I due deputati regionali firmatari della legge Irccs-Piemonte fanno un appello all'unità in vista del voto di domani all'Ars. "Non c'interessano i muri, ma salvare l'ospedale". Interviene anche la Uil
“Toglieteci tutto ma non il nostro ospedale. Siamo pronti a votare anche senza muri di proprietà purchè Messina mantenga il pronto soccorso ed il centro d’eccellenza. Il resto sono chiacchiere”. L’appello, a 24 ore dal voto dell’Ars sulla legge d’accorpamento Piemonte-Irccs è dei deputati Beppe Picciolo e Santi Formica, quest’ultimo firmatario dell’emendamento della “discordia”, quello che a fine 2015 ha scatenato le polemiche ed il rinvio del voto. L’emendamento in questione, firmato anche da Bernardette Grasso prevedeva, in seguito al parere del Ministero sulla legge 24, il trasferimento del patrimonio immobiliare del Piemonte all’Irccs.
Immediate le reazioni che hanno visto in prima linea la deputata regionale Valentina Zafarana e il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia che hanno contestato quello che rischia di diventare “un regalo all’Irccs, Ente di diritto pubblico ma non azienda sanitaria a tutti gli effetti”. A smorzare i toni e ad invitare tutti all’unità sono i due deputati che nel corso di un anno si sono battuti per arrivare alla legge d’ottobre e che, per essere efficace deve necessariamente avere un seguito con il decreto attuativo che l’assessore Gucciardi deve firmare entro il 15 gennaio.
“Per la seduta di Assemblea Regionale di domani invitiamo tutte le forze politiche parlamentari ad essere presenti e protagoniste per la correzione tecnica della Legge Regionale relativa alla creazione del polo Ircss Piemonte a Messina- scrivono Formica e Picciolo in una nota congiunta- Una correzione che a nostro avviso potrebbe avvenire, in dettaglio, anche con un successivo “atto amministrativo diretto del Governo” che potrà statuire tempi e modalità attuative del Decreto nel rispetto della efficienza ed autonomia gestionale di tutte le Aziende sanitarie interessate. La nostra posizione politica, in tal senso, è stata da sempre chiara, netta e trasparente: non ci interessano i pettegolezzi o le beghe da quartiere che sono stati sin oggi sollevati inspiegabilmente, a noi interessa la soluzione tecnica migliore per la Città e per la sanità messinese. Mantenere un pronto soccorso efficiente e completo al presidio ospedaliero del Piemonte, gestito con enorme professionalità ed associato ad un centro di eccellenza per la riabilitazione di competenza Ircss , ovviamente con esclusiva destinazione sanitaria. La proprietà dei muri, delle vie di accesso o di fuga o degli spazi aerei di sorvolo o della rete fognaria non ci interessano, non ci sono mai interessati e non ci interesseranno mai in futuro! Una volta e per sempre, a futura memoria. Forse – riflettendo – mantenere la proprietà della rete fognaria potrebbe essere utile alla Regione per altri nobili scopi… ma, un simile emendamento, ci complicherebbe troppo la vita in questo momento! Pertanto, con la dovuta serietà ed il rigore che la gestione politica della vicenda ci impone, auspichiamo una soluzione preventiva finale da parte del Governo che, tecnicamente, risolva "il caso" creatosi esclusivamente in conseguenza di un errore di valutazione dell'aula parlamentare e che ci consenta di poter scrivere la parola fine su una vicenda dai contorni politici oscuri ed ancora a noi ignoti”.
L’appello quindi è alla “presenza in spirito e corpo”, domani all’Ars, ma in realtà più che ai deputati messinesi, l’invito dovrebbe essere fatto a tutta la deputazione, che invece ha dimostrato di fregarsene bellamente delle questioni della città dello Stretto, arrivando persino a dare segni d’irritazione quando, raramente, i nostri problemi approdano in Assemblea. Il rischio, ed è altissimo, è che domani l’Assemblea sia deserta e che siano presenti solo i deputati messinesi. Ricordiamo che il 15 gennaio, se l’assessore Gucciardi non firmerà il decreto attuativo, il manager del Papardo Michele Vullo chiuderà il Pronto soccorso.
Sulla vicenda interviene anche Carmelo Catania, segretario generale della Uil: “Non è più il tempo di mettere in discussione futura offerta sanitaria e posti di lavoro; l’alto rischio della cancellazione definitiva di un centrale punto di riferimento per il diritto alle cure valga da monito, per una completa assunzione di responsabilità di chi alimenta “confusione”, che rischia di compromette il futuro di una vera opportunità di sviluppo e di occupazione. Messina non ha bisogno di altre aree e corpose strutture abbandonate al loro incerto destino, ha bisogno invece che si realizzino progetti che vedano nascere nuove vere opportunità, per cui, a prescindere di chi è, o di chi dovrà essere il proprietario del patrimonio immobiliare dell’Ospedale Piemonte, quello che serve è, una politica messinese compatta, che prescinda dagli “interessi e dalle logiche di parte”. Il Presidente Crocetta e l’Assessore Gucciardi mantengano gli impegni pubblicamente assunti e facciano valere la loro autorevolezza nei confronti di tutta l’Aula, per evitare che, tutti gli sforzi ed i percorsi fino ad oggi fatti vengano vanificati, a discapito di una valida offerta sanitaria”.
Rosaria Brancato
Formica finalmente esce la tua galanteria ,salviamo l’ospedale Piemonte costruito con i soldi dei Piemontesi.
Un ospedale importantissimo al centro della città, sia per i messinesi sia per i turisti che avessero bisogno.
Formica finalmente esce la tua galanteria ,salviamo l’ospedale Piemonte costruito con i soldi dei Piemontesi.
Un ospedale importantissimo al centro della città, sia per i messinesi sia per i turisti che avessero bisogno.
Mi dà fastidio il terrorismo psicologico che viene fatto ogni qual volta si parla del Piemonte, per indurre la cittadinanza ad accettare supinamente tutto
Mi dà fastidio il terrorismo psicologico che viene fatto ogni qual volta si parla del Piemonte, per indurre la cittadinanza ad accettare supinamente tutto