Per il comitato "il voto di fiducia del governo tradisce debolezza". L'ad della Stretto di Messina: "Non ci sono punti oscuri"
Ancora al centro del dibattito politico il ponte sullo Stretto. Scrive “Invece del ponte. Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto di Messina”: “Il governo ricorre al voto di fiducia per il ponte, mostrando tutta la debolezza politica di questo progetto. A colpi di fiducia viene data la possibilità di avviare i lavori senza l’integrale approvazione del progetto esecutivo di un’opera unitaria. Una procedura che fa a pugni con la prassi, con le regole valide per tutti e col buon senso. Questa prova di debolezza non colma comunque il vero problema: l’assenza di un progetto definitivo approvabile, necessario al governo per tenere in piedi l’accordo con Eurolink, dopo avere resuscitato il vecchio progetto senza la necessaria nuova gara”.
Continua “Invece del ponte”: “Problemi enormi tuttora e mai risolti. Basti pensare alle faglie. Sovrapponendo i disegni di progetto e le carte geologiche ufficiali italiane (Ispra), il Comune di Villa San Giovanni ha scoperto che torre e blocco di ancoraggio lato-Calabria hanno fondamenta su faglie “attive” e “capaci”. Ne consegue che, date le linee guida della commissione tecnica della Protezione civile, la torre e il blocco di ancoraggio sono inedificabili. Anche il “franco navigabile”, misurato in condizioni “comode”, potrebbe non rispondere a una specifica di progetto. Per non parlare delle prove sui cavi, della costruibilità dei cavi accoppiati, della mancanza di stima dei giorni di chiusura del ponte per i venti, degli improbabili “scenari controfattuali” dell’analisi costi benefici. Troppi punti oscuri, troppe incompiutezze illegittimamente e illogicamente rinviate al progetto esecutivo rischiano di rendere fasulla una eventuale approvazione dell’attuale progetto come “definitivo”. La neo insediata Commissione Via (Valutazione d’impatto ambientale, n.d.r.) se la sentirà di rischiare, asseverando che è nero ciò che invece è bianco?”.
Ciucci: “Sul ponte non esistono punti oscuri e problemi irrisolti”
“Ripetere all’infinito affermazioni infondate non le trasforma in verità”, commenta a sua volta l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, in relazione alle critiche mosse all’opera nell’ambito dell’iter approvativo del decreto legge Infrastrutture.
Sostiene l’ad: “Il progetto del ponte ha la solidità dei migliori esperti italiani e internazionali che in ciascuna disciplina hanno contribuito a farne un’opera concreta e fattibile. I ponti sospesi, che ricalcano il nostro progetto, il Messina style, sono costruiti ovunque nel mondo in zone con potenzialità sismiche più forti di quelle dello Stretto di Messina. Opere che hanno coinvolto società ed esperti impegnati da tempo anche sul ponte di Messina. Non esistono problemi irrisolti, tantomeno fantomatici punti oscuri. È inverosimile continuare ad affermare che le navi non passino sotto il ponte, che ci siano faglie non note, che i cavi del sistema di sospensione non siano costruibili. Abbiamo presentato al riguardo, e più volte, dati tecnici e scientifici incontrovertibili, come anche abbiamo spiegato che il ponte sarà aperto al traffico 365 giorni all’anno 24 ore su 24 e che l’analisi costi benefici ha dimostrato che l’opera è in grado di contribuire in maniera molto importante al miglioramento del benessere collettivo, apportando significativi benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli espetti economici sia quelli ambientali. La disponibilità di un collegamento stabile consente di ampliare l’offerta di trasporti con evidenti ricadute in termini di libertà di movimento e contenimento costi”.
“La risposta al Mase entro il 12 settembre”
Ciucci aggiunge: “Le risposte alle osservazioni del Mase (ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica), che non comportano modifiche al progetto e non riguardano la fattibilità tecnica, sono in corso di predisposizione e saranno trasmesse entro la scadenza del 12 settembre. Il progetto definitivo aggiornato e il piano economico finanziario dovranno essere approvati per legge dal Cipess e solo successivamente sarà avviata la progettazione esecutiva che, come per ogni altra opera, ha lo scopo di affinare dettagli costruttivi e realizzativi, non di sancire o meno la fattibilità delle strutture. Tenuto conto che il ponte è un insieme di infrastrutture diverse (le opere anticipate, le opere di accompagnamento ambientale, 40 km di raccordi stradali e ferroviari, funzionali e utili fin da subito alla popolazione), si potrà procedere con la progettazione esecutiva per fasi. Una progettazione per fasi in relazione a ciascuna tipologia di infrastruttura, in modo da ottimizzare la costruzione e contenere tempi e costi. Il ponte, le torri e i blocchi di ancoraggio saranno ovviamente un unico progetto esecutivo”.
Scusate è passata l’emergenza idrica ?
Ripetere all’ infinito osservazioni infondate non le trasforma in verità”. Infatti il più lungo ponte sospeso a campata unica è di 2700 metri, quasi un chilometro meno del mostro, e NON è un ponte ferroviario. Il più lungo ponte sospeso che preveda passaggi di convogli ferroviario arriva appena a 1900 metri. Non c’è da rivolgersi ai massimi “esperti nazionali e internazionali”, basta leggere qualche dato. “In multiloquio non deerit peccatum” afferma la scritta sul frontone di palazzo Piacentini a Messina.
INVECE DEL PONTE……….siete RIDICOLI insieme a tutti gli altri NO A TUTTO come voi……ma una cosa è CERTA………siete la VERGOGNA di Messina………ma PER FORTUNA siete una PICCOLISSIMA percentuale dei Messinesi……..NON avete alcuna chance……il Ponte sarà eretto……..ALLA FACCIA VOSTRA…….VIVA IL PROGRESSO…….ABBASSO L’ANARCHIA