Risanamento, da via Taormina a Fondo De Pasquale. E i fondi di Bordonaro...

Risanamento, da via Taormina a Fondo De Pasquale. E i fondi di Bordonaro…

Marco Ipsale

Risanamento, da via Taormina a Fondo De Pasquale. E i fondi di Bordonaro…

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martedì 05 Dicembre 2017 - 07:13

12 milioni da reindirizzare perché il progetto di Santo Bordonaro “salta”. Potrebbero essere utili per i 25 alloggi di via Taormina lato monte e per l’integrazione necessaria a Fondo De Pasquale

Tutto con estrema lentezza. Il futuro del risanamento, per scelta della giunta Accorinti, è l’acquisto di case sul mercato. Finora l’unico esperimento, le 39 case per Fondo Fucile, è “bloccato” da contese giudiziarie. Ma ci sono ancora da chiudere i conti col passato, finanziamenti disponibili per la realizzazione di alloggi mai realizzati. 60 a Fondo De Pasquale, 50 a Santo Bordonaro, ma si faranno solo i primi, sempre che non si perda altro tempo.

FONDO DE PASQUALE

L’approvazione risale all’ottobre del 2006, le 60 case avevano un costo di 8 milioni 755mila euro. Tempo perso, come sempre, e il prezzo sale a 11 milioni e 400mila euro. Ma ora non bastano neanche quelli. “L’ultimo prezziario regionale è del 2013 – dice la coordinatrice generale e dirigente ad interim del settore tecnico dell’Iacp, Maria Grazia Giacobbe -, l’aggiornamento è andato in commissione tecnica ed è venuto fuori un maggiore importo di 1 milione e 400mila euro. L’abbiamo mandata al Comune nel 2014 per la presa d’atto ma è stata fatta solo un paio di mesi fa”. Tre anni persi, in pratica, perché in un primo momento il Comune pensava di cassare il progetto e usare parte del finanziamento per realizzare un parco urbano e parte per acquistare alloggi sul mercato. Il rischio era quello di perdere capra e cavoli, così alla fine la giunta Accorinti si è decisa ad andare avanti col progetto di costruzione delle case. Ma ora o si trova la somma mancante o bisogna rimodulare il progetto.

“C’è diversità di vedute tra Iacp e Regione – spiega l’assessore al risanamento, Sebastiano Pino -. Da Palermo hanno chiesto la revisione del progetto all’importo disponibile, si potrebbe risparmiare sulle urbanizzazioni. Ma è una scelta politica, non appena si insedierà il nuovo assessore regionale ne andremo a parlare, perché ci sarebbe la possibilità di recuperare i fondi mancanti da quelli non usati per Santo Bordonaro. La legge 10 del 1990 ha ancora una capienza di circa 42 milioni, il problema è che devono esserci nel bilancio regionale. Nel cronoprogramma del 2013 avevamo chiesto 19 milioni e ce ne hanno dati solo 7 e mezzo”.

Secondo l’Iacp è meglio trovare la somma che manca e realizzare il progetto come da programma. “L’appalto è costoso perché incidono le opere di urbanizzazione – riprende la Giacobbe -. Revisionare il progetto vorrebbe dire eliminarne alcune, ad esempio il parcheggio o l’illuminazione, oppure ridurre le case da 60 a 40. Sarebbe un’operazione rischiosa perché bisognerebbe annullare il decreto di finanziamento e ricominciare l’iter”.

SANTO BORDONARO

E i fondi disponibili ci sarebbero, ad esempio quelli di Santo Bordonaro, un progetto da 12 milioni mai realizzato e che, probabilmente, mai si farà. Cinque palazzine e 115 alloggi, da piano originario, poi ridotte a due palazzine e 50 alloggi perché il Genio Civile aveva dichiarato la zona delle altre tre palazzine a rischio dissesto idrogeologico. Ora il Comune si accorge che non si possono fare neanche i 50 alloggi perché – così dice l’assessore Sebastiano Pino – “le opere di viabilità e urbanizzazione erano nel finanziamento delle palazzine irrealizzabili, questo comporterà la revoca del contratto. Il nostro obiettivo è di utilizzare quelle somme per acquistare altre case”. E’ da qui, allora, fermo restando che i lavori erano già stati assegnati all’impresa e si dovrà pagare una penale, potrebbe arrivare la somma mancante per Fondo De Pasquale.

VIA TAORMINA

La parte restante potrebbe essere utile per il progetto dei 25 alloggi sul lato monte di via Taormina, 6 milioni “che non sono finanziati – afferma la Giacobbe – e devono essere inseriti nel cronoprogramma che il Comune deve predisporre e approvare. Questo progetto è esecutivo ed è utile anche per la zona intorno perché prevede una rampa di accesso a supporto della viabilità del Policlinico”. Ma, per farlo, il Comune chiedeva all’Iacp l’aggiornamento prezzi.

IL CRONOPROGRAMMA ENTRO FINE ANNO

Per ottenere i finanziamenti mancanti, il Comune deve inviare alla Regione il cronoprogramma. Ma da Palermo hanno chiesto prima una rendicontazione delle somme rimaste, ad esempio appunto quelle di Santo Bordonaro. “Se ne sta occupando per una parte il Dipartimento comunale – conclude l’assessore Pino – e per un’altra parte l’Iacp. L’obiettivo sarebbe quello di presentare la rendicontazione alla Regione entro fine anno”.

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