Su carta d’identità il sì alla donazione organi. Interdonato, Barrile e Gioveni vogliono fare il punto

Su carta d’identità il sì alla donazione organi. Interdonato, Barrile e Gioveni vogliono fare il punto

Marco Ipsale

Su carta d’identità il sì alla donazione organi. Interdonato, Barrile e Gioveni vogliono fare il punto

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martedì 14 Luglio 2015 - 22:09

I tre consiglieri avevano proposto una delibera nello scorso mese di novembre. Dopo sette mesi, è stato detto loro che serviva un atto di indirizzo. Non appena presentato, pochi giorni dopo, la giunta ha approvato una propria delibera. L’obiettivo è di renderla attiva in tempi brevissimi

“La donazione degli organi può avvenire solo nel momento in cui è certificata la morte cerebrale. In quel triste momento, non c’è nessuna possibilità residua di vita perché la morte del cervello comporta l’arresto della respirazione, che può continuare solo con l’ausilio dei macchinari. Per la legge, infatti, non c’è differenza tra morte e morte cerebrale”. E’ il prof. Francesco Pugliatti, del Policlinico, a fare chiarezza su un tema delicatissimo, “un gesto di grande civiltà – come lui lo definisce -, una decisione da prendere in vita, togliendo anche il peso della scelta ai parenti, in un momento drammatico. Per Messina, attualmente l’unico capoluogo siciliano ad istituire il consenso alla donazione degli organi sulla carta d’identità, è un primato significativo”.

La proposta era stata avanzata il 19 novembre dello scorso anno dai consiglieri comunali Libero Gioveni, Nino Interdonato e Nicola Crisafi. “Ma solo il 5 giugno di quest’anno – afferma Interdonato – è arrivata la risposta: è opportuno un atto di indirizzo, al posto di una delibera che è invece di competenza della giunta. E così il 18 giugno abbiamo presentato un atto di indirizzo che ha ricevuto parere favorevole cinque giorni dopo, il 23 giugno, e il giorno dopo ancora doveva essere discusso in Consiglio. Non c’è stato il tempo perché, guarda caso, proprio in quel momento leggo su Tempostretto che la giunta ha deliberato in tal senso (VEDI QUI). Ci fa piacere, vuol dire – prosegue con ironia – che hanno ritenuto il nostro atto talmente perfetto da essere approvato subito e lo hanno fatto dopo che per due anni avevano ignorato tutti i nostri atti di indirizzo. A prescindere da questo, comunque, l’importante è aver raggiunto l’obiettivo. Faremo una giornata di sensibilizzazione per aumentare il numero dei donatori messinesi. In tutta Italia, i donatori sono appena 1 milione su una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti”.

Sulla stessa linea la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile: “Siamo contenti di aver raggiunto l’obiettivo, anche se non condividiamo il metodo. Anche la nostra città, a volte, può essere prima in qualcosa. Adesso ci auguriamo che, a 30 giorni dalla pubblicazione della delibera, la strada intrapresa si concretizzi. Chiederemo al sindaco un tavolo tecnico, per la prossima settimana, per fare il punto della situazione e capire se l’amministrazione, come avrebbe dovuto, si sia già rivolta al Centro regionale trapianti, che forma il personale dell’ufficio anagrafe a costo zero. Una volta ottenuto il risultato, forniremo copia della delibera a tutti i 108 Comuni della Provincia, per condividerla”. Alcuni di questi Comuni, come Tusa, Santa Teresa Riva, Graniti e Giardini Naxos, l’hanno già fatto. Lo ha sottolineato il presidente dell’associazione “Donare è vita”, Gaetano Alessandro, egli stesso beneficiario di un cuore “nuovo”, quello di Corrado Lazzara, 42enne di Longi scomparso lo scorso anno, al quale è dedicata l’associazione. “Abbiamo combattuto per ottenere questo risultato – ha detto – ma la strada è ancora lunga. E’ necessario sensibilizzare le persone alla donazione degli organi perché spesso la gente non è informata. Al momento di fare o di rinnovare la carta d’identità, l’ufficiale dell’anagrafe chiederà il consenso alla futura donazione ma è una scelta che si può fare in qualsiasi momento solo compilando un modello. L’unica spesa sarà quella di acquistare un nuovo software, dal costo di 55 euro, che l’associazione è disposta a pagare”.

Man forte anche da parte del consigliere Gioveni: “Ero perplesso per ignoranza – ha spiegato -, poi ho conosciuto Gaetano, ho partecipato ad un convegno organizzato il mese scorso e adesso ho le idee più chiare. Dal mio punto di vista di cattolico, poi, è importante anche il parere favorevole dato da papa Giovanni Paolo II. Quando tutto questo sarà attuato a Messina, sarà pure possibile fare un censimento dei donatori”.

(Marco Ipsale)

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