Ispettorato del lavoro, Sciacca dovrà pagare oltre 100 mila euro per danno erariale

Ispettorato del lavoro, Sciacca dovrà pagare oltre 100 mila euro per danno erariale

Alessandra Serio

Ispettorato del lavoro, Sciacca dovrà pagare oltre 100 mila euro per danno erariale

lunedì 18 Dicembre 2023 - 16:40

La Corte dei Conti lo condanna per le ingiunzioni non riscosse e andate in prescrizione. La replica dell'ingegnere

PALERMO – 116 mila 438 euro e qualche altro centesimo. Tanto dovrà pagare l’ingegnere Gaetano Sciacca, se il verdetto sarà definitivo, per danno erariale. Lo ha deciso la Corte dei Conti siciliana, che ha chiuso con la condanna del solo Sciacca il procedimento nato dalla segnalazione dell’ex dirigente dell’Ispettorato del Lavoro Venerando Lo Conti, a sua volta imputato ma “scagionato”, con la stessa sentenza, insieme a Giovanna Garigali, anche loro alla guida dell’Ispettorato, in anni diversi.

Il danno erariale

La Procura Regionale presso la Corte dei Conti contesta a tutti e tre, ognuno per gli anni di reggenza, la mancata adozione di numerose ordinanze di ingiunzione, relative agli anni che vanno dal 2012 al 2022. Ingiunzioni con il termine prescrizionale di cinque anni. Il danno erariale causato è stato stimato complessivamente in 398.753,13 euro. Alla fine il giudice ha accertato la responsabilità del solo ingegnere Sciacca, in quanto ricopriva l’incarico al momento in cui il termine per la prescrizione è spirato, applicando altresì il potere riduttivo, condannando a rifonderne circa la metà.

La sentenza

Ad accendere i fari della magistratura contabile era stato lo stesso Lo Conti, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza. Una volta insediatosi alla dirigenza, Lo Conti aveva effettuato uno screening delle pratiche rilevando che con riferimento a più di 300 rapporti relativi ad illeciti contravvenzionali contestati o notificati negli anni 2013 e 2014, non erano state emesse le ordinanze d’ingiunzione da parte del dirigente del servizio pro tempore che lo aveva preceduto, l’ingegner Sciacca appunto. Dopo la ricognizione della Procura, nel processo è stato coinvolto lo stesso Lo Conti ma i suoi legali hanno eccepito la sua non imputabilità, tesi condivisa dalla Corte dei Conti.

La replica

“Credo di avere la coscienza a posto, di aver fatto sempre il mio dovere – commenta l’ingegner Sciacca – nella consapevolezza che quando un dirigente apicale o regionale assume incarichi così importanti incorre anche in questi rischi, bisogna esserne consapevole e assumersene la responsabilità. Le pratiche di cui si parla risalgono al periodo 2013-2014, non ero neppure a capo dell’Ispettorato. Erano pratiche che non conoscevo, non erano caricate a sistema, io ero responsabile negli anni successivi ma alla Corte dei Conti questo non importa. Per la Procura siamo responsabili di quello che avviene negli uffici, a prescindere dal fatto che mi siano state “consegnate” o meno nel passaggio di consegne col predecessore, a prescindere dal fatto che ne avessi contezza o meno”

4 commenti

  1. Ringrazia il cielo Gaetano, ti è andata di lusso!
    Tu, da “integerrimo apolitico” ti eri addirittura candidato a sindaco di Messina…

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  2. Sarà mica che è scomodo il fatto di essere contro la ciclabile, le isole pedonali e le Ztl a casaccio ? Bah…chi lo sa

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  3. Tra l’altro, il condannato ammette che si tratta di pratiche che hanno attraversato la sua gestione (pur se nate, a suo dire, in epoca pregressa).
    Dura lex, sed lex.
    Al netto, naturalmente, di tutte le considerazioni dei terrapiattisti.

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  4. Toh, che strano. I commenti (tutti contro costui) si sono fermati…. i suoi seguaci, però, usano a gogò il pollice verso.
    Strano? Assolutamente no, rientra in un certo tipo di “logica”

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