Questo concetto può essere declinato in varie forme. Pensa che una di queste possa essere l’accoglienza che l’Italia dà agli immigrati che sbarcano sulle nostre coste?

Ospitalità mi sembra una parola un po’ grossa da usare a proposito delle politiche di immigrazione che sono in atto. Più che ospitalità, mi pare qualcosa di opposto. D’altro canto, una politica di ospitalità da parte di un paese solo non è fattibile. Siamo in presenza di una catastrofe globale: dall’altro lato del mediterraneo ci sono milioni di persone la cui alternativa al partire è quella di morire di fame. È un problema che impone non solo ad un paese, ma a tutta l’Europa e al mondo, di far partire dei grandi piani per affrontare all’interno di quei paesi le problematiche di cui soffrono, sennò chissà per quanti anni andremo avanti con tragedie come quelle avvenute…

Non trova che sia anche un problema di consapevolezza culturale?

Certo è anche un problema di consapevolezza culturale, ma, nella situazione attuale, è davvero difficile pensare che l’Europa con il 40 % di disoccupazione da noi -e in Spagna e in Grecia peggio- possa trovare le risorse e la volontà per una grande politica di integrazione mediterranea, lo credo complicato.

UNIVERSITA’

Chiudere le Università di Bari, Messina e Urbino. Lo ha scritto su facebook il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi perché «non è frequentando una fabbrica delle illusioni che ci si costruisce il futuro». Chiodi ha motivato la sua provocazione con il fatto che i tre atenei sono «in fondo alla classifica dell'Anvur», ossia l'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca e sono quindi tra le più improduttive. Cosa ne pensa?

Cosa vuol dire "improduttive"? Queste classifiche sono le più strampalate al mondo, è noto. Sono classifiche all’ingrosso. Come quelle dei posti dove si vive meglio: viene fuori che si vive meglio in un paesello. Ma io vivo meglio in una metropoli! A parte i parametri che vengono utilizzati, il giudizio non deve essere sull’università. L’università è fatta di tante facoltà, bisognerebbe fare delle classifiche facoltà per facoltà. Sono logiche centralistiche sbagliate. Prendiamo ad esempio l’evasione fiscale: con rispetto parlando, in Lombardia l’evasione fiscale è minore che in Germania. Ma è chiaro che nel computo totale è sessanta volte quella della Germania, soprattutto per quello che avviene da Napoli in giù. L’università di Messina è ultima? Ma in cosa? Certamente non in tutto.

Quale realtà di formazione per Lei è produttiva?

Secondo me è produttiva una scuola che forma delle persone nelle varie discipline, che possono reggere la competizione internazionale, che possono essere bene armati nel mercato del lavoro…

POLITICA

Lei ha definito Berlusconi una “catastrofe estetica” e nel 2011 scriveva che «piaccia o no, non saranno ragioni "morali" a spezzare definitivamente il suo gioco, ma una proposta politica credibile su tutti gli obiettivi di riforma e di liberalizzazione clamorosamente mancati da quest'ultimo». Trova sia finita l’epopea Berlusconiana, o come lo ha definito Marco Travaglio, il “sistema Berlusconi”?

Berlusconi è l’idea platonica, l’idea necessaria, universale ed eterna del cattivo gusto. Oggi, certamente, è in grande crisi, ma rimane il fatto che non è stato sconfitto politicamente. C’è poco da fare. Gli italiani, anche dopo tutti gli scandali di questo mondo, lo hanno votato in dieci milioni. Quindi, non ha senso prendersela con lui. La domanda che dobbiamo porci è che cosa è successo a questo paese? Cosa è successo che non succederebbe nemmeno nella Tanzania esterna o nel Madagascar meridionale?

Intravede una proposta alternativa per gli elettori di destra?

Sarà dura, perché lì i voti li prende Berlusconi. Non credo che un partito fatto da Alfano, Cicchitto e Quagliarello possa sfondare il 2 – 3 %. L’alternativa a Berlusconi nel centro-destra, al momento, non c’è. O si scompone e si riaggrega tutto il quadro -e quindi saltano sia PD e PDL- e si rimescolano tutte le carte, o sennò chiunque se ne esce dal partito, senza Berlusconi, fa la fine di Fini. Anche per ragioni di potenza economica naturalmente: Berlusconi tira fuori cento milioni all’anno, tu non puoi inventarti un partito dal nulla…

Cosa si aspetta da queste primarie del Partito Democratico?

Vincerà Renzi, cosa devo aspettarmi?

E allora cosa si aspetta da Renzi?

Vedremo, non so che tipo di “animale” sia. Lo studieremo mentre fa. Una volta c’erano dei partiti dove potevi vedere la crescita di una persona, di un gruppo dirigente, adesso l’andazzo è cambiato: vai in cerca di quello che può avere più appeal, può vincere, e lo giochi subito.

(CLAUDIO STAITI)

2 commenti

  1. Secondo Cacciari l’evasione fiscale della Lombardia e’ minore che in Germania mentre sarebbe il Sud ad alzare la media.

    Domanda:

    Ha incluso anche Silvio nel conteggio ?

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  2. Ma dai vorresti dirmi che … però … a pensarci bene … facendo quattro conti … caspita non me l’aspettavo!

    A ben risentirci!

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