Sabato 24 agosto va in scena la tragedia Ippolito di Euripide, regia di Nicola Alberto Orofino e con Egle Doria, Silvio Laviano, Luana Toscano e Gianmarco Arcadipane, produzione Teatro Stabile di Catania.
L’evento, organizzato da Teatro dei due Mari e inserito nel calendario di eventi “XIX Festival dei due Mari”, si svolge nell’ambito del 63esimo Tindari Festival.
Tragedia di passioni estreme
Ippolito di Euripide è tragedia di passioni estreme. Quella di Fedra, febbre d’amore altissima, senza nessuna possibilità di guarigione. Quella di Ippolito che è fanatismo ed esaltazione per se stesso. Ancora, quella di Teseo, che è ira funesta e distruttrice in cui la grazia non trova dimora. Personaggi estremi, e con un’anima grande. Alla tragedia concorrono poi due divinità che colpiscono senza soccorrere. Afrodite colpisce Ippolito, che non sa sottomettersi. Artemide sul finale si dichiara pronta a vendicare il suo protetto.
Opposizioni, parallelismi e duplicazioni
Un dramma pieno di opposizioni, parallelismi e duplicazioni. Ippolito è per questo una tragedia simmetrica, in cui si fronteggiano personaggi tormentati generati dall’incapacità di comprendere le origini dei disagi degli altri protagonisti. In scena (un piccolo scorcio di un giardino primaverile, una panchina, due ritratti di Afrodite e Artemide) quattro attori che come in un gioco di richiami ed evocazioni affronteranno tutti i 9 personaggi della tragedia di Euripide. Afrodite si trasforma nella nutrice, quasi un suo braccio operativo; Fedra in Artemide, testimone dell’onorabilità della scelta “virtuosa” del suicidio; il Coro (che qui è un uomo testimone e forza emotiva della vicenda) diventerà Teseo, personaggio dalla sensibilità che sconfina il perimetro del pensiero classico e arriva quasi a rivelarsi personaggio ”contemporaneissimo”.
Nell’ottica di uno spettacolo veloce e intenso, emotivo e diretto, il regista ha svolto un lavoro di traduzione e parziale riscrittura del testo di Euripide. Non per negarne i contenuti o stravolgerne le tematiche, ma per avvicinare questi alla sensibilità dello spettatore contemporaneo. Ippolito è una storia “antica” ma parla agli uomini e alle donne di oggi.
Ippolito di Euripide con Egle Doria, Silvio Laviano, Luana Toscano e Gianmarco Arcadipane. Regia di Nicola Alberto Orofino. Scene e costumi Vincenzo la Mendola. Assistente alla regia Gabriella Caltabiano. Produzione Teatro Stabile di Catania.