Il giorno dopo la scelta dei consiglieri di respingere la riformulazione della manovra finanziaria, l’accusa di sindaco ed assessori nei confronti dei consiglieri è diretta e senza fronzoli
Dopo la bocciatura della rimodulazione del piano di riequilibrio, arriva l’attacco frontale della Giunta Accorinti contro i consiglieri comunali. Parole forti quelle usate dagli assessori di Palazzo Zanca, che questa mattina uniti e compatti si sono presentati in conferenza stampa per spiegare cosa succederà tecnicamente dopo l’affossamento della delibera che avrebbe consentito di prolungare da 10 a 20 anni la manovra finanziaria, diluendo i debiti fino al 2033.
Il commento più duro, soprattutto per il linguaggio usato, è arrivato via etere dal sindaco Renato Accorinti, che ha registrato un videomessaggio dagli Stati Uniti «Abbiamo convinto il Governo nazionale a prolungare il piano a 20 anni, avevamo chiesto addirittura a 30 anni, il Consiglio doveva approvare la delibera, che aveva tutti i pareri favorevoli. Non c’era un motivo per bocciarla. Si poteva alleggerire la sofferenza dei cittadini con rate più basse. Bocciare questa delibera è un omicidio a freddo. Lo hanno fatto per colpire noi ma hanno colpito la città, mettendo a rischio servizi essenziali, contrattualizzazioni e stabilizzazioni. E’una scelta fatta sulla pelle dei cittadini. Non ho mai fatto un appello così ma è una cosa gravissima, una violenza gratuita». E come in uno spot dal sapore elettorale ha concluso: «Apriamo gli occhi, noi non molleremo. Alzate la testa, tenete la schiena dritta non vendetevi a nessuno».
Se Accorinti -come sua natura – non le ha mandate a dire, lo stesso – questa volta- hanno fatto anche i suoi assessori.
«La parola che meglio descrive quanto è accaduto in Consiglio è una sola: vergogna”, ha tuonato l’assessore ai servizi sociali Nina Santisi dopo aver esposto il rischio che ad essere penalizzati saranno proprio i servizi essenziali rivolti alle persone più bisognose. L’esponente della giunta Accorinti – solitamente pacata e conciliante – ha accusato i consiglieri di tutelare «interessi di bottega e personali» a discapito degli interessi della città, definendo «assurda e scellerata» la scelta del Consiglio comunale, che – ha sottolineato – «si fa beffa della città non della giunta Accorinti».
Il vicesindaco e assessore alla mobilità Gaetano Cacciola in questi quasi cinque anni forse non lo si è mai visto così indignato come oggi. Dopo aver spiegato come la mancata approvazione della delibera può compromettere seriamente il percorso di risanamento e crescita dell’Atm, perché verranno a mancare le risorse previste nel provvedimento bocciato, Cacciola e non sarà possibile rivedere il contratto di servizio ha chiesto espressamente le dimissioni del Consiglio Comunale: “Ieri sera avevo pensato di dimettermi, ma sono loro che si devono dimettere. Per prima la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, che ieri poteva salvare la città, sarebbe infatti bastato un solo voto per far passare la delibera, ma non l’ha fatto perché prevale sempre il vecchio modo di fare politica. Il consiglio Comunale è lo specchio della vecchia politica,fatta di interessi personali o di piccolissime parti, di carriere politiche e senza alcuna strategia di sviluppo per la città. I consiglieri non sono i rappresentanti della città ma rispondono a dei manovratori che con telefonate e messaggini decidono voti, astensioni e presenze . Ma vi rendete conto che per una delibera così importante erano solo in 18 su 40? Ma è responsabilità questa? Lavorare in queste condizioni e svilente e disumano».
Tra il serio e il faceto, l’assessore ai lavori pubblici Sergio De Cola ha fatto presente che adesso, quando i consiglieri lo chiameranno per chiedergli di tappare qualche buca, dovrà rispondere che non ci sono i soldi, perché le risorse di cui disporrà il Comune dovranno servire a garantire i servizi essenziali. A questo proposito l’assessore Guido Signorino ha spiegato che mancheranno 15 milioni di euro l’anno e che il danno è stato fatto alla città. Il collega Enzo Cuzzola si è comunque impegnato a continuare a lavorare per risanare le casse del Comune promuovendo anche una soluzione (elettorale e non contabile) per non affossare l’ente: «Votare ancora Renato. Perché noi sappiano cosa fare e lo faremo bene». Secondo il titolare della delega al bilancio, con la rimodulazione del piano si sarebbe potuto ottenere più velocemente il fondo di rotazione ed alleggerire il bilancio comunale, che per legge è armonizzato e deve includere tutti debiti, certi e potenziali. Ma anche senza il paracadute della dilazione ventennale, l’amministrazione proverà a dare risposte alla città. Sindaco ed assessori hanno però voluto chiarire che non mancheranno difficoltà e problemi nella gestione finanziaria.
Al di là dell’aspetto tecnico, dal punto di vista politico la bocciatura di ieri della delibera e la conferenza stampa degli assessori fanno registrate il punto più basso nei rapporti tra Giunta e Consiglio comunale.
Danila La Torre
COSA POTEVAMO ASPETTARCI DA CHI TIENE SOLO AL GETTONE DI PRESENZA….PER FREGARE ACCORINTI E LA SUA GIUNTA HANNO AFFOSSATO TUTTI NOI….VERGOGNA!!!! VERGOGNA!!!! VERGOGNA!!!! TAPPEZZATE LA CITTÀ DEI NOMI DI QUESTI CONSIGLIERI E RICORDIAMOCI DI LORO QUANDO CERCHERANNO IL NOSTRO VOTO. NON SONO DEGNI DI RAPPRESENTARE NESSUNO….ANZI CHE RESTITUISCANO I SOLDI CHE GLI DIAMO OGNI MESE
MI pare naturale che a dimettersi deve essere sindaco e giunta perchè sfiduciati dal consiglio