A tu per tu con il candidato di Libera Sicilia, Maurizio Marchetti
Maurizio Marchetti è un volto noto della tv e del teatro, nonché direttore artistico uscente presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Proprio da qui, dalla sua città, parte la rincorsa per le prossime elezioni regionali che si terranno domenica prossima, in un clima elettorale generale che oscilla fra il malcontento e la stanchezza per le continue promesse inevase e la speranza che possa davvero accadere un rinnovamento, una tanto auspicata rinascita. Uomo di cultura fieramente siciliano, Marchetti si candida con Libera Sicilia e dopo il clamoroso passo falso di Claudio Fava, sarà Giovanna Marano a guidare la lista. Governare la Sicilia oggi significa tanto, sia perché la nostra regione – da sempre – è un test fondamentale per capire il trend nazionale, sia perché la gestione dei fondi regionali è, finalmente, sotto gli occhi di tutti. Responsabilità che Marchetti ha accettato di affrontare, senza fronzoli e rimettendosi al giudizio degli elettori.
Tempostretto.it ha incontrato Maurizio Marchetti.
La prima domanda è scontata ma obbligatoria. Perché candidarsi oggi?
«La risposta è secca, perché me l’ha chiesto Claudio Fava. Sentivo il bisogno di impegnarmi, di fare qualcosa ma la richiesta di Claudio, l’attestato di stima che ne derivava, mi ha fatto accettare di slancio questa sfida. La situazione è fuori controllo ed è sotto gli occhi di tutti noi. Mettersi in gioco è molto pesante ma è necessario abbattere questa distanza venutasi a creare fra noi – i cittadini – e loro, ovvero la classe politica. Siamo in piena emergenza, è tempo di impegnarsi».
Oggi serve un esempio di correttezza e trasparenza. È pronto?
«La trasparenza non mi spaventa affatto, sono pronto. Ho chiesto a politici di lungo corso quanto spendano per la campagna elettorale e mi hanno risposto con cifre assurde, oltre i 20 mila euro. Non so come facciano, francamente. Ho sentito molti dei candidati dare per scontata la propria rielezione e la cosa mi fa molto ridere. Sembra sia inutile farle le elezioni perché loro si sentono imbattibili. Ma perché dovrebbe andare sempre così?»
L’opinione pubblica sembra davvero stanca dei costi della politica…
«Obiettivamente 12mila euro di stipendio netto al mese per un deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana sono tanti e in un momento di crisi a maggior ragione. Con una petizione che ha superato le mille firme da tutta Italia stiamo chiedendo che le liquidazioni dei deputati regionali, ovvero circa 37-38 mila euro, venissero donate agli alluvionati, alle vittime del territorio di questi anni. Ci diranno di no, ma almeno lo dicano. Se si dimezzasse lo stipendio a circa 6 mila euro sarebbe comunque un ottimo stipendio, perfettamente in linea con la media europea. Perché non dovremmo combattere questa battaglia? Credo inoltre che il responsabile pubblico dovrebbe avere assegnato un fondo esclusivamente destinato allo staff per non sentire più il termine orrendo portaborse, sinonimo di sfruttamento. In Europa già è così ma in Italia no».
Il passo falso di Claudio Fava quanto inciderà?
«Non possiamo nasconderci dietro un dito. La questione residenza c’è stata, poi che sia stato un errore o un tradimento è un altro paio di maniche e interessa relativamente. Questo accidente è diventato l’occasione di creare il connubio Marano-Fava. Un’unione simbolica e non, molto significativa e il nostro impegno è quello di far capire all’elettorato che il progetto è cambiato ma in meglio. All’inizio c’è stato uno sbandamento perché Claudio presidente della regione era un grande sogno ma la soluzione è stata trovata in modo compatto».
Cosa ne pensa delle polemiche riguardo la necessità di mantenere l’autonomia siciliana?
«Al di là degli isterismi del momento, è necessario affrontare la questione e ammettere che l’autonomia è stata gestita malissimo. Le grandi possibilità che ci concede il nostro statuto sono state sprecate ed è un dato di fatto. L’autonomia è utile, è una straordinaria risorsa ma dobbiamo meritarcela, basti pensare che sono stati buttati via 18 miliardi di fondi europei. Non stiamo mica parlando di briciole».
Almeno a parole la cultura è sempre un valore aggiunto ma, di fatto, i giovani che lavorano in questo ambito sono i più sfruttati e appena si parla di tagli è proprio questo il primo capitolo di spesa a venire sacrificato…
«L’indotto della cultura, in Sicilia come in Italia, è davvero impressionante rivelando come la cultura sia un vero e proprio pilastro economico. I trasporti e il turismo sono collegati alla cultura e tutto converge nella gestione del territorio, con il rispetto della collettività. Partiamo dal presupposto che ci sono delle domeniche in cui circa diecimila croceristi sbarcano di domenica a Messina. Sarebbe davvero così difficile farli andare con un biglietto di 2euro al museo regionale o al Teatro per vedere l’affresco di Guttuso? E ancora, perché non potremmo farli andare alla Sala Laudamo, magari a vedere il Teatro dei Pupi? Si tratta di un flusso di soldi imponente che potrebbe restare in città, valorizzando il territorio e permettendo di reinvestire immediatamente capitali, magari per evitare che i topi si mangino i quadri del museo. Certo, se l’assessore regionale alla cultura propone di realizzare delle coperture in plexiglass per i teatri classici siciliani, cascano le braccia…».
E per la situazione del Teatro Vittorio Emanuele?
«Mi batterei a spada tratta per tanti problemi, non solo per il teatro».
Faccia gli scongiuri: se venisse eletto quale sarebbe la sua prima proposta di provvedimento?
«Proporrei la revisione delle prebende per i politici regionali. Sarebbe il segnale di volontà di cambiamento più forte immaginabile. Ma subito dopo dovremmo occuparci della necessità di mettere in sicurezza il territorio. Abbiamo avuto 40 morti per le alluvioni, una vera follia ma questi argomenti vengono trattati soltanto a scopi propagandistici durante le campagne elettorali e poi nessuno se ne ricorda più».
Francesco Musolino
LIBERIAMO LA SICILIA ?
Su Fava non discuto la persona ma…il suo progetto solitario…i sondaggi poi danno crocetta e musumeci in un testa a testa e l’ago della bilancia poteva essere proprio il candidatodi SEl. Comunque i sondaggi potrebbero essere fasulli e spero che grillo e libera sicilia facciano cadere qualche testa coronata..per quanto riguarda Marchetti un plauso alla sua iniziativa..mostra un grande rispetto per la città ( niente muri sporchi ) e per la cultura ( bella l’idea di un euro per vedere il Guttuso ) a portata cei crocieristi. Io studio e mi informo su tutti i programmi dei candidati fate lo stesso voi cari lettori…