Il delegato dell'AIAV si è rivolto all'ispettorato del lavoro per chiedere controlli nei confronti di quelle agenzie che utilizzano direttori tecnici come prestanome, pagandoli in nero. Un fenomeno che è esteso a tutto il livello nazionale.
La miccia è stata innescata a Messina ma presto l’incendio potrebbe divampare in tutto il Paese. Salvatore Mammola, delegato AIAV (associazione italiana agenti viaggi) e presidente del Comitato Nazionale dei direttori tecnici di agenzie di viaggio ha presentato una denuncia al dirigente dell’Ispettorato del lavoro Gaetano Sciacca. Con la denuncia Mammola mette nel mirino i direttori tecnici che forniscono la copertura alle agenzie di viaggio ed ai tour operator in maniera illegale danneggiando il mercato degli operatori onesti.
Con questa denuncia Salvatore Mammola dopo una lunga discussione con l'ingegnere Sciacca auspica che dapprima in tutta la provincia di Messina e poi in tutta Italia vengano avviate le ispezioni. I controlli vengono effettuati attraverso il computer confrontando i dati del direttore tecnico dichiarati all'assessorato del turismo per ottenere l'autorizzazione, con i contributi versati all'Inps. Raffrontando i dati si può verificare se i direttori tecnici siano stati regolarmente assunti e lavorino in maniera esclusiva per il titolare dell’agenzia oppure facciano da prestanome con una retribuzione in nero di 100, 200 euro al mese senza alcun contributo Inps o copertura Inail.
“Vogliamo porre l’attenzione- spiega Mammola- sulla figura del direttore tecnico di agenzie e tour operator e sulla loro retribuzione che per tantissimi di questi, è totalmente In nero. Il direttore tecnico è la figura più Importante, la figura centrale, delle agenzie di viaggi e del tour operator. Senza di loro non ò possibile operare. Purtroppo sono tantissimi I direttori tecnici che prestano la loro "opera" In nero e danno la possibilità a moltissime agenzie di stare sul mercato, con titolari che sconoscono completamente il settore, che non sanno neanche come si prenota un hotel o cosa sia un Crs. In base alla legge dovrebbero prestare la propria opera a tempo pieno e In esclusiva, invece su tutto il territorio nazionale molte agenzie pagano II proprio direttore tecnico appena 120,00 euro al mese, chiaramente in nero, contro la regolare retribuzione che si aggira Intorno al 2.400,00 e uro al mese e nel 99% del casi, questi "signori" non hanno mal visto la porta d'ingresso del "proprio posto di lavoro". Tutto ciò oltre ad incorrere nei reati di evasione fiscale e contributiva potrebbe comportare anche la concorrenza sleale”.
Mammola nel ribadire che questa situazione si protrae da anni invita l’ispettorato del lavoro a controllare dalle postazioni dei computer le autorizzazioni e/o lo visure camerali delle agenzie confrontandole con il versamento del contributi effettuati all' Inps o ancora se i direttori tecnici siano o meno registrati in quanto tali all’ufficio provinciale del lavoro. In caso contrario chiede l’avvio di ispezioni con relative sanzioni.