Dopo le lamentele di una cittadina pubblicate nei giorni scorsi, il liquidatore di Messinambiente ha deciso di rispondere ai cittadini che hanno avuto un trattamento non eccellente presso i centri di raccolta e spiega come funziona il lavoro nelle isole.
Pochi giorni fa abbiamo raccolto lo sfogo amaro di una cittadina che lamentava gravi disservizi presso l’isola ecologica di Gravitelli. In particolare raccontava una serie di “peripezie” affrontate a causa di lavoratori impiegati nel centro di raccolta che però non avrebbero mosso un dito durante le operazioni di scarico del materiale differenziato, adducendo come motivazione che “loro sono pagati per dare informazioni” (VEDI QUI). Alla nostra redazione, sulla scia di questa dura segnalazione, né è giunta un’altra che riguarda l’isola ecologica di Tremonti. Carmelo Runcio ha raccontato di aver letto con attenzione la lettera della concittadina che evidenziava il comportamento dei dipendenti operanti nell’isola ecologica di Gravitelli. «Evidentemente non è un caso sporadico, visto che la stessa ed identica esperienza la faccio io, ogni qualvolta vado a depositare la differenziata presso l’isola ecologica di Tremonti. Arrivato in loco, ogni volta, mediamente ci sono da due a tre dipendenti addetti al servizio, per usare un eufemismo. Il perché è molto semplice: io scarico dalla macchina l’immondizia, io la pongo sulla bilancia per pesarla, a me viene imposto di distribuirla nei vari contenitori differenziati con la pretesa, di entrare anche all’interno, perché non vogliono che venga depositata all’inizio dello stesso. A questo punto chiedo di sapere: quali sono le competenze dei singoli lavoratori presenti al servizio? E’ giusto che sia io obbligato a depositare l’immondizia nei vari contenitori differenziati? Se la risposta è affermativa, mi chiedo perché dobbiamo sostenere tale costo del personale». Questa stessa nota è stata inviata anche a Messinambiente, nella speranza di una risposta.
Risposta che il liquidatore Giovanni Calabrò ha deciso di dare non solo ai due cittadini che hanno reso pubbliche le loro lamentele, ma anche a chiunque abbia dubbi o perplessità.
Calabrò intanto avvisa che farà delle verifiche perché non ha intenzione di tollerare determinati comportamenti di qualche dipendente che finiscono per gettare discredito sull’impegno della società e sulla buona volontà di moltissimi operatori di Messinambiente. «Non mi risulta che vengano corrisposti stipendi “per non fare nulla” o anche solo per dare una indicazione “dove parcheggiare la macchina”, anche perché se dovesse essere riscontrato tale improprio atteggiamento dai nostri sorveglianti o responsabili protempore dell’isola, ciò andrebbe ad essere perseguito nei termini a mezzo del codice disciplinare aziendale adottato dalla nostra società. Sono convinto che un problema ci sarà stato certamente, ma ritengo che lo stesso sia stato determinato non tanto dalla qualità del servizio attentamente monitorato, quanto da una possibile carenza comportamentale di qualche nostro operatore su cui soffermeremo la nostra attenzione con le dovute valutazioni del caso».
Calabrò ringrazia per la schiettezza delle critiche ricevute e approfitta di questa occasione per parlare proprio delle isole ecologiche e della loro importanza. Importanza certificata dai numeri: «Dalle 5.000 utenze registrate dalle isole ecologiche nel 2013 si è arrivati alle 32.240 a settembre 2017. Ecco nel dettaglio come si dividono i cittadini: Giampilieri 2.320, Gravitelli 8.710, Pace 4.580, Pistunina 8.070, Spartà 3.520, Tremonti 5.060. I numeri della raccolta differenziata a Messina sono in continuo aumento, infatti oggi si è arrivati al 17 % grazie sia al cosiddetto sistema “porta a porta” avviato con successo nel 1° e 6° quartiere che a quelli che ci provengono dai centri di raccolta».
Il liquidatore di Messinambiente poi si sofferma a spiegare come funziona il lavoro alle isole ecologiche. «I centri di raccolta gestiti direttamente dalla Messinambiente e presenti a Messina sono sei distribuiti ponderatamente da nord a sud su tutto il territorio Comunale (Giampilieri, Pistunina, Gravitelli, Tremonti, Pace e Spartà). Queste sono aree recintate e presidiate, all'interno delle quali si svolge unicamente l'attività di raccolta e raggruppamento per frazioni omogenee di rifiuto. Prima di essere inviati all’impianto di selezione di Pace, i cassoni vengono controllati dai dipendenti del centro al fine di verificare la conformità alle norme per tipologia di materiale raccolto.
Una volta differenziati in casa i rifiuti, questi possono essere conferiti, nei giorni stabiliti dal calendario ed indicati chiaramente nel nostro sito www.messinambiente.it all’isola ecologica più vicina. Per meglio agevolare l'utente è possibile accedere alle strutture direttamente con la propria autovettura fino in prossimità del punto di scarico. Dopo aver presentato e registrato la tessera sanitaria dell’intestatario dell’utenza, tramite le nuove bilance elettroniche in dotazione alla società, si può procedere con la pesatura dei rifiuti suddivisi per tipologia e ridotti di volume (ad es. scatolone di cartone, bottiglie di plastica etc). Ultimata la pesatura, viene stampato lo scontrino con le pesate dei materiali conferiti dall’utente il quale può anche conferire i propri rifiuti differenziati in qualunque altra isola ecologica cittadina essendo la propria tessera sanitaria valida su tutti i punti a disposizione. A questo punto, l’utente può gettare i rifiuti negli appositi contenitori (container o contenitori interrati). Gli operatori dei centri provvedono ad assistere gli utenti nelle operazioni di conferimento delle varie frazioni di materiali indirizzandoli verso gli idonei contenitori e fornendo loro tutte le informazioni utili alla corretta gestione degli stessi materiali all’interno del centro. Controllano il contenuto dei sacchi conferiti, al fine di verificare la conformità. Provvedono, inoltre, alla pulizia del centro e alla manutenzione delle attrezzature».
Questi dunque i compiti dei dipendenti di Messinambiente all’interno delle isole ecologiche. Dunque, se ci si trova di fronte a situazioni diverse il liquidatore sarà ben lieto di raccogliere eventuali segnalazioni per controllare e correggere il tiro lì dove le cose non funzionano al meglio.
Francesca Stornante
Non rientra, quindi, per i dipendenti, l’obbligo di conferire i rifiuti negli appositi contenitori. Se lo fanno è pura cortesia, magari nei confronti di un anziano o una signora. Niente da rimproverare.
allora se l’operatore non deve toccare il sacchetto perchè devo andare all’isola ecologica?,lo butto nel primo cassonetto che incontro per strada.Tempo perso e fatica sprecata.
Miiiiii gli manda le verifiche , ed allora è certo che portando i rifiuti alle isole non troveremo nessuno perchè alla toilet , si stanno c do per lo spavento! come diceva totò in un suo film…………………ma mi faccia il piacereeeee………………….
A Tremonti non verificano alcuna conformità del contenuto…
Adesso è lapalissiano il perché i signori dipendenti criticassero Ciacci.
Conferisco da tanto tempo a Giampilieri, sono a conoscenza del fatto che lo scarico del materiale compete all’utente, ma spesso senza chiederlo sono stato aiutato dal personale, sempre cortese è disponibile.
Conferisco all’isola di Tremonti da molto tempo, ben da prima dello sconto sulla tari ed ho sempre constatato una discreta ma attenta verifica dei contenitori ove porto i rifiuti (contestata una volta plastica nel vetro) .
Posso anche confermare che ho visto bottiglie in plastica piene d’acqua per aumentare il peso, poste in bella mostra dal personale che le ha trovate, ho anche visto lo stesso personale controllare con molta attenzione il contenuto del cassone della carta alla ricerca di involucri di plastica o cartone “sbadatamente” lasciati da chi conferisce . Sono stato anche aiutato ed ho visto aiutare altre persone nelle attività di conferimento, specie quando si trattava di involucri molto ingombranti o pesanti. Diego Mazzeo