Il candidato PD parla del risultato sottotono del partito, delle divisioni, del suo elettorato. E dei suoi progetti per il futuro. Ma senza apparentamenti: “Valuterò il programma compatibile col nostro”
In vista del ballottaggio, riuscire ad attrarre i voti degli esclusi è la prerogativa per i due candidati sindaco, Roberto Materia e Maria Teresa Collica. E il bacino di voti più ricco è quello di Giusi Turrisi, terzo nelle preferenze come primo cittadino, mentre la sua coalizione ha raccolto più voti di quella a sostegno del sindaco uscente.
Nonostante le 5 liste che formavano la sua coalizione, il risultato non è stato esaltante. La lista PD, in particolare, ha di poco superato il 7%, eleggendo un solo consigliere. Perché questo risultato?
Le spaccature non fanno bene a un gruppo. Munafò, dirigente PD, non ha fatto segnare grandi numeri, ma la vicenda ha portato ulteriore disaffezione in un elettorato già disilluso dalla politica. Inoltre, alcune delle nostre liste erano collaterali al PD, e questo ha reso la nostra coalizione meno definita, forse finendo per favorire Collica.
Qual è l'identikit del suo elettore? E con chi potrebbe identificarsi maggiormente al ballottaggio?
Il mio elettorato è molto eterogeneo. Al primo turno c'è stata una forte identificazione nel mio nome, che mi ha portato ad accumulare oltre 5200 voti. È chiaro che al ballottaggio va fatta una scelta, ma non credo ci siano pacchetti di voti pronti a spostarsi; ognuno voterà secondo coscienza. Personalmente, non ho ancora terminato le mie valutazioni sui programmi dei due candidati al ballottaggio; se qualcuno ci convincerà, facendo sue le richieste qualificanti del nostro progetto, allora potremo collaborare.
Cosa pensa delle “squadre” di assessori designati dai due candidati al ballottaggio?
Mi aspettavo molto più coraggio in queste scelte. Non vedo “punte di diamante”, e alcuni nomi sono a me sconosciuti. Ciò non toglie che possano essere persone estremamente competenti, ma le designazioni degli assessori sono la chiave politica di una buona amministrazione: farle seguendo logiche di competenza prima che politiche, e farle con coraggio, può fare la differenza. E i dubbi aumentano quando la candidata in questione viene da Milazzo: quali ragioni possono mai esserci alla base di una scelta così controversa?
Quali sono i suoi progetti (politici) per il futuro?
Il nostro progetto è già avviato. Siamo un gruppo coeso e motivato, pronto a fare opposizione, ma costruttiva. Apriremo una sede in cui confrontarci tra di noi e con i cittadini, istituiremo un coordinamento politico, formeremo degli “assessori ombra” che abbiano il compito di stimolare – e, a volte, pungolare – l'attività dei futuri amministratori. Sappiamo cosa vogliamo per questa città, e continueremo nel nostro tentativo. I cittadini sapranno apprezzare il nostro lavoro.
Giovanni Passalacqua