Il sindaco di Brolo e la consigliera comunale di Barcellona guideranno il partito renziano in provincia
Italia Viva apre le danze in provincia di Messina in vista delle amministrative di primavera che vedranno al voto, tra l’altro anche i Comuni di Milazzo e Barcellona. Domenica si è conclusa a Cinecittà la Prima Assemblea nazionale del partito voluto da Renzi dopo la scissione dal Pd ed a catena, nelle varie realtà regionali si stanno costituendo gli organismi.
La coppia di Italia Viva
A Messina si è formato un tandem generazionale, di genere e di corrente. La “coppia” politica che guiderà Italia Viva a livello provinciale è infatti formata dal sindaco di Brolo Giuseppe Laccoto e dalla consigliera comunale di Barcellona Lucia Puliafito. I due coordineranno il partito in un periodo particolarmente delicato, in vista cioè delle amministrative di primavera. Riflettori accesi su due comuni particolarmente importanti quali Milazzo e Barcellona.
Laccoto indica…sè stesso
Al momento della scelta del tandem il presidente regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo ha indicato una donna, la giovane consigliera comunale Lucia Puliafito (32 anni, laureanda in medicina e chirurgia, dal 2015 è capogruppo di Sicilia Futura a Barcellona). Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo ed in attesa di tornare per la quinta volta all’Ars, ha indicato….. sé stesso, rappresentando così la parte con più anni ed esperienza del tandem. Le due anime di Italia Viva in Sicilia (ovvero gli ex Pd e i Sicilia Futura) sono così rappresentati.
….e aspetta il ritorno all’Ars
Laccoto dopo l’addio al Pd in seguito alla Leopolda dei mesi scorsi, portando con sé voti, esponenti della sua corrente e l’ex segretario provinciale Pd Starvaggi, vuol misurarsi subito alle amministrative. In realtà guarda soprattutto all’Ars, dove conta di rientrare nei prossimi mesi qualora anche l’appello del ricorso contro De Domenico dovesse confermarsi a suo favore.
La querelle con De Domenico
Il Tribunale di Palermo infatti, in primo grado e dopo un giudizio finito anche all’attenzione della Corte Costituzionale, ha dato il primo round a Laccoto. Secondo i giudici De Domenico, che quando si candidò con il Pd alle Regionali del 2017 era Dg dell’Ateneo, si trovava in condizioni d’incandidabilità. De Domenico ha presentato ricorso in appello ribadendo le sue ragioni. Se anche in secondo grado i giudici dovessero dare ragione a Laccoto, subentrerebbe al deputato Dem in quanto primo dei non eletti. Ma a cambiare sarebbe anche la geografia dell’Assemblea. Il gruppo Pd perderebbe un deputato (scendendo a 7) a favore di Italia Viva, che passerebbe da 4 a 5 deputati renziani.
Laccoto, il politico buono per tutte le stagioni.