Singoli commercianti e associazioni di categoria espongono il proprio punto di vista in merito. Tra loro sono in maggioranza i contrari ma ci sono anche i favorevoli e gli interventi sono spesso interrotti da fischi o da applausi. Stesse scene quando a parlare sono l’assessore Cacciola e il sindaco Accorinti. Il primo cittadino non riesce neanche a finire il suo intervento, interrotto a seguito di una querelle col consigliere Trischitta. IL VIDEO DI ALESSANDRO GHEZA
Urla, fischi, applausi e sospensioni del dibattito per l’impossibilità di continuare. Più che in aula consiliare, in alcuni momenti, sembrava di essere in un palazzetto dello sport. Era invece in corso una seduta aperta e straordinaria del Consiglio comunale per discutere dell’isola pedonale permanente istituita lo scorso 15 gennaio intorno a piazza Cairoli. I consiglieri sono passati però in secondo piano. Ad intervenire solo i capigruppo e per appena un minuto, come da decisione della presidente Barrile. E nonostante il pochissimo tempo a disposizione, la polemica non è mancata. Con i consiglieri De Leo e Zuccarello che hanno disapprovato questo tipo di impostazione, rilevando anche il mancato invito al Consiglio della IV circoscrizione. La Barrile ha spiegato che l’invito non è stato rivolto in quanto si trattava di un incontro limitato all’ascolto dei commercianti.
Commercianti che hanno affollato la platea dell’aula, facendosi in tutti i modi parte attiva del dibattito. Prima di dar loro la parola, ad intervenire è stato l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, artefice del provvedimento, che è stato più volte interrotto dalle urla provenienti dalla parte superiore dell’aula. “Per costruire l’isola pedonale – afferma Cacciola – è stato fatto un percorso condiviso, durante il quale non c’era un’atmosfera di divisione. Abbiamo iniziato a lavorarci da fine settembre e abbiamo incontrato tutti i commercianti”. Già da qui le prime contestazioni. Alcuni esercenti hanno voluto sottolineare il fatto di non essere mai stati coinvolti. “Ma abbiamo parlato con tutti i rappresentanti del settore e le associazioni di categoria – risponde Cacciola, calmati gli animi, in una sorta di dibattito a distanza -. Abbiamo fatto un’analisi accurata insieme al Dipartimento Mobilità e man mano stiamo apportando i cambiamenti che si stanno rivelando necessari. Non è stata una scelta improvvisata, ma fa parte di una strategia che era comunque presente in quasi tutti i programmi dei candidati a sindaco. La mobilità sostenibile, in tutte le città, prevede isole pedonali, trasporto pubblico, piste ciclabili e parcheggi. Abbiamo lavorato su tutti questi fronti, incrementando il numero dei bus e rimodernando i parcheggi”. Animi di nuovo accesi una volta che Cacciola ricorda di aver coinvolto i capigruppo. “Eravamo contrari – tuonano i consiglieri Sindoni e Trischitta – e l’assessore ha detto che non avrebbe cambiato una virgola del progetto”.
La maggior parte dei commercianti chiede che l’isola pedonale venga limitata ai week end, ma ci sono anche i favorevoli all’isola permanente, che vogliono solo abbellire l’area e fare un percorso condiviso con l’amministrazione comunale. A farsi sentire maggiormente, però, sono i contrari. “Le urla che sentiamo non sono un tifo da stadio – dice Migliorato, della Confcommercio -, ma padri di famiglia che hanno subìto il provvedimento e, conti alla mano, sono fortemente penalizzati e rischiano di dover chiudere. Le farmacie, ad esempio, hanno avuto un calo verticale e sono anche impossibilitate a svolgere il servizio notturno. L’isola pedonale, nei giorni infrasettimanali, è deserta ed alle 20 c’è da aver paura. Proponiamo che si faccia solo nei week end”. Dello stesso avviso, alcuni singoli commercianti. “E’ un’isola mortale – interviene Santoro -, soprattutto in questo periodo. Spero in un passo indietro”. Per Bonfiglio, tabaccaio di piazza Cairoli, “la perdita di presenze è un dato di fatto, le persone sono state invitate ad andare nei centri commerciali della zona sud. Il Cavallotti non può sopperire all’assenza di parcheggi, serve invece un maggiore controllo dei vigili”. Dino Giuttari si dice favorevole in generale alle isole pedonali, ma non a questa. “Perché non può chiamarsi tale – spiega – una zona degradata e abbandonata all’incuria, con marciapiedi rotti e buche sull’asfalto e senza cestini per i rifiuti. Con quest’andazzo si rischia di sparire perché il calo del fatturato è documentabile. Invito il sindaco a mettersi nei panni di un commerciante che investe in un’area dove i costi dei locali sono i più alti d’Italia e poi si vede recintare con un atto di imperio non concertato. L’amministrazione deve prima investire per studiare attrazioni e solo dopo fare l’isola pedonale. Così, invece, si grava soltanto su un’economia che è già di per sé in condizione disastrate”. C’è anche chi paventa azioni giudiziarie se le cose non cambieranno. “E’ stato violato l’articolo 7 comma 9 del codice della strada – afferma Crupi – perché non si è tenuto conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione e sull'ordine pubblico. L’isola pedonale è vuota dal lunedì al venerdì e non ci sono abbastanza parcheggi. Si allarghi, piuttosto, quella di piazza Duomo. Lì è una zona storico-architettonica, non questa”. Possibilista Salvatore Mammola, dell’associazione Messina in Centro: “Abbiamo chiesto diverse cose e siamo stati ascoltati solo in parte. Siamo contenti del ripristino del vecchio senso di marcia in via Risorgimento e dell’avvio degli interventi al parquet di piazza Cairoli, anche se è stato fatto poco. Avevamo chiesto che l’inizio venisse posticipato ad aprile e di non mettere le transenne per evitare i parcheggi selvaggi. Nelle altre città in cui ci sono le isole pedonali, c’è un trasporto pubblico efficiente, una sicurezza adeguata, un’area wi fi, cestini al posto dei cassonetti. Qui bisogna far qualcosa per fare arrivare i cittadini nei giorni infrasettimanali, viceversa bisognerà limitarsi al week end. Corriamo il rischio di una desertificazione simile a quella che si è creata in via Etnea, a Catania”. Giovanni Rossi, di un comitato di residenti e commercianti, chiede invece la riapertura al transito di via dei Mille e lo spostamento dell’isola pedonale sul viale San Martino “dove non si tolgono parcheggi e verrebbe agevolato il traffico e le vie di fuga. In questo modo, invece, si limita la libertà di tutti”. E giù applausi dalla platea.
Tra i commercianti, però, c’è anche chi è favorevole. In particolare la Confesercenti e le associazioni Mille Vetrine e Un Salotto in Centro. “I nostri problemi non sono legati solo all’isola pedonale – rivendica Giovanni Calabrò, presidente di Confesercenti -. Noi ci crediamo, deve essere concordata insieme. Se vogliamo lasciare Messina agli ultimi posti di tutte le classifiche, non facciamo nulla. Se invece vogliamo cambiare, dobbiamo collaborare con l’amministrazione comunale. Non è bello non poter camminare per le auto ferme in seconda e terza fila. Cacciola ci ha convocato e ci è sembrato giusto valutare i loro progetti. Tutti i presenti ai vari incontri hanno accettato la proposta. Anche i farmacisti di cui si parlava prima, ad esempio, hanno dato la massima disponibilità. Poi sarà possibile effettuare dei correttivi, com’è stato fatto fino a pochi giorni fa”. Ed anche l’intervento di Calabrò viene salutato da fragorosi applausi, segno che tra i commercianti stessi i pareri sono discordanti. Animi nuovamente accesi quando Benny Bonaffini, coordinatore della Federazione Pubblici Esercizi di Confesercenti, afferma di avere “chiesto ai 185 commercianti all’interno dell’isola pedonale un parere sull’esperimento e 103 di loro hanno messo per iscritto la propria adesione”. Bonaffini ricorda che, casi particolari di farmacie e tabacchini a parte, “nei primi trenta giorni, le perdite rispetto allo scorso anno sono minime, ma è necessario del tempo per imparare un nuovo modo di fare commercio. Ci aspettiamo anche dei miglioramenti dell’area, da parte dell’amministrazione comunale, facilitazioni per fare arrivare i turisti e riduzione dei tributi. Se funzionerà, alla fine ne guadagneremo tutti”. Parla di centro commerciale naturale e della possibilità di accedere a finanziamenti europei, Giambattista Arrigo, presidente dell’associazione Mille Vetrine, che da dieci anni a questa parte ha organizzato l’isola pedonale natalizia in via dei Mille. “I dati del commercio in Sicilia, nel 2013, sono spaventosi. A Messina, in particolare, siamo in agonia almeno dal 2008. Le attività chiudono a prescindere dalle isole pedonali, che possono rappresentare, invece, luoghi di aggregazione, a maggior ragione adesso con l’arrivo del bel tempo”. Fischi dalla platea e, per l’ennesima volta, sospensione della seduta. Alla ripresa, l’intervento di Demetrio Bonaccorso, della neo associazione Un Salotto in Centro. “L’isola pedonale in via Giordano Bruno è incompleta ma già adesso abbiamo alcuni benefici. Niente spazzatura, niente smart che sfrecciano a tutto volume, niente macchine posteggiate sui marciapiedi che impediscono il passaggio delle carrozzine. La crisi non è di certo dovuta all’isola pedonale, l’abbiamo sentita anche a Natale. Dobbiamo lavorare tutti insieme per migliorare l’area, com’è avvenuto in tutte le città”. Sulla stessa linea, Roberto Papandrea. “Dopo le feste natalizie, abbiamo avuto un calo tutti gli anni. Ora è però migliorata la qualità della vita. Niente anarchia né inciviltà. Servono delle correzioni per portare i clienti da noi, ma non è certo a causa delle isole pedonali che le attività chiudono”.
Infine, l’intervento del sindaco Renato Accorinti, anch’esso accompagnato talvolta da fischi, altre da applausi. “Credo al problema economico di chi accusa un calo delle vendite e non prendiamo con leggerezza queste riflessioni. Cerchiamo però di migliorare per la collettività. In tutto il mondo, le isole pedonali sono il primo parametro fondamentale di civiltà”. Qui la prima interruzione, quando il consigliere Trischitta chiede a gran voce un passo indietro. “Non si tratta di una mia opinione – riprende il sindaco – ma di un’idea condivisa. La nostra è anzi l’isola pedonale più piccola del pianeta. Le critiche iniziali ci sono state ovunque, poi si comincia ad assorbire l’idea ed infine si fanno le barricate per mantenerla. Capisco la paura del cambiamento, ma noi saremo vicini ai commercianti, proveremo a far arrivare più gente possibile, organizzando eventi e quant’altro. Faremo anche delle riunioni insieme a tal proposito. Piazza Cairoli era un luogo pieno di smog, mentre ora l’inquinamento è stato ridotto al minimo. Si tratta anche di salvaguardare la salute dei nostri figli”. Scattano gli ultimi applausi, anche sulle nuove piste ciclabili e sull’esempio di via Cardines. Appena Accorinti parla di altre isole pedonali, il consigliere Trischitta sbotta. Urla in aula e la presidente Barrile chiude la seduta. Finale peggiore non poteva esserci.
(Marco Ipsale)
Trischitta ahahahah ahahahah …. Maaaaaaaa….
COME SEMPRE , SU UN PROBLEMA COSI’ GRAVE, SI RIESCE A PARLARE SOLO PER FAZIONI.
NESSUNO VUOLE AFFRONTARE IL PROBLEMA PER QUELLO CHE E’.
VERO CHE IN ALCUNI CASI , E DOPO TEMPO , LE ISOLE PEDONALI HANNO RECATO VANTAGGI, MA SI TRATTA DI CITTA’ DALLA FORMA A STELLA O CIRCOLARE, NULLA DI PARAGONABILE ALLA CITTA’ DI MESSINA ESTESA IN LUNGHEZZA E PER CIRCA 56 KM.
E’ NATURALE CHE UN QUALSIASI IMPEDIMENTO AL CENTRO GEOGRAFICO, CHE E’ ANCHE IL CENTRO DELLA CITTA’ FA RIMARE OLTRE IL 70%, QUELLI DELLE ZONE NORD E SUD, LONTANI.
L’AMMINISTRAZIONE, COME ORMAI E’ CHIARO, VIVE E SFOGGIA SOLO SLOGAN E FRASI FATTE, E FA L’ERRORE DI CREDERE CHE LE COSE CHE SUCCEDONO ALTROVE SIANO ESPORTABILI TOUT COUR.
QUESTO DIMOSTRA LA DIMENSIONE UMANA E AMMINISTRATIVA DI QUESTE PERSONA, CHE SOLO PER VEZZO GIOCANO AL “POLITICO” DA SALOTTO.
VORREI CAPIRE CHE COSE NE POSSONO COMPRENDERE PROFESSORI UNIVERITARI BENESTANTI DEI PROBLEMI DI DOVE CORRERE DIETRO PAGAMENTI E BOLLETTE. PER LORO E’ CHIARO CHE E’ TUTTO IMPOSTATO IN CHIAVE FILOSOFICA, “SI FA COSI’ PERCHE’ COMANDIANO NOI” TIPICO ATTEGGIAMENTO DI CHI HA LE SUE RADICI CULTURALI (?!?) IN UN BEN PRECISO SCHIERAMENTO.
Eì CHIARO E NATURALE CHE NON HANNO LA BENCHE’ MINIMA IDEA DI CHE PARLANO, GLI AMMINISTRATORI, MA VENGONO AIUTATI DA UN MANIPOLO DI AMICI CHE PERSINO NASCONDENDO LA VERITA’, LA CRISI ACUATA PROPRIO DALLA CHIUSURA , DEVONO DIRSI SODDISFATTI, EVIDENTEMENTE HANNO ALTROVE DOVE ATTINGERE PER PAGARE IL MANTENIMENTO DELLE LORO ATTIVITA’.
Nell’interesse della comunità messinese sarebbe auspicabile, da parte di tutti, un sereno e più civile spirito di collaborazione .
Renatino vuole darsi le arie da rivoluzionario, ma adopera un linguaggio vecchio, desueto come le sue idee, che appartengono al passato.
Inconcludente e comico.
George.
In attesa dell’adozione di una civile e piacevole isola pedonale che per il momento non c’è, sarebbe intanto auspicabile “l’adozione” di un civile e costruttivo spirito di collaborazione…..nell’interesse della comunità messinese
Ma Trischitta che fa? chi è? A cosa serve per questa città? E’ utile per cosa?
A PUTIA DU VINU…
Io me la prendo con gli elettori ( di cui immagino il tasso intellettivo…) che votano soggetti dentro il Consiglio Comunale per i quali Putia e Politica sono la stessa cosa.
è vero che le isole pedonali esistono in quasi tutte le città ma è anche fuori dubbio che a Messina non funzionano .Durante la settimana,da lunedi a venerdi la via dei mille e piazza cairoli sono vuote,non so le altre vie perchè vivo da questo lato,allora
perchè non proviamo a fare l’isola da venerdi sera a domenica sera? Sul fatto che le macchine posteggiano anche a tripla fila è verissimo,ma non spetta al commerciante sanzionare,ma ai vigili urbani. perchè non andate a vedere anche ora che ce’ l’isola, che succede sulla tommaso Cannizzaro a partire dalla via La Farina sino al tribunale? autio ferme e vigili che transitano sulle auto di servizio e forse sono assonnati e non vedono le auto in sosta vietata.
rosica rosica
Beh alle prossime elezioni tutti a casa!
Le volevo far notare che l’isola pedonale attuale non prevede la costruzione della muraglia cinese ( dal ponte americano a gravitelli ). Ci sono anche altre strade oltre via dei mille e piazza cairoli,lo sapeva questo?
Secondo me la funzione fondamentale di un’isola pedonale è quella di valorizzare al massimo un luogo storico, come piazza Duomo, che a me sembra più un parcheggio di pullman e taxi più che la piazza “centro della cultura e della storia messinese”. Piazza Cairoli e le vie limitrofe potrebbero diventare realmente isola pedonale laddove i servizi collaterali ci fossero. Oltretutto tu amministrazione non puoi obbligare il messinese a “correre se non sa nemmeno camminare”. Renato impara a conoscere i tuoi cittadini, con i loro pregi e loro tanti difettacci, così solo potrai trovare le soluzioni ai loro problemi e magari indirizzarli verso una forma di rispetto delle regole… Ops dimenticavo, la matrice anarchica del tuo status conosce le basilari regole del quieto vivere???
Ti ho già risposto, ma sei più duro del granito.
Ma ti immagini come sarebbe stata noiosa la vita dei Messinesi con un sindaco capace, in grado di gestire correttamente una città, trovando soluzioni reali e non sciocchezze a iosa?
Cinema ne sono rimasti pochi, la gente non ha soldi per andare nei negozi, la spazzatura sommerge la città.
Ma vuoi mettere la vita senza renatino?
Almeno ci si fa quattro belle risate!!!
George
Non ho letto della contestazione a Fenech e le risate di scherno che hanno sommerso il suo intervento.
George
Condivido!Meglio l’isola pedonale nel fine settimana, con negozi aperti sabato e domenica mattina e lotta al posteggio selvaggio e ai rumori Sempre.Il centro città si può abbellire anche utilizzando solo i marciapiedi e soprattutto vanno inseriti panchine e cestini portarifiuti
tutti parlate di isola pedonale nel duomo e nelle “sue vie limitrofe”. Sinceramente non capisco cosa ci sia da guardare,ammirare e dove poter fare compere in queste famose vie limitrofe in cui ci sono solo abitazioni o locali serali.
Ma ragionate quanto dite le cose o parlate solo per criticare?
Gia basta l’isola pedonale ( la piazza ) del duomo,il resto sarebbe inutile
Finalmente qualcuno dice una cosa saggia:l’isola pedonale va bene in città a PIANTA ACCENTRATA,non in una città ESTESA IN LUNGHEZZA come Messina(almeno non in quella zona)!E a chi dice che ci sono altre strade,faccio presente che questo comporta per gli automobilisti dei giri viziosi,con perdita di tempo,maggiore spesa per benzina e AUMENTO GLOBALE DELL’INQUINAMENTO.E non parliamo degli sventurati che si trovassero a venire in auto da altre città!Con buona pace del turismo!
LE IDEE SE SONO BUONE NON INVECCHIANO MAI, SE POI DOBBIAMO AVERLE PER MODA E’ UN’ALTRA COSA.
DEL RESTO DEVI CAPIRE CHE LA CITTA’ E’ RIMASTA UN PO’ INDIETRO GRAZIE AI NOSTRI UOMINI PASSATI,PER CUI BISOGNA ANCHE ADEGUARSI AL RISVEGLIO LENTO MA COSTANTE DI RENATINO.
P.S. TI FACCIO NOTARE CHE IO NON SONO TIFOSO DI NESSUN POLITICO, DA QUALUNQUE PARTE VENGANO LE IDEE, CHE SIANO COSTRUTTIVE PER TUTTI E NON SOLO PER POCHI.
Si faccia subito il referendum. Sarà la cittadinanza a decidere, così vediamo se personaggi della caratura di Trischitta, avranno il coraggio di andare contro la volontà popolare. Ovviamente nell’attesa di non vedere più certe “persone” sedere in consiglio, sono una vera vergogna per ogni singolo cittadino.
Difficile prendere atto, in una città clientelare come Messina, che l’epoca dei tiragiacche è terminata.
Tutti sanno bene che il risultato del referendum sarebbe schiacciante, queste sedute fondate su interessi particolari sono insensate, date voce al popolo, se ne avete il coraggio!!!
EVIDENTEMENTE TU SEI FRA I POCHI CHE HA USUFRUITO DEI BENEFICI
POLITICI PASSATI.
TI RICORDO CHE LA POPOLAZIONE MESSINESE CONTA CIRCA 250.000 ABITANTI PER CUI BISOGNA ACCONTENTARE UN PO’ TUTTI E NON SOLO LORO E NOI DUE.
Certo che dire che l’isola rappresenta un problema per gli interventi di vigili del fuoco e ambulanze è ridicolo… possono passare sulla linea del tram e FINALMENTE hanno strade larghe e senza auto in cui passare a loro l’isola non è interdetta!Quanta mala fede… Credo che gli unici commercianti a rimetterci siano tabaccai, ferramenta e farmacisti…gli altri se sono contrari sono solo politicizzati.
Complimenti per il livello dimostrato durante l’intervento di Benny, fa orrore e la dice lunga sul basso livello di questa PICCOLA cerchia di cittadini opportunisti.
Dice bene Bonaffini, non riuscite a guardare oltre la vostra soglia. Provinciali!!!
P.S. odio dirlo, ma un pò di scuola dai commercianti catanesi, farebbe bene a molti!
…fate, fate pure un referendum…tanto poi ci appelliamo al TAR…e se non va bene anche al Consiglio di Stato…chiederemo il riconteggio dei voti e richiameremo pure i votanti per sapere cosa hanno votato!!!
Firmato: Trischitta & C.(gli amici di Felice).
IL PROBLEMA DI QUESTA CITTA’ SONO QUESTI POVERI CITTADINI, INSTUPIDITI DA TV, E DA UNA VISONE DELLA VITA SBAGLIATA, DOVE NON ESISTE LA COMUNITA’, E DI QUESTO FARSI GLI AFFARETTI PROPRI CHE HA FATTO DILAGARE LA MALA POLITICA, LOBBY, MASSONERIA, E MAFIA…
Premetto che non “tiro” per nessuna fazione politica ma parlo da cittadino messinese.
L’isola pedonale nella zona del Duomo, a mio avviso, è una bella trovata; la sera vi è un gran movimento di giovani che scorazzano tranquillamente tra i locali ed i bar limitrofi, ci si può avventurare anche con un passeggino (come faccio io) camminando in mezzo alla strada ed in tutto relax.
L’isola pedonale della “zona Cairoli” non è un fallimento ma bisogna che l’amministrazione faccia degli aggiustamenti in corso d’opera in modo da renderla appetibile e non dannosa per i commercianti. PERSONALMENTE i commercianti dovrebbero rimanere aperti fino ad ora tarda ed il servizio pubblico di trasporto, dalla periferia verso il centro, deve essere impeccabile e continuo in modo da ridurre al minimo il problema traffico nelle ore diurne, inquinamento e parcheggi nelle zone limitrofe all’area pedonale..
Se i negozi chiudono alle 20 ed io vado a passeggiare alle 22, oltre ad essere diventato un luogo “buio”, triste e solitario, corro il rischio d’incappare nel tossico del momento che è libero anche di aggredirmi vista la totale assenza di addetti alla sicurezza (C.C., P.S. e Polizia Municipale).
Si deve entrare nell’ottica delle idee che l’isola pedonale DEVE essere un’attrazione per i cittadini, non un impedimento, e DEVE ESSERE un volano, per i commercianti, che serva a sviluppare la propria attività imprenditoriale in un periodo nero come questo in cui la gente compra poco. Il commercio “statico” come si faceva 20 anni fa è finito 20 anni fa. Se un commerciante facesse un giro per le città più “commerciali” quali Roma, Milano, Rimini o anche la vicina Catania, Milazzo o Capo d’Orlando, si renderebbero conto che con il loro modo di fare sono destinati a fallire e sicuramente non per colpa dell’isola pedonale.
In zona Cairoli darei la possibilità di esibirsi ai ragazzi delle band messinesi, ce ne sono a decine, gratuitamente con un service ed un palco “offerti dal Comune” (ci va di mezzo un vigilantes la notte per non smontare e rimontare il service ogni giorno) e dare la possibilità ai ragazzi di richiamare altra gente attratta da passioni comuni quali la musica, la pittura, i giochi di prestigio ed altro ancora e tutto questo almeno 3 giorni a settimana (ven-sab-dom).
Io non sono nessuno, sono solo un ex-ragazzo che vede le potenzialità dei messinesi ma le vede inibite in schemi troppo antichi e radicati per colpa delle varie politiche.
Guardate oltre, COPIATE chi è meglio di noi!!!
E’ andato in onda nel Consiglio Comunale di ieri una delle più sfacciate manifestazioni di A R R O G A N Z A di una categoria, quella dei commercio, supportata da suoi sindacati, la CONFCOMMERCIO e la CONFESERCENTI, proprio quelle organizzazioni sindacali, che abbiano da sempre sfruttato commercianti e commesse per floride carriere politiche, a volte finite miseramente nelle aule giudiziarie. L’ho già scritto, i commercianti, nocciolo duro, anzi durissimo, del CENTRODESTRA e del CENTROSINISTRA, due facce della stessa moneta falsa, mai spesa per l’interesse generale dei messinesi, sono state educati dai politici nostrani, per un pugno di voti, a pensare di P O S S E D E R E il territorio intorno al loro negozio, ma quale sensibilità verso la qualità della vita dei cittadini messinesi, loro ci vedono solo come clienti da spennare, e oggi con le tasche vuote, ci vogliono attirare facendoci posteggiare in doppia e tripla fila, in divieto di sosta, tutto pur di attirarci, è un’attegiamento miope, molti penseranno bene di dirottarsi verso altre zone della città o adirittura in altre città. Se dovessero togliarmi l’isola pedonale, o meglio questa prima sperimentazione di parco urbano commerciale, NON COMPRERO’ PIU’ NEL QUADRILATERO, trasformato in cosa loro dai commercianti, è una promessa e mantengo sempre le promesse.