Missione Messina attacca l'amministrazione De Luca per il silenzio su piazza Duomo e via primo Settembre. Millevetrine dice la sua sul caso piazza Cairoli
Due mesi dopo l’insediamento dell’Amministrazione De Luca, insieme al Movimento di Piazza Duomo, ho chiesto un incontro per capire quali fossero le intenzioni del sindaco in merito alla pedonalizzazione o meno della piazza e di via I° Settembre. Da allora ad oggi è trascorso un anno,ma nessun tipo di risposta ci è stata fornita e, rimaniamo ancora in attesa di ricevere informazioni, su una visione più chiara di come riorganizzare le aree pedonalizzate e la viabilità di Messina».
A dirlo è Daniele Zuccarello che insieme al Movimento Missione Messina dice basta alla politica del rinvio e all’inerzia di quest’amministrazione in merito all’organizzazione delle isole pedonali. Imprenditori e commercianti sono stati danneggiati dal perdurare di questo immobilismo.
«Un’amministrazione non deve farsi tirare la giacca da nessuno e deve invece essere in grado di dare risposte concrete, solo ai cittadini. Restiamo attoniti di fronte ai tempi biblici che l’Amministrazione De Luca ha finora avuto nel non dare risposte all’associazione di imprenditori e professionisti che sin dalla scorsa estate, rimangono in attesa di essere messi a conoscenza delle sorti di Piazza Duomo e via I° Settembre».
Lo strano caso di Piazza Cairoli
Missione Messina guarda anche al caso che si è aperto in questi giorni su piazza Cairoli: «E’ paradossaleconstatare che un’associazione di imprendi,tori rappresentata da un Presidente molto vicino all’Amministrazione De Luca, abbia chiesto lariapertura al traffico di Piazza Cairoli, posto che, solo appena pochi anni addietro,lo stesso Presidente si era battuto per l’isola pedonale e addirittura in Commissione Consiliare proponeva la chiusura definitiva di Piazza Cairoli e di un tratto del Viale San Martino.Le isole pedonali non possono essere riaperte o chiuse esclusivamente facendo leva o meno sugli interessi dei singoli imprenditori, tali decisioni devono essere assunte, nell’interesse dell’intera comunità».
Missione Messina chiede all’amministrazione una risposta chiara e definitiva sull’assetto che intende dare alla pedonalizzazione ed alla gestione della viabilitàà soprattutto nelle zone nevralgiche della città. intendiamo essere messi a conoscenza una volta per tutte se De Luca e la sua giunta siano davvero favorevoli alle isole pedonali e a quali progetti hanno per renderle realmente fruibili, o se invece, intendano fare passi indietro e portarci anni luce distante dall’Europa.
La parola di Millevetrine
Il dibattito su piazza Cairoli ovviamente non si ferma qui. E dice la sua anche il presidente di MilleVetrine Sandro Penna: A Messina succede che un’associazione di commercianti, insieme a qualche migliaio di messinesi residenti e non, da 15 anni chiedano la pedonalizzazione definitiva della via dei Mille.
E lo chiedono i primi perché le isole pedonali sono un vantaggio per il commercio, chi afferma il contrario o non è un commerciante oppure è in malafede, i secondi perché la qualità della vita in quei luoghi cambia radicalmente, la città e le persone si riappropriano di un territorio destinato al traffico veicolare ed ai parcheggi invece che, come è giusto che sia, alla libera fruizione di uno spazio conviviale immenso e che da grande visibilità a 90 fra le migliori attività commerciali cittadine.
A Messina succede che un’associazione di commercianti chieda, insieme a 30 firmatari, di togliere l’isola pedonale di Piazza Cairoli, la piazza principale (o meglio la seconda dopo piazza Duomo) della città.
Come se nel resto del mondo, dove le isole pedonali sono diventate il simbolo del nuovo modo di concepire le città e la loro la mobilità sostenibile, fossero tutti ignoranti o dementi.
Solo a Messina le isole pedonali rovinano il commercio, e vorremmo conoscerli questi dati e come si è riusciti a estrapolare la flessione delle vendite in relazione alla crisi economica, i giganti del web ed i centri commerciali fuori porta.
Ci auguriamo che l’attuale Amministrazione insieme ad un Consiglio comunale attento a queste tematiche, vogliano fare le scelte migliori, soprattutto in fase di modifica del PGTU, che rispettino il percorso intrapreso dai commercianti della via dei Mille e rispettino pure la volontà dei cittadini messinesi, che un isola pedonale vera e definitiva la vogliono e la meritano».
Non capirò mai il perchè a Messina tutto ciò che potrebbe migliorare l’aggregazione sociale diventa inspiegabilmente complicato. Tutto quello che in altre città viene realizzato con semplicità e unione d’intenti, a Messina diventa un’impresa ciclopica.
In una città “normale”, la pedonalizzazione di piazza Cairoli avrebbe la sua naturale prosecuzione nella chiusura al traffico veicolare delle due carreggiate del Viale San Martino fino all’incrocio con la via Santa Cecilia, come ad esempio lo è a Reggio Calabria: con il corso Garibaldi che giunge nella Piazza della Stazione ferroviaria oppure come a Roma: con la celebre Piazza del Popolo che prosegue per via del Corso fino a Piazza San Silvestro, financo la celebre Rambla a Barcellona è racchiusa tra due piazze…ovunque esista una piazza in un centro città, punto di aggregazione per i cittadini, la sua naturale prosecuzione è la pedonalizzazione della strada principale di accesso, anche perchè con la carreggiata del tram insistente nel viale San Martino, il traffico veicolare è davvero esiguo, e crea solo problemi alla libera circolazione dei pedoni.
Provate a immaginare manifestazioni culturali e/o gastronomiche (stile street food fest) con gli stand insistenti lungo il rettilineo del Viale San Martino su entrambe le carreggiate, e la folla delle grandi occasioni…sarebbe davvero uno spettacolo…in una città “normale”, purtroppo non a Messina.
Non se la prendano i negozianti di via dei Mille, è un mio personalissimo quanto discutibile “sogno”, sicuramente realizzabile in una città “normale”, dove questa sarebbe la regola, cosicchè la via dei Mille rimarrebbe, invece, un’utilissima arteria stradale al pari della “gemella” via Giordano Bruno.
Sognare non costa nulla…un giorno, forse, chissà…