Via i sigilli alla RSA sequestrata dai Carabinieri: il collaudo c'è.
Via i sigilli alla struttura sanitaria, posti dai Carabinieri dopo i controlli sulla condotta fognaria dell’immobile e tra gli incartamenti relativi alle concessioni.
Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Messina (presidente Genovese), che ha annullato il decreto di sequestro disposto dal Giudice per le indagini preliminari il 16 maggio scorso (LEGGI QUI)
Secondo il Collegio, non ci sono più i presupposti per il sequestro. Il certificato di collaudo statico, prodotto dal difensore della società, l’avvocato Bonni Candido, fa “cessare la condotta anti giuridica”, scrive il giudice. Mentre per quel che riguarda l’agibilità, che per essere attestata necessita del collaudo statico, il giudice non è entrato nel merito, perché il reato contestato e messo a base del sequestro è quello relativo al mancato collaudo.
Siamo nel campo della formazione dell’atto amministrativo, formato da più atti che si perfezionano alla fine del procedimento. Secondo l’Accusa, la residenza, utilizzata dalla Prefettura per la collocazione dei migranti e accreditata dall’Asp, sarebbe stata “messa in opera” prima del rilascio del collaudo. Il rilascio della agibilità però, era stato richiesto in pendenza della richiesta del collaudo, non ancora rilasciato dagli enti preposti ai quali era stato comunque chiesto, e le verifiche espletate.
“Come avevamo anticipato il sequestro si fondava su risultante di indagini molto datate che non tenevano conto di elementi nuovi nelle more intervenuti. Tra questi il certificato di collaudo che portato all’esame dei giudici del TdR ha subito determinato l’annullamento del sequestro per insussistenza del dedotto periculum“, commenta l’avvocato Candido.