La società di via Dogali ha dato il benvenuto a quattro mezzi che serviranno per il trasporto in discarica. Un’operazione presentata da Calabrò con grande orgoglio ma che ha fatto storcere il naso a qualcuno, vista la condizione in cui versa Messinambiente.
Quattro nuovi semi articolati. Quattro mezzi nuovi, anzi a dire il vero usati, ma nuovi per la città e per chi li ha acquistati. Serviranno per trasportare i rifiuti messinesi in discarica. Un investimento messo a segno da Messinambiente che, in mezzo alle difficoltà economiche e con un fallimento che pende sulla sua testa come un macigno, ha speso quasi 200 mila euro per questi quattro mezzi composti da quatteo semi rimorxhine e tre trattori che si occuperanno del servizio più carente per la società di via Dogali. Proprio mentre il consiglio comunale ha deciso di varare la MessinaServizi Bene Comune, che prenderà il posto di Messinambiente e Ato3, la disastrata società in liquidazione dal 2012, che dovrà presentarsi davanti al giudice del Tribunale fallimentare per una mole di debiti totali che supera i 60 milioni di euro, è riuscita a destinare quasi 200 mila euro per un acquisto che ha già fatto storcere il naso a tanti. Il commissario Giovanni Calabrò, orgoglioso dell’operazione, ha parlato con grande enfasi di questi acquisti anche ieri durante il consiglio dedicato alla MessinaServizi, ma solo qualche consigliere più attento ha colto che in un momento così delicato e particolare Messinambiente si sia potuta permettere di fare nuovi investimenti. Vista la condizione di liquidazione e la sempre tragica situazione economica qualcuno si è chiesto come si stato possibile poter compiere questo passo. E soprattutto se si tratti di un’azione legittima.
Il commissario Calabrò dal canto suo, chiama in ballo l’amministrazione comunale, socio praticamente unico della società, che ha accordato all’acquisto dei mezzi in sede di assemblea dei soci. Dunque, anche secondo Palazzo Zanca, tutto in regola. Ma i dubbi restano. Per Calabrò questa soluzione permetterà di chiudere una volta per tutte i conti con il noleggio dei mezzi dalla Seap, ancora oggi necessario visto che nella piattaforma di Pace non si può più effettuare lo stoccaggio temporaneo a terra della spazzatura, dunque i rifiuti raccolti devono essere immediatamente caricati sui mezzi e partire verso la discarica. Messinambiente si è spesso ritrovata ad avere solo due mezzi a disposizione, arrivando a dover noleggiare obbligatoriamente gli autoarticolati dalla Seap e arrivando a spendere anche 500 mila euro in sei mesi. La vicenda finì pochi mesi fa al centro di duro botta e risposta a distanza tra il consigliere comunale Daniele Zuccarello e il liquidatore Calabrò che però di fatto, con l’operazione di questi giorni, ha dato ragione al consigliere che chiedeva di valutare l’acquisto di mezzi piuttosto che continuare a sborsare somme verso l’esterno e solo per il noleggio. Proprio in quell’occasione Calabrò aveva parlato per la prima volta di un impegno che l’amministrazione comunale si era assunta a fine febbraio di un anno fa, quando aveva dato la disponibilità di 200 mila euro. Messinambiente aveva subito avviato le procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto, ma la gara era andata deserta. Dopo qualche mese ci ha riprovato ed è stata la volta buona. I mezzi sono arrivati in città nelle scorse ore e adesso sono pronti per viaggiare da Messina alla discarica di Motta S. Anastasia.
Francesca Stornante
Non è reato proseguire l’attività cambiando il nome e tenere gli stessi amministratori o forse è cambiato la legge fallimentare ?
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cioè?
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Spero che il commerciante riesca ad avere quanto gli spetta
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Se il commissario Calabro fa un compito diverso da quello previsto, vuol dire che quacuno glielo consente
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