Il movimento si sta attivando per evitare la chiusura del reparto; nella stessa situazione diversi ospedali siciliani
Con la chiusura dei punti di nascita e reparti di ostetricia che effettuano meno di 500 parti annuali, anche il reparto del nosocomio di Lipari è a rischio. A vivere la stessa situazione sono gi ospedali di Bronte, Mistretta, Mussomeli, Licata, Santo Stefano di Quisquina e Madonna dell’Alto di Petralia.
Tanti gli appelli dei sindaci, dei comitati spontanei e delle mamme, soprattutto nelle isole visto che l’ospedale di Lipari serve tutto l’arcipelago eoliano. Negli ultimi giorni diversi erano stati gli appelli, anche da parte degli addetti ai lavori e da alcune associazioni, senza naturalmente dimenticare la sfera politica.
In particolar modo il movimento “Il Megafono”, grazie alla presenza costante di Alessandro La Cava sul territorio, si sta attivando, tramite il coordinamento provinciale del movimento rappresentato da Massimo Finocchiaro, ascoltando il comitato spontaneo delle mamme e qualche addetto ai lavori che, nel proprio ambito professionale, ha dato anche un contributo ai tavoli ministeriali.
Il Presidente Crocetta, che si è sempre battuto per una deroga come soluzione definitiva per i punti nascita in aree critiche a condizione che si ripristinino e si rispettino tutti gli standard di sicurezza, ha messo così in contatto i rappresentati del movimento “Il Megafono” con il neo Assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi, il quale si è reso immediatamente disponibile ad accogliere un’ istanza per il Comune di Lipari.
Gucciardi è pronto ad aprire una nuova vertenza, chiedendo la riapertura di un tavolo di trattative sui punti nascita.