Continuano a pervenire le domande per le aree interne ed esterne del quartiere fieristico. Stabiliti alcuni criteri di scelta in Comitato Portuale. Nuovo incontro la prossima settimana limitato agli attori istituzionali principali per fornire le prime risposte alle richieste di concessione breve
Ieri la rada San Francesco, oggi la cittadella fieristica. Freme l’attività in seno all’Autorità Portuale ed al centro del dibattito ci sono due delle aree più preziose della città. Due aree che, come prevede il Piano Regolatore Portuale, dovranno essere destinate alla libera fruizione dei cittadini e dei turisti, nell’ottica di un unico lungomare che dal viale Boccetta prosegua sino al viale Annunziata, per poi inoltrarsi lungo la riviera nord.
Per la “liberazione” della rada San Francesco, come emerso dall’incontro di ieri, bisognerà ancora aspettare che, al contempo, si completi l’ampliamento del porto di Tremestieri. Per la cittadella fieristica, invece, la lieta notizia è arrivata due settimane fa con l’apertura dei cancelli ai cittadini che, timidamente, si addentrano all’interno di spazi per troppo tempo negati.
La novità, però, non può limitarsi alla semplice apertura dell’area. L’obiettivo dell’Autorità Portuale, più volte ribadito, è quello di riempire il “contenitore” di attrazioni. Al momento, all’interno della cittadella fieristica, si ritrovano solo gli amanti delle passeggiate e del jogging o bambini che possono usufruire di larghi spazi in cui scorrazzare liberamente. Sono tante, però, le richieste già pervenute all’ente di via Vittorio Emanuele per l’utilizzo sia delle aree esterne sia di quelle interne.
E proprio su questo è all’opera il Comitato Portuale, per valutare quali siano compatibili con l’”identità” degli spazi. “Le istanze continuano ad arrivare – afferma il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone – ed abbiamo convenuto con gli altri componenti del comitato portuale di analizzarle attentamente. Verranno suddivise tra quelle commerciali e quelle non a scopo di lucro, tra quelle proposte dagli enti pubblici e quelle proposte dai privati, tra quelle brevi e quelle di lunga durata. La priorità verrà comunque data alle aree esterne, poiché prima di concedere quelle interne andranno fatte delle valutazioni più approfondite. Non avremo problemi ad autorizzare le richieste di breve durata per cercare di organizzare più eventi possibili, per riempire di contenuti uno scatolone vuoto”. A dare le prime autorizzazioni, sarà un “sottocomitato” ristretto che si riunirà la prossima settimana e fornirà il proprio assenso in base a determinati criteri prestabiliti.
Un’anticipazione la fornisce il rappresentante della Provincia in comitato, l’assessore Michele Bisignano: “Terremo presente il codice identitario dell’area – spiega – e accorderemo, con la condivisione di tutti, le proposte che avranno una valenza, che siano di qualità. Non ha senso concedere quegli spazi a chiunque, si tratta di una scommessa da non perdere. L’area dev’essere legata all’appartenenza da riscoprire, alla cultura, alla storia, alle tradizioni ed alle specificità dello Stretto. Credo che si potranno realizzare eventi estivi artistici, culturali e musicali di breve durata e, contemporaneamente, iniziare a ragionare su concessioni per lunghi periodi”.
I progetti non si limitano alla concessione degli spazi ma riguardano anche il “restyling” dell’intera area, che è sempre in itinere. “Abbiamo chiesto l’autorizzazione all’Ente Fiera in liquidazione per eliminare tornelli e cancelli dall’ingresso principale – riprende De Simone -. Ormai non servono più, sarà uno spazio cittadino libero, fermo restando che in questa prima fase l’accesso resterà possibile solo dalle 9 alle 21. In futuro, però, avremo anche il supporto della Polizia Municipale, alla quale forniremo dei piccoli spazi per un posto di sicurezza. Vogliamo anche automatizzare l’accesso dai cancelli laterali, che saranno video sorvegliati. Ed ancora proseguiamo il dibattito con l’ordine degli architetti e l’ordine degli ingegneri che, in un futuro a breve termine, ci consentirà di realizzare graziosi progetti che la città avrà modo di apprezzare”.
(Marco Ipsale)
già immagino cosa succederà
La Cittadella Fieristica diventerà un bazar, ci metto la mano sul fuoco. Un ennesimo mercatino rionale aperto tutto l’anno, con nocumento per la circolazione già caotica per i mezzi che giornalmente ed a tutte le ore vanno in Rada S. Francesco per imbarcarsi.
A qualcuno la cosa farà piacere perchè gli entreranno tanti soldini in tasca per le concessioni ed altro…
Altro che restituire alla città uno spazio prezioso per passeggiare e meditare!
Per favore, potremo ottenere di passeggiare in riva allo Stretto senza assistere allo stesso degrado in cui amministratori “illuminati” ci costringono dentro il recinto di Villa Mazzini? Riusciranno i “nostri” a resistere all’assalto dei ben noti a caccia di voti e di “sistemazione” per gli amici?
comitati sottocomitati, se se abbiamo capito tutto